ATP Doha: Murray, quanta fatica! Djokovic convince, super Verdasco

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ATP Doha: Murray, quanta fatica! Djokovic convince, super Verdasco

Nole non sbaglia un colpo, è cinico e preciso. Murray deve spremersi a fondo per battere Melzer. Male Goffin superato da un superbo Verdasco. Perfetto Stepanek, facile Tsonga su Brown

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Oggi in quel di Doha vanno in scena tutti i secondi turni, con match adrenalinici che molto possono dire sui prossimi giorni di torneo. Novak Djokovic è stato protagonista di un match senza macchia, condotto perfettamente con serenità e grinta su un giocatore che ben poco ha potuto fare di fronte alla solidità del serbo. Questo non vuol dire che Zeballos abbia giocato un brutto match, al contrario l’argentino ha fatto vedere di possedere un tennis di qualità, ma non sufficientemente potente da scardinare la difesa di Djokovic.

Il primo set è solo Serbia, Djokovic entra in campo col piglio giusto, dimostrando un buon timing sulla pallina e una concentrazione finalmente apprezzabile. I suoi colpi escono fluidi e precisi, troppo perchè Zeballos possa rispondere con efficacia. Un doppio fallo nel quarto game consente al serbo di amministrare il vantaggio con serenità fino in fondo, lasciando spazio all’argentino per aggiudicarsi qualche bel punto stuzzicando gli applausi del folto pubblico accorso. La sostanza del secondo parziale è identica a quella del primo, Zeballos sa di avere poche chance se Nole non cala di rendimento, ma cerca comunque di farsi amica la sorte ed il pubblico dispensando rovesci ben piazzati e bei punti che contro Nole sono sempre una soddisfazione; è solo questione di tempo però prima che Djokovic riprenda il comando del gioco, e nel quinto gioco arriva il break che decide l’incontro, ancora una volta a causa di un sanguinoso doppio fallo dell’argentino. Djokovic ringrazia e chiude senza battere ciglio una partita il cui risultato non è mai stato in dubbio e che, a tratti, è stata godibile ed ha fatto rivedere il Djokovic attento e brillante che da un po’ sembrava essersi perso.

Si presagiva invece un match semplice, o quantomeno non troppo complicato, per il n.1 del mondo e invece quella che è andata in scena a Doha è stata un’autentica battaglia. Più di due ore sono state necessarie prima che Andy Murray avesse la meglio sull’austriaco Gerald Melzer, due ore in cui quest’ultimo ha espresso un tennis mai visto finora nel suo repertorio, con discese a rete ed una efficace pressione da fondo, costringendo il n.1 del mondo a una strenua difesa prima di cedere il passo.

La partita ci consegna un primo set all’insegna del perfetto equilibrio, perché Murray appare insolitamente falloso ed ancor più insolitamente affaticato, favorendo Melzer che al contrario sbaglia poco mettendo insieme anche tanti vincenti. Il servizio si rivela una debolezza più che una sicurezza, e le palle break fioccano da ambo le parti, ma è Murray ad avere le più ghiotte, che sono anche quattro set point, ma Melzer è più bravo di lui a far girare le occasioni, e sia sul 5-4 sia sul 6-5 annulla i set point issandosi al tie-break. È un susseguirsi unico di emozioni, prima Murray sale 5-0, poi viene ripreso 6-6, ed al nono set point utile il britannico riesce a portare a casa il set. Chi già vede un conseguente crollo di Melzer dovuto alla stanchezza si sbaglia di grosso, l’austriaco è più reattivo che mai e deciso a far sudare lo scozzese; d’altra parte dal lato di Murray la musica non cambia, lo scozzese continua ad essere falloso, ed anche i nervi sembra lo stiano pian piano abbandonando. Poi qualche crepa si crea dentro Melzer che quasi dal nulla va in difficoltà al servizio, subendo prima il break, e poi dovendo annullare due match point consecutivi sul 5-3; la sfida sembra finita, ma Melzer è eroico nello spingersi ancora in avanti trovando il contro-break della speranza, ma è un’illusione, altro break e questa volta Murray chiude con autorità una partita oltremodo complicata e che ad un certo punto rischiava pure di sfuggirgli di mano. Ora per lui una sfida in cui dovrà stare decisamente più attento, perché ad attenderlo c’è Nicolas Almagro.

Si è giocata anche la sfida tutta ceca tra Tomas Berdych e Jiri Vesely. Anche qui si è trattato di una battaglia, una sfida al terzo set tra i due compagni di Davis. Il primo set è risultato ancora una volta il più equilibrato, con entrambi i giocatori concentrati sul proprio gioco senza nessuna intenzione di cedere il passo. Solo Berdych ha rischiato di rompere quest’equilibrio, concedendo una palla break sull’ 1-1, ma che è poi stato bravo ad annullare indirizzando il parziale al tie-break; anche qui l’equilibrio regna sovrano, almeno fino al 5-5 quando Berdych ha la froza di faro lo strappo decisivo. Vesely però non è Giannessi, ed il secondo set è un assolo, con Berdych che perde il campo, merito di un Vesely finalmente più coraggioso in risposta che non ha paura di prendersi rischi infilando Berdych più di una volta. Il terzo set rimette però le cose a posto, Vesely non gira più come vorrebbe e Berdych ritrova lucidità annichilendo le belle speranze del suo avversario che con due doppi falli cede il set e la partita. Ora per Berdych grande sfida con Tsonga.

