WTA Hong Kong: Kerber ai quarti, Venus fuori con Cornet

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WTA Hong Kong: Kerber ai quarti, Venus fuori con Cornet

La sorpresa di giornata è l’eliminazione della n.2 del seeding Venus Williams, che subisce la prima sconfitta in carriera contro Cornet. Supera il turno Kerber, mentre si ritira la britannica Konta

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Dopo la giornata di ieri che ha visto il programma praticamente paralizzato dalla pioggia, ad Hong Kong si sono, finalmente, conclusi tutti gli ottavi di finale.

Fermate ad inizio del terzo set, Kerber e Chirico si ritrovano sul centrale, ma questa volta la statunitense non dà seguito all’ottimo secondo parziale e lascia la scena alla n.1 del mondo.
Qualche dubbio sulla condizione della tedesca c’è, perché, in più di un’occasione ha smarrito la sua capacità difensiva, ma la tennista a stelle e strisce (soprattutto ieri) ha messo sul campo un gioco preciso ed aggressivo che ha sorpreso la teutonica.
Tutto lo spettacolo e l’equilibrio visto nella prima parte del match, è completamente smarrito, perché Kerber ha lasciato le briciole ad una spaesata Louisa.
Già i quarti contro Gavrilova possono essere un test importante per comprendere fino in fondo la condizione della n.1 del mondo, che ormai sembra proiettata verso il Master di fine anno.

Nel tennis Alizé Cornet è sinonimo di teatralità, di drammaticità e di partite giocate sempre sull’orlo costante di una crisi di nervi. Anche il match contro la n.2 del seeding Williams non ha fatto eccezione, in quanto la francese ha faticato più del dovuto per vincere per la prima volta in carriera contro l’americana.

Williams ci mette oltre un’ora e 15 minuti per riuscire a tenere un turno di servizio, infatti le manca del tutto  la spinta con le gambe e gli errori da fondo arrivano costanti e copiosi. Sei break consecutivi a favore della francese Cornet, che non ha mai battuto (i precedenti 6-0 per l’americana ed appena un set perso quest’anno al Roland Garros) e che sembra non soffrire in alcun modo gli affondi dell’ex n.1 del mondo.
La svolta a favore della Venere nera arriva improvvisa, perché recupera lo svantaggio nel secondo parziale (dal 3-1 al 3-3) e torna prepotentemente in corsa. La transalpina inizia il suo solito teatro, fatto di finti crampi, monologhi con il proprio box e qualche accenno di lacrima. La tensione rallenta i movimenti della Cornet, che va sotto 5-3 ed appare sfiduciata. Venus è certamente più centrata, ma il suo servizio fa ancora i capricci, infatti è costretta a salvare due opportunità di controbreak. Alizé manca l’aggancio, si lascia andare ad un paio di gesti di nervosismo (spara lontano una palla) e perde il parziale 6-3.
La transalpina cerca calma e coraggio dal proprio tecnico, che la invita a fare un lungo respiro e ad attaccare la statunitense sul diritto, che e resta il colpo peggiore del repertorio di Venus.
La maggiore delle sorelle Williams ripiomba nel dramma, perché dal 40-15 si fa trascinare ai vantaggi dalla Cornet, che strappa la battuta e si porta sul 2-0. Venus scompare dal campo, nemmeno la reazione sul 5-1 la aiuta, perché la francese chiude le ostilità sul 6-2 e centra i quarti di finale.
L’australiana Gavrilova ritorna in campo sul 6-2 1-0, e sembra voler spazzare via la malcapitata Siniakova in pochi minuti. La ceca ha “sparato” colpi alla rinfusa senza un minimo  piano tattico, poi, come spesso capita nel circuito WTA si assiste ad un capovolgimento di fronte incredibile. Daria non becca più una palla e la tennista europea conquista cinque giochi consecutivi e impatta sul 5-5, dopo aver annullato tre match point.
Tuttavia alla Siniakova è mancato lo “step” ulteriore, ovvero quello di mandare in confusione totale la sua avversaria, che ha giocato gli ultimi punti con un’evidente tensione emotiva. La ceca si scompone, perde nuovamente la battuta e praticamente dice addio al torneo asiatico.
La n.9 del mondo Konta si ritira pre-match contro la cinese Wang e vede la corsa al Master di  Singapore compromettersi, in quanto le sue dirette concorrenti (Kuznetsova, Keys e Suarez Navarro ancora in gara a Tianjin e Linz).

