Tennis in Translation, Becker: "A Novak sono mancate le sfide con Federer e Nadal"

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Tennis in Translation, Becker: “A Novak sono mancate le sfide con Federer e Nadal”

Boris Becker rilascia dichiarazioni interessanti a George Ramsay, giornalista della CNN, a proposito della sconfitta patita dal suo assistito a Londra e dei benefici che potrebbe trarne

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È un periodo difficile per Novak Djokovic e il suo team. Facendo una riflessione sulla sconfitta subita contro Murray alle Finals, Becker ha detto che Djokovic probabilmente potrebbe aver sofferto dell’assenza dei suoi rivali principali Roger Federer e Rafael Nadal, i quali hanno entrambi chiuso la stagione in anticipo a causa di infortuni. “Ormai non aveva più avversari l’ex tennista tedesco, il quale allenando il serbo da dicembre 2013 lo ha condotto alla vittoria di 6 Slam, ha detto alla CNN. “Il suo miglior periodo è stato con Nadal, con Federer. Andy è sempre stato il quarto. Ogni tanto ha perso con questi avversari e ora Murray sta mettendo in mostra qualcosa di mai visto prima“. Dopo un inizio fenomenale nel 2016, con la vittoria di 6 tornei su 9, Djokovic ha avuto difficoltà nel mantenere alti i suoi standard fino alla vittoria del Roland Garros a giugno, che gli ha permesso di completare la sua collezione di titoli dello Slam. “I primi sei mesi sono stati impressionanti” ha aggiunto Becker. “Il suo apice lo ha raggiunto con la vittoria degli Open di Francia e conquistando 4 Slam consecutivi. L’ultimo a farcela fu un certo Rod Laver nel 1969. Com’è naturale che sia la sua motivazione era un po’ calata dopo tutto questo. Lui davvero non sapeva quale sarebbe potuto essere il suo prossimo obiettivo“.

Djokovic, diventato padre nell’ottobre del 2014, aveva ammesso di aver perso la motivazione di giocare a tennis dopo il Roland Garros, e Becker ha detto che questo ha reso le cose difficili per il team che lo allena. “Le nostre mani erano un po’ legate. Lui si stava concentrando su delle attività extra-tennistiche e voleva passare più tempo con la sua famiglia, ha altri tipi di interessi commerciali,” ha detto il quarantottenne. “Per due anni e mezzo è stata come una macchina sempre alla massima potenza, ma da un punto di vista tennistico noi non sapevamo cosa fare”. Tuttavia Becker è fiducioso sul fatto che il suo giocatore ritornerà al top l’anno prossimo. “Novak è un combattente fino al midollo. Se dovessi scegliere un giocatore e in palio ci fosse la mia vita, io sceglierei Djokovic. Questo per farti capire quanto io mi fida di lui” ha detto il sei volte vincitore Slam. “Questo potenzialmente potrebbe essere un punto di svolta per il suo 2017. Questa sconfitta lo ferirà tanto quanto gli sarà utile per inspirarlo a ritrovare la motivazione, e ridargli energia per l’anno prossimo. In fin dei conti forse è stata una cosa buona”.

Murray ha vinto 24 match lungo la strada che lo ha portato a conquistare 5 titoli di fila e a diventare il numero uno alla fine dell’anno per la prima volta nella sua carriera. Comunque, dopo la sconfitta nella finale dello Slam parigino, il campione di Wimbledon del 2016 e delle Olimpiadi non ha affrontato un giocatore classificato nella top 5 fino alla scorsa settimana. Nonostante le due maratone da record prima della finale di Londra, il giocatore britannico ha avuto la meglio su Djokovic, il quale stava giocando la sua prima finale dopo quella persa da Wawrinka agli US Open. Il nativo di Belgrado ha perso un solo set durante tutta la settimana – nel primo match del torneo – ma ha commesso 30 errori gratuiti nell’ultima partita lasciandosi sfumare il record di 6 vittorie consecutive delle Finals. “Parlando dalla nostra prospettiva, nell’angolo di Novak, noi eravamo delusi; eravamo frustrati e non abbiamo dormito molto” ha detto Becker. “Per entrambi i tennisti è stata una battaglia di nervi e io penso che Novak aveva da perdere più di Andy, ma alla fine lui si è meritato la vittoria. Novak aveva giocato alla leggera a Shanghai e a Parigi e poi all’improvviso ti ritrovi con questo scontro finale – il primo e il secondo in classifica che si giocano tutto in un unica sfida. E per i fan del tennis è stato probabilmente il match più importante dell’anno”.

L’Australian Open di gennaio sarà il primo grande test per vedere se il Team Djokovic può curare le ferite patite negli ultimi sei mesi. Nel frattempo, rimane apertissima la questione del rinnovo del contratto in vista del 2017.

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