Finisce con ancora due tie-break magistralmente condotti il match di ‘Doctor Ivo’ che concede le briciole a Khachanov, reo di non aver sfruttato tre chence di break, che erano anche set point, nel primo set. Khachanov non è più riuscito a fare scudo contro le bordate del croato, che lo ha trascinato al tie-break anche nel secondo parziale, dove ha potuto fare il bello e il cattivo tempo col suo servizio.

In tarda serata arriva infine il turno di Tsonga e Brown, due giocatori che per caratteristiche sono in grado di offrire spettacolo al pubblico serale di Doha. Guardando il punteggio non ci si può non far venire una certa delusione nel notare quanto rapida sia stato il primo set, con Brown troppo arrendevole nell’oppore resistenza al power tennis di Tsonga; i bei punti ci sono, ma meno di quanto era lecito aspettarsi. Il secondo parziale regala solo qualche emozione in più, ma Tsonga è concentrato e gli basta un break per archiviare la pratica.

A dare il via il programma odierno sono stati Fernando Verdasco e David Goffin, con il primo già autore qui di un buon match al primo turno mentre il secondo affrontava oggi la prima partita post-Abu Dhabi. Il risultato finale, se non proprio una sorpresa, era quantomeno imprevisto; ‘Nando’ ha giocato un match solido, seguendo quello che è il suo stile tipico, alternando buone giocate pregevoli vincenti ad errori banali e rivedibili, ma chi ha deluso veramente è stato Goffin, autore di un primo set sottotono il belga è apparso poco mobile e poco reattivo, sia fisicamente che mentalmente, adottando un atteggiamento spesso rinunciatario; peraltro il belga ha peccato alla base del suo gioco, sbagliando spesso il timing e concedendo troppo da fondo campo. Eloquenti sono nel primo parziale le ben sette palle break non sfruttate da Goffin che invece troppo facilmente ha ceduto i propri turni di battuta, mettendo a segno la misera cifra di soli due vincenti. Il secondo set racconta una storia leggermente diversa, Goffin riparte con il piglio giusto, arzillo e attento è lui il primo ad avere chance sul servizio avversario, ma pochi game non sono sufficienti a riaggiustare una giornata storta e Verdasco prende ancora una volta il largo; sembra finita, ma lo spagnolo perde incomprensibilmente la via quando va a servire per il match sul 5-4 e sul 6-5, riaprendo per un attimo le speranze del belga che al tie-break mette ancora una volta a dura prova il madrileno prima che questi riesca, al sesto match point, a chiudere la partita.

La vittoria è arrivata anche per un altro giocatore che affrontava una testa di serie. Nico Almagro ha infatti sconfitto il tedesco Kohlschreiber, dopo una partita tiratissima in cui entrambi avrebbero potuto chiudere con più tranquillità entrambi i set. Nel primo parziale invero lo spagnolo parte forte, riuscendo progressivamente a sfondare la difesa del tedesco, che nel sesto game perdeva la battuta; lo stesso Kohlschreiber ritrova però il suo tennis nel momento di massimo bisogno, quando Almagro serve per il set perdendo il servizio a zero. Stessa storia anche nel secondo parziale, ma a parti invertite, col tedesco che questa volta non sfrutta il proprio vantaggio andando a perdere il set e la partita. Bene Almagro che dimostra nervi saldi nei momenti decisivi del match, ora lo attende un quarto di finale contro uno tra Andy Murray e Gerald Melzer.

Vittoria anche per il sempreverde Stepanek, che ha vita facile contro la wild-card belga De Greef, che ha faticato oltremodo ad opporsi con efficacia al tennis spumeggiante del trentottenne ceco, che centra così i quarti dove attende Djokovic, in una sfida che si preannuncia più che interessante.

Risultati:

N. Almagro b. [7] P. Kohlschreiber 7-6(5) 7-6(6)
F. Verdasco b. [4] D. Goffin 6-1 7-6(6)
[Q] R. Stepanek b. [WC] A. De Greef 6-3 6-2
[2] N. Djokovic b. H. Zeballos 6-3 6-4
[3] T. Berdych b. J. Vesely 7-6(5) 1-6 6-1
[1] A. Murray vs G. Melzer 7-6(6) 7-5
[5] J.W. Tsonga b. D. Brown 6-1 6-3
[6] I. Karlovic b. K. Khachanov 7-6(3) 7-6(3)

Riccardo Sozzi

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