Il 2016 è stato l’anno più bello della carriera di Andy Murray, arrivato al numero uno del mondo dopo i trionfi a Wimbledon, Rio, Masters (senza contare Roma, Queen’s, Shanghai, Vienna e Bercy). Ciò nonostante, i premi per lo scozzese non sono ancora finiti: il “Telegraph Sport“, infatti, ha insignito il fuoriclasse di Dunblane del titolo di miglior sportivo britannico di tutti i tempi. Questo è stato il risultato emerso da un sondaggio portato avanti dalla testata inglese, firmato da 7000 persone, con l’apporto di 13 figure prestigiose quali Ryan Giggs, Michael Vaughan, James Cracknell e Denise Lewis.
Queste le dichiarazioni di Murray: “Sono onorato di ricevere questo riconoscimento, è un grande traguardo, specialmente perché ha votato sia il pubblico che un gruppo di sportivi che ammiro e rispetto. E’ incredibile se guardo ai nomi e al successo di molti sportivi britannici, non solo adesso ma da oltre un secolo a questa parte. Questo ti rende fiero di rappresentare la tua nazione. Questo è stato un grande anno, ma ci sono ancora tante cose che posso migliorare “. Anche la madre di Andy, Judy, ha voluto esprimere la sua opinione a riguardo: “E’ davvero lusinghiero, un premio incredibile da ricevere. I suoi risultati sono arrivati in uno sport globale ed individuale che prevede gare per 11 mesi. Si deve competere ad alto livello ogni settimana; Andy ha giocato nell’era più difficile della storia del tennis, è un combattente e credo che non ci sia nessuno che lavori più duramente di lui“.
Sir Ian McGeechan, ex coach dei British and Irish Lions, ha sottolineato la crescita di Murray sotto il profilo mentale: “Ci scordiamo quanto la forza mentale possa crescere grazie allo sport. Abbiamo visto un giocatore maturo non solo fisicamente, ma anche mentalmente e adesso è incredibile che sia numero uno“. Infine, anche Darren Campbell, ex sprinter che ha rappresentato il Regno Unito negli anni Novanta e all’inizio del Duemila, ha voluto congratularsi con Murray: “Essere tra i primi tre giocatori del mondo sarebbe stato abbastanza per la maggior parte delle persone, ma non per lui. Andy è riuscito a trasformare le avversità in successi”.
