WTA Zhuhai: Roberta Vinci stecca la prima, ora serve un miracolo contro Kvitova

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WTA Zhuhai: Roberta Vinci stecca la prima, ora serve un miracolo contro Kvitova

Scatta anche il “Master B” della WTA di Zhuhai: prestazione opaca della Vinci, che perde il primo match contro Strycova. Zhang spazza via Bacsinszky; vittoria in tre set per Svitolina su Bertens

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Gruppo Peonia

B. Strycova b. R. Vinci 6-4 6-3 (Tommaso Voto)

Uno stadio quasi vuoto e un’atmosfera fredda e priva di pathos accoglie Roberta Vinci e Barbora Strycova, che aprono il girone Peonia del Master di Zhuhai.
Il tentativo della WTA di diffondere il tennis in Asia va avanti ormai da anni, tuttavia l’attenzione del pubblico resta ancora blanda, soprattutto in questo torneo, che già lo scorso anno ha dimostrato di avere qualche problema organizzativo.
Strycova, pur con qualche calo di tensione e qualche errore di confusione, smonta le velleità della Vinci e conquista i primi punti del girone, mentre per l’azzurra ripetere la semifinale dello scorso anno sarà complicatissimo.

Il 2016 di Roberta Vinci è stato tormentato dal punto di vista fisico, infatti l’infortunio al tendine d’Achille ha menomato i suoi movimenti e reso il suo gioco spesso opaco e poco efficace. C’è da dire che l’anno era iniziato nei migliore dei modi, perché la tarantina, sull’onda della finale degli US Open, è riuscita a centrare finalmente l’obiettivo della top 10, il suo best ranking è stato n.7, ed a vincere il titolo a San Pietroburgo, primo Premier in carriera.
Poi la 33enne pugliese ha un po’ tirato il fiato, infatti sono arrivate molte sconfitte e qualche dubbio consistente sul suo futuro, tuttavia è  Flushing Meadows a rivitalizzare la tarantina, che perderà nei quarti di finale contro la futura campionessa Kerber.
La volontà di smettere non è ancora chiara, perché la n.1 italiana è ancora in grado di deliziare il pubblico con volée, attacchi in controtempo e slice di rovescio mortiferi, ma deve assolutamente essere integra ed atleticamente pronta, perché la concorrenza è sempre più agguerrita e sarà sempre più difficile restare tra le migliori.

Molto diversa è la situazione della Strycova, che a Zhuhai può cercare di ritoccare il suo best ranking (è stata n. 19 ad agosto). Due finali perse ( a Dubai con Sara Errani ed a Birmingham contro Keys) ed i quarti a Roma e Wuhan sono i tasselli che hanno permesso alla ceca di portarsi stabilmente tra le top 30. Ma è in doppio che Barbora ha dato il meglio di sé, con il bronzo alle Olimpiadi di Rio con la connazionale Safarova e i titoli a Birmingham (con Pliskova) ed a Cincinnati e Tokyo con l’indiana Mirza.
I precedenti sono a favore dell’azzurra, che è avanti 3-2, ma gli ultimi due, datati 2014, hanno visto prevalere Strycova, ma era anche il periodo peggiore dal punto di vista professionale per Roberta, che stentava a giocare il suo miglior tennis ed otteneva pochissimi risultati in singolare.
È chiaro che le condizioni attuali sono differenti, perché Roberta, al netto di qualche disfunzione fisica, è tornata ad essere molto più convincente.
Entrambe inserite nel gruppo Peonia, forse il più competitivo tra i quattro presenti a Zhuhai, in quanto dovranno vedersela per la qualificazione con la ceca Kvitova. Vincere è fondamentale per la dinamica del girone e per poter attendere con la giusta tranquillità l’esordio di Petra.
Il match è stato equilibrato solo nel primo parziale, con Vinci molto più verticale nel suo tennis, mentre Strycova, anche lei dotata dal punto di vista tecnico, molto più solida e composta da fondo campo.

