WTA Pechino: venti volte Radwanska, spazzata via la Konta

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WTA Pechino: venti volte Radwanska, spazzata via la Konta

Ventesimo titolo in carriera per la polacca. Finale mai in discussione: britannica imprecisa e forse distratta dall’ingresso in top 10, Radwanska firma la seconda vittoria su tre finali disputate a Pechino

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[3] A. Radwanska b. [11] J. Konta 6-4 6-2

Stat Radwanska Konta

Una cavalcata trionfale. Quaranta posizioni scalate in classifica. Semifinale all’Australian Open, quarti a Miami e poi a Montreal e alle Olimpiadi, vittoria a Stanford e ancora finale a Pechino. Un crescendo inarrestabile, fino alla nona posizione raggiunta ieri. La semifinale contro Keys è stata forse la partita più importante della carriera di Konta; si era invece fermata ad un solo passo dalla top 10 a Montreal contro Kristina Kucova. E noi italiani del resto sappiamo bene come salire l’ultimo gradino del paradiso tennistico sia incredibilmente complicato: Farina, Schiavone, Vinci. Tutte per mesi, anni intorno a quel maledetto numero dieci prima di riuscire, per le ultime due, finalmente a superarlo. Konta la sua vittoria principale l’ha già ottenuta. Il fatto che quindi si ritrovi a giocare la finale più importante della sua carriera potrebbe pesare meno di quanto lo faccia per a giocatrici non più giovanissime, d’improvviso scaraventate su palcoscenici insperati fino a poco prima. La sua avversaria, Agnieszka Radwanska, è già alla terza finale a Pechino, di cui è stata vincitrice nel 2011. Dalla sua la polacca ha l’esperienza e un gioco tanto bello per gli spettatori quanto fastidioso per le avversarie. Il gioco di Konta però non è da meno, almeno per Radwanska: spesso la polacca fatica infatti con chi la sovrasta di potenza ed è in giornata di grazia. L’unico precedente, svoltosi qualche settimana fa a Cincinnati, ha visto prevalere Radwanska per sei giochi a zero nel terzo set.

Konta inizia al servizio e già dal primo punto fa intendere come non le dispiaccia star lì a scambiare da fondo. Un messaggio importante da mandare ad inizio partita. Radwanska dal canto suo, con la classica combinazione smorzata-pallonetto, mette in chiaro che ha affilato le armi prima della battaglia. Così dopo un rovescio in rete di Konta, è proprio una smorzata a dare il vantaggio alla polacca: break e 2-1. L’inglese mostra di sapere, anche lei, andare di fioretto e si prodiga in recuperi ad una mano e in qualche bel rovescio tagliato. Radwanska resta però troppo solida e Konta finisce per andare fuori giri. Si arriva così alla palla per il doppio break, un 5-2 che lascerebbe poche speranze di vita al primo set. Konta prova ad annullarla con un bel servizio seguito da uno smash preso al volo, ma la polacca riesce ad arrivarci ed a chiudere poi con un delizioso passante di dritto sotto rete. L’inglese non riesce a sfondare da fondo e prova a sfidare Radwanska sul tocco, una scelta che nove volte su dieci si dimostra errata. Con più nulla da perdere, Konta riesce a tenere qualche palla di più in campo e a conquistare due palle per un primo controbreak. Converte la seconda, interrompendo un trend preoccupante che vedeva scorrere inesorabile il set nelle mani fatate di Radwanska. Il servizio le viene poi in aiuto nel cementare il tentativo di rimonta e la polacca si ritrova a servire una seconda volta per il set. Konta ha una palla per l’aggancio, ma la spreca con uno schiaffo al volo di dritto che tornerà probabilmente a farle compagnia nelle prossime notti. Passato lo spavento, un paio di buoni servizi regalano il set a Radwanska, sei giochi a quattro. Il set è stato giocato discretamente da entrambe: Radwanska ha fatto la Radwanska, con cinque vincenti, cinque gratuiti, e tanta solidità. Per Konta undici vincenti e quattordici gratuiti che hanno determinato l’esito del set.

L’inglese tiene un gioco molto importante in avvio di secondo set, dopo essersi fatta recuperare da 40-0. Cinque minuti però, e al servizio si ritrova nella posizione opposta: 0-40. Riesce anche lei a recuperare e ad annullare persino una quarta palla break con una meravigliosa smorzata di dritto. Sulla quinta non può nulla: la risposta di rovescio della polacca si posa dolcemente all’incrocio delle righe di fondo. Come nel primo set, 2 a 1 Radwanska. Sulle palle alte sotto rete Konta continua a prodursi in una serie di errori che la condannano a cedere punti già conquistati. Ci si aggiunge poi un doppio fallo e due altri sbagli di dritto e si arriva al doppio break per la polacca: 4-1. La terza testa di serie annulla anche delle palle break che, se convertite, avrebbero reso il secondo set una fotocopia del primo. Radwanska si ritrova dunque dopo un’ora e mezza a servire per il torneo sul 6-4 5-2. L’ultimo gioco è un degno riassunto della partita: Konta volitiva, propositiva e imprecisa, Radwanska costante, intelligente e precisa. 6-4 6-2 dunque e parziale positivo di più 3 fra vincenti ed errori per la polacca e negativo di 12 per l’inglese. Ventesimo titolo su ventisette finali per Radwanska, al secondo successo qui a Pechino.  

Radwanska è stata solidissima, mai fuori giri e con i consueti lampi di genialità – così elegante la polacca eppure così concreta – che l’hanno portata ai vertici del gioco. Konta, forse stanca dal grande risultato conseguito ieri non è mai riuscita a metterla in difficoltà né da fondo e né tantomeno sul tocco. Sarà comunque numero 9 da domani e quindi sempre più vicina al biglietto per Singapore. 

A cura di Lorenzo Dicandia

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