Juan Martin del Potro continua a risalire la strada destinata a riportarlo nel salotto buono del tennis mondiale. La rinascita è fatta di tappe forzate, e la frazione di questa settimana sul cemento indoor della Kungliga Tennishallen di Stoccolma sta regalando al campione di Tandil ulteriori conferme. Il tabellone, non tra i più agevoli, l’ha messo alla prova, e dopo avergli proposto John Isner all’esordio ha optato per sottoporre alla Torre le ambizioni di Nicolas Almagro, un altro che sta provando a tornare a dire la sua quando conta peraltro senza troppa convinzione. La buona notizia è che Palito sta bene, serve bene, si muove bene. La battuta inizia a somigliare in modo preoccupante (per gli avversari) a quella pre-infortunio: esattamente come accaduto ieri, l’ex numero 4 del mondo ha chiuso il proprio match senza concedere palle break e ottenendo il 76% di punti con la prima in campo. Numeri che sono stati mortiferi per Isner, figuriamoci per Almagro. Sostenuto da fondamentali non sempre continui e affossato dalla consueta impazienza, “Nico” ha smarrito il servizio nel primo e nel nono gioco del primo set senza mai riuscire a trovare le misure in difesa, e ha lasciato definitivamente l’incontro quando del Potro ha ottenuto il break nel terzo game del secondo parziale. Costretto al ruolo di spettatore non pagante nei turni in risposta, Almagro ha spesso cercato il vincente impossibile per ribellarsi al destino segnato, con risultati che si possono agevolmente immaginare.
In un primo pomeriggio segnato da punteggi piuttosto netti hanno centrato l’accesso ai quarti anche Grigor Dimitrov, Kevin Anderson e Tobias Kamke. Facile il successo del bulgaro contro l’estone Jurgen Zopp, complicati solo in parte quelli del sudafricano e del tedesco, i quali si sono scrollati di dosso alla distanza Harrison e Albot dopo aver chiuso solo per dieci punti a otto i rispettivi tie break nel primo set.
Il risultato a sorpresa è giunto all’inizio della sessione serale, accompagnato da un discreto clamore. Gael Monfils, prima testa di serie del torneo, è finito gambe all’aria contro il portoghese Gastao Elias, giocatore sì in netto progresso ma non certo famoso per le sue qualità sul veloce indoor. Monfils, distratto e arruffone, ha perso il primo set al tie break prima di colare a picco in un’orrenda seconda frazione in cui ha dovuto addirittura salvare una palla che lo avrebbe condannato al bagel. Si è invece cavato dagli impicci, anche se solo dopo un’aspra e spettacolare lotta di due ore, il sesto favorito del seeding Jack Sock, il quale ha finito per strappare a Dustin Brown un match trapunto di alti e bassi, giocate spettacolari e inguardabili strafalcioni. Quarto dei sei incontri odierni contrassegnato da un tie break nel parziale d’apertura, l’ottavo più interessante di giornata sembrava aver preso la direzione di Lincoln, Nebraska, ma Sock, parso al solito lontano da una forma fisica ideale, ha spento la luce per i dieci minuti necessari a farlo sprofondare sotto di due break nel secondo atto. Dustin, caritatevole, gli ha tenuta aperta la porta arrivando a concedere tre palle del cinque pari, ma è riuscito a ricomporsi nel tempo utile a spingere il match al terzo. Qui, per non lesinare pepe all’incontro, il numero 23 ATP si è fatto rimontare un break di vantaggio, ma è stato lesto nel piazzare la stoccata vincente nel decimo gioco mentre Brown serviva per rimanere in vita.
Domani, nel venerdì dedicato ai quarti di finale, spicca l’incontro tra del Potro e Ivo Karlovic, ma anche Anderson e Dimitrov, sempre che il fisico sorregga Anderson e la voglia sospinga il bulgaro, promettono di regalare spettacolo.
Risultati:
K. Anderson b. [Q] R. Harrison 7-6(8) 6-4
[2] G. Dimitrov b. [Q] J. Zopp 6-3 6-2
[Q] T. Kamke b. R. Albot 7-6(8) 6-3
[WC] J.M del Potro b. N. Almagro 6-4 6-3
G. Elias b. [1] G. Monfils 7-6(4) 6-1
[6] J. Sock b. D. Brown 7-6(5) 4-6 6-4