L’altra sorpresa è la caduta della francese Garcia, n.6 del seeding, che è stata sconfitta dall’eccentrica, ma non irresistibile, Mattek-Sands. La statunitense si è imposta 4-6 6-2 6-4, al termine di una partita che ha lasciato qualche perplessità sulla tenuta emotiva complessiva della transalpina. Caroline, dopo un set abbastanza convincente, si è incartata e ha subito la pressione agonistica della sua avversaria.
Mattek-Sands, capace di  vincere complessivamente 5 titoli slam, tra doppio e doppio misto, ha dimostrato che il tennis è uno sport soprattutto mentale. Non ha mai mollato, ha difeso e contrattaccato con intelligenza da fondo, mettendo in crisi la talentuosa Garcia.
Alla francese manca continuità, manca un piano tattico di riserva e soprattutto manca la voglia di resistere alle avversità. Quando tutto “gira” bene la n.6 del seeding può mettere in crisi chiunque, ma quando l’ingranaggio inizia ad incepparsi non è in grado di operare un diversivo credibile.
Ad attendere ai quarti Mattel-Sands, ci sarà un’altra francese, ovvero Mladenovic, che,  dopo aver annullato 4 set point alla Hibino nel primo parziale, è uscita alla distanza. C’è da dire che Kristina, in singolare, ha sempre avuto un rendimento altalenante, anche perché il suo gioco, fatto di verticalizzazioni e di colpi poco difensivi, manca di solidità. Contro la giapponese ha mostrato la corda in più di un’occasione, ma ha saputo tenere duro ed ha giocato benissimo nella parte terminale del primo set, quando la sua avversaria è stata, più di una volta, ad un punto dal vincere il set.
Vinto il tiebreak , la transalpina diventa padrona del campo e non permette all’asiatica di ritornare in partita. Un passo indietro per la giapponese, che, forse, ha pagato lo sforzo del primo parziale, in cui avrebbe meritato sicuramente più fortuna.
La danese Wozniacki è una delle giocatrici più in forma del circuito, infatti dopo la vittoria di Tokyo, anche nel torneo di Hong Kong sta mostrando una condizione atletica invidiabile. L’ex n.1 del mondo si libera della Watson con un periodico 6-3 e dimostra di poter tornare quantomeno nelle prime 15 del mondo in modo stabile.
Al di là del punteggio, è stato un match equilibrato, giocato spalla a spalla, in cui alla fine è venuta fuori la maggior completezza del repertorio della danese. Qualche rimpianto la britannica deve averlo, perché il break iniziale sembrava essere prodromico a qualcosa di positivo per lei, tuttavia Caroline ha eretto il suo solito muro difensivo ed ha controllato l’intera partita.
Questo finale di stagione per Wozniacki può rappresentare una base  per il prossimo anno, a patto che il suo tennis diventi più aggressivo e vario. Negli ultimi anni (basta vedere la situazione di Nadal) la mera difesa non ha alcuna possibilità di essere vincente, serve un gioco più offensivo, perché gli “attrezzi”, la velocità dei campi e le caratteristiche delle palle non fanno altro che premiare il giocatore che prende per primo l’iniziativa.

Risultati
[1] A. Kerber b. L. Chirico 6-2 3-6 6-2
B. Mattek-Sands b. [6] C. Garcia 4-6 6-2 6-4
[5] C. Wozniacki b. H. Watson 6-3 6-3
[Q] Q. Wang . [3] J. Konta W/O
K. Mladenovic b. N. Hibino 7-6(5) 6-2
A. Cornet b. [2] V. Williams 6-2 3-6
[8] D. Gavrilova b. K. Siniakova 6-2 7-5

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