Il servizio ha aiutato decisamente Strycova, che nei momenti di difficoltà si è aggrappata a questo colpo,  mentre la tarantina ha risposto in modo troppo timido, lasciando sempre l’iniziativa alla sua avversaria.
È il diritto il barometro decisivo per valutare la prestazione dell’ex top ten azzurra, quando Roberta è in “giornata” trova le giuste geometrie e può affondare i suoi colpi, altrimenti tutto il suo impianto di gioco diventa fragile e prevedibile.
Roberta Vinci parte meglio dai blocchi di partenza, perché ottiene il break immediato e sembra controllare senza problemi le variazioni tattiche della ceca, che è decisamente fallosa di rovescio.
Dal 3-1 c’è un passaggio a vuoto dell’italiana, che rimette in carreggiata Strycova ed inizia a perdere campo, infatti la battuta è meno penetrante e la ceca trova coraggio e chiude a rete alla prima occasione utile.
Il nono game è quello che fa la differenza, in quanto c’è un altro break a favore di Barbora, che si conquista il diritto di servire per aggiudicarsi il primo parziale.
Vinci va sullo 0-30, poi un servizio vincente e due ottimi colpi al volo ribaltano la situazione e galvanizzano la ceca, che non trema e si aggiudica il primo set con il punteggio di 6-4.
I guai per l’azzurra continuano, ormai Strycova è in  controllo e si porta immediatamente avanti 2-1, ma in pieno WTA Style si apre una serie di break e controbreak incredibili. Vinci si costruisce la rimonta, ma non trova l’abbrivio giusto, anche perché il rendimento complessivo del combinato disposto servizio-dritto è decisamente sottotono.
Barbova finalmente scioglie il braccio e piega definitivamente la sua avversaria, che è apparsa ancora non del tutto pronta dal punto di vista fisico.

Gruppo Camelia

[12/WC] S. Zhang b. [6] T. Bacsinszky 6-1 6-1 (Benedetto Napoli)

Prende il via il “Masters B” di Zhuhai, ultimo appuntamento stagionale del circuito WTA. Le prime giocatrici a incrociare le proprie racchette sono la testa di serie numero 6 del tabellone, Timea Bacsinszky, e la wild card beniamina di casa Shuai Zhang. L’unico precedente tra le due si è giocato in quel di Rio de Janeiro durante la recente edizione dei Giochi Olimpici dove a imporsi fu la tennista di Tianjin dopo una lunga battaglia.
La cinese continua a risultare indigesta al gioco della tennista di Losanna che quest’oggi è stata letteralmente spazzata via dal campo. Il match, durato appena cinquantotto minuti, è stato un lungo dominio della numero 28 del ranking WTA superiore in tutti i fondamentali e ingiocabile al servizio (solo quattro punti in risposta per la svizzera). Subito tre game a zero Zhang nel primo set con la svizzera che prova a rimettersi in carreggiata aggiudicandosi il quarto gioco, ma è solo un raggio di sole in una giornata uggiosa e la prima vincente dell’atleta di casa chiude il primo atto del match. Nel secondo set la Bacsinszky annulla tre break point e per la prima volta nel match si porta in vantaggio, ma anche qui una rondine non fa primavera e un parziale di sei game a zero consente alla Zhang di prendersi i meritati applausi del pubblico di casa. La cinese si porta in testa alla classifica del gruppo Camelia e l’accesso alle semifinali del WTA Elite Trophy Zhuhai non sembrano più un miraggio. La Bacsinszky dovrà almeno salvare la faccia nell’ultimo match del suo 2016 contro Timea Babos.
Gruppo Rosa

[4] E. Svitolina b. [10] K. Bertens 2-6 6-4 6-2 (Milena Ferrante)

Svitolina, nel suo miglior anno e sulla sua superficie preferita, cerca di consolidare la 14° posizione mondiale conquistata nel 2016. L’ucraina viene da una doppietta a Bejing e Mosca dove ha raggiunto le semifinali cedendo solo a Radwanska e Kusnetsova e confermando la sua sensibile crescita. Bertens, che invece gioca meglio sulla terra, la sorprende subito con una condotta aggressiva e testarda. Svitolina ha infatti la chance per partire in testa ma la spreca ed è la Bertens ad approfittarne portandosi 3-1. Anche gli sporadici approcci a rete dell’ucraina sono perlopiù velleitari. Il match prosegue con un andamento altalenante.

L’olandese tuttavia dimostra maggiore intenzione di condurre lo scambio anche perché il servizio, la principale arma di Svitolina, non la assiste. Bertens si riporta così in testa per poi chiudere 6-2 in poco più di mezz’ora. L’olandese appare più decisa, potente e aggressiva. Nel secondo set Svitolina opta per un palleggio con maggiore margine, insistendo al centro del campo. La tattica paga e il gioco si fa più equilibrato. Svitolina riesce a strappare il servizio in dirittura d’arrivo e chiude 6-4. Bertens, sfruttando un minimo di calo di tensione dell’avversaria, ha un’occasione nel primo gioco del terzo set. Ma è l’ultima fiammata. La ricerca degli angoli sui colpi centrali di Svitolina le fa commettere errori a ripetizione. L’ucraina ritrova anche il servizio, Bertens è ormai in piena confusione e concede due break. Svitolina chiude con un ace un incontro che conferma la sua attuale solidità ad alti livelli.

(In aggiornamento)
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