L'ATP medita sanzioni più severe per arginare il fenomeno del tanking

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L’ATP medita sanzioni più severe per arginare il fenomeno del tanking

L’ormai arcinoto caso di Nick Kyrgios a Shanghai ha riportato alla luce il problema del tanking in tutte le sue sfaccettature, dalla pratica per conservare le energie alle scommesse illegali. Al termine della stagione, la ATP studia il da farsi

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Campioni coinvolti in oscure vicende macchiate dall’ombra del doping; scommesse illecite e gravi infortuni che hanno privato il circuito per lungo tempo delle grandi star della racchetta: la stagione che si sta concludendo ha posto i vertici dell’ATP e della WTA davanti a questioni complesse e di difficile soluzione, ma sembra che l’attenzione dei massimi dirigenti del tennis mondiale sia al momento volta ad arginare il fenomeno del cosiddetto tanking, ossia la “pratica” consistente nel ridurre al minimo l’impegno durante un incontro ufficiale.

La questione, da sempre esistente ma balzata all’onore delle cronache dopo la performance messa in scena da Nick Kyrgios in quel di Shanghai, è stata recentemente oggetto di un reportage pubblicato dal NY Times, da cui si evince la volontà delle più alte cariche dell’ATP di limitare il deteriore fenomeno con ogni mezzo a disposizione. È qualcosa che merita la nostra massima attenzione”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione giocatori Chris Kermode. Nick Kyrgios, reo di aver intenzionalmente “lasciato” a Mischa Zverev l’incontro di secondo turno del Masters 1000 cinese, è stato multato della somma di 16.500 dollari per non aver profuso il massimo impegno, essersi reso protagonista di comportamenti antisportivi e di abusi verbali nei confronti di alcuni spettatori. Dopo un supplemento d’indagine, al giovane australiano è stata comminata un’ulteriore multa pari a 25.000 dollari e una squalifica di otto settimane, oltre al consiglio di rivolgersi a uno psicologo.

Il vicepresidente esecutivo dell’ATP Gayle David Bradshaw ha dichiarato che lo spinoso argomento sarà oggetto di un’approfondita analisi durante l’annuale meeting tra arbitri e supervisor in programma entro il mese di novembre in Florida. Non vogliamo creare sceriffi dal grilletto facile”, ha sottolineato Bradshaw, “ma dare al problema tutta la visibilità necessaria”È probabile che in vista della stagione 2017 l’ATP consideri di raddoppiare le sanzioni pecuniarie per punire svariate violazioni del codice comportamentale. La massima ammenda per i giocatori accusati di tanking ammonta attualmente a 10.000 dollari.

La spinosa faccenda pare essere di difficile soluzione. Come ha sottolineato Tim Henman, la zona grigia nelle diverse fasi di un incontro può essere molto vasta. È in effetti prassi piuttosto comune quella di “lasciare” alcuni game per preservare energie preziose in vista di un successivo set decisivo. Per questo motivo, Bradshaw ha voluto evidenziare come il “vademecum” che verrà distribuito agli arbitri insisterà su un punto fondamentale: la presa di coscienza di questi ultimi. Dovrà essere il chair unpire, valutata la storia del giocatore, la situazione di punteggio e le condizioni ambientali, a decidere se un determinato comportamento sia sanzionabile o meno. Gli effetti del promesso giro di vite, che nelle speranze dei vertici ATP dovrebbe avere positive ricadute nell’arginare la piaga del match fixing, saranno valutati nel medio e lungo periodo. Sarebbe interessante, a questo punto, conoscere l’opinione in merito di Kyrgios, Tomic e degli altri “ribelli” del circuito.

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