Dominic Thiem comunica il resto della sua programmazione... ma non doveva riposarsi?

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Dominic Thiem comunica il resto della sua programmazione… ma non doveva riposarsi?

Nonostante il fisico abbia chiaramente pagato una programmazione pesantissima, Dominic Thiem e il suo coach Gunter Bresnik insistono: quattro tornei nelle prossime quattro settimane, e una sola di riposo da qui a novembre

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Nei primi mesi del 2016, Dominic Thiem era ovunque. Arrivava in fondo a un torneo sulla terra sudamericana, voltavi un momento lo sguardo e puf, era ad allenarsi sul cemento americano. Non facevi in tempo a sbattere gli occhi per lo stupore che tac, era di nuovo sulla terra ma stavolta in Europa. Sembrava avesse scoperto il teletrasporto. Sembrava, soprattutto, che le sue batterie fossero inesauribili.

Poi qualche risultato non esaltante nei “mille” aveva fatto sorgere dubbi sull’effettiva oculatezza di tale programmazione, per un giocatore che in questa stagione, quella dei suoi 23 anni, era atteso dal salto di qualità. La risposta arrivò dal diretto interessato e dal suo coach, Gunter Bresnik: “La classifica di Dominic è così buona proprio perché gioca tutti questi tornei”. Una risposta logica, forse troppo. Ci si sarebbe aspettato di vederlo rischiare un po’ di più, puntare qualche fiche su se stesso non presentandosi a difendere qualche ATP 250 e conservando le energie per i tornei più importanti. Poi la semifinale al Roland Garros, l’ingresso in top-10 e il passaggio a una superficie come l’erba (ostica per il suo tennis) fecero passare in secondo piano la faccenda per qualche settimana.

Finché al ventesimo torneo dell’anno, i Masters di Canada in luglio, il lanciatissimo Thiem scoppia. Si ritira dopo appena 5 game contro Kevin Anderson e annuncia che ha bisogno di casa e di riposo: da lì in poi infatti si limita a giocare Cincinnati (1000) e US Open, dove si ritira ancora una volta e rincara la dose. “Non mi aspettavo che avrei giocato così tanto”Lezione imparata, giusto? Neanche per sogno. La programmazione per l’ultima parte di stagione dell’austriaco è stata resa nota: si parte questa settimana da Metz per proseguire con Chengdu e Pechino (tre wild card), quindi Shanghai e una settimana di riposo prima di Vienna e Parigi Bercy. E se a quel punto dovesse trovarsi tra i primi 8 del ranking ATP, ci sarebbero da giocare le Finals di Londra.

La coppia Bresnik-Thiem sembra essere recidiva, insomma. Una cultura del lavoro e dell’esercizio talmente eccessiva da aver generato leggende su allenamenti nei boschi di notte, con enormi tronchi d’albero – che comunque troppo lontane dalla realtà non sono, basta guardare un loro allenamento. Della loro promessa di una programmazione diversa nel 2017 ormai ci fidiamo poco. Cosa ne sarà del fisico e della classifica del ragazzo di Wiener Neustadt al momento rimane un mistero, del quale soltanto i due (si spera) conoscono gli indizi. Agli altri, la consapevolezza che Thiem ha tutti i mezzi per raggiungere la cima. Resta da capire se ci arriverà vivo.

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