WTA Auckland: Davis e Konjuh in finale lottando

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WTA Auckland: Davis e Konjuh in finale lottando

Lauren Davis sorprende Jelena Ostapenko nella prima semifinale. Se la vedrà con la teen ager croata Ana Konjuh per il suo primo successo WTA

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Nella prima semifinale del torneo di Auckland tra la teen ager lettone Jelena Ostapenko (44WTA) e la statunitense Lauren Davis (61 WTA) è andata in scena, sia nella forma sia nel risultato finale, un’incruenta riedizione di Davide contro Golia: 20 cm in più per la giovane lettone che sin dal primo game fa sentire la propria presenza fisica mettendosi un metro abbondante dentro la riga di fondo campo sulla seconda di servizio della Davis spingendola così a commettere due doppi falli ed a consegnarle il servizio. Da quel momento e per ben 45 minuti si assiste ad una vera e propria ordalia tennistica fatta da: doppi falli – otto nel set-, risposte al fulmicotone, rincorse forsennate, diritti e rovesci in tribuna, break e contro break –cinque in tutto-coaching e medical time out, per tacere del resto. L’unica pausa di riflessione viene offerta dal coach della Davis che, forse allarmato da tre risposte vincenti consecutive della lettone su altrettanti servizi ad uscire della sua assistita, sul 4-1 in favore della Ostapenko , le suggerisce di utilizzare il servizio slice o in kick al corpo. Suggerimento che nel primo set verrà puntualmente disatteso per poi essere provvidenzialmente rispolverato a partire dal secondo. Da questa lotteria sportiva esce vincitrice la Ostapenko con il punteggio di 6-4 in 50 minuti, che avrebbero potuto e dovuto essere decisamente meno se alla forza fisica la giovane lettone avesse aggiunto un po’ di strategia: i minuti in più giocati avranno infatti un peso decisivo sull’esito dell’incontro.

Nel secondo set la musica cambia sin dal game di apertura tenuto a zero dalla Davis, mentre la lettone fatica non poco a tenere il suo, complici anche ripetuti doppi falli ed al quarto gioco lo cede alla Davis che conferma l’allungo senza particolari difficoltà e si porta sul 4-1; adesso anche lei entra in campo sulla seconda, notevolmente rallentata, dell’avversaria ma, soprattutto, riesce a gestire lo scambio da fondo campo senza limitarsi a subirlo. Coaching time per la Ostapenko, che ha il merito quantomeno di ridarle tranquillità che si traduce in un controbreak e due turni di servizio ben gestiti che la riportano in parità sul 4-4. Durante la pausa tra il settimo e l’ottavo game coaching time per la Davis durante il quale le viene suggerito di utilizzare maggiormente il servizio slice, continuare ad essere aggressiva in risposta sulla seconda di servizio e, soprattutto, di cercare di costringere la giovane lettone a giocare sempre un colpo in più per chiudere il punto. Quest’ultimo consiglio si rivelerà molto utile, poiché nel decimo game sul 5-4 in proprio favore, la Davis si limiterà a rimandare la palla al di là della rete e la Ostapenko commetterà quattro errori gratuiti, con menzione d’onore per una volèe di rovescio elementare messa un buon metro in corridoio, cedendo quindi il servizio ed il set con punteggio speculare a quello del primo.

Un’ora e quaranta di gioco e terzo parziale che inizia come il secondo: la Davis tiene a zero il proprio turno di battuta. Nel secondo game la Ostapenko pare volerla imitare e si porta sul 40-0 ma, complici anche due doppi falli, si fa raggiungere e strappare il servizio mostrando palesemente di essere in debito di energie. Miracolo ad inizio di terzo game: la Davis si presenta a rete e… sbaglia la prima ed unica volèe del suo incontro e poi commette altri due errori dando tre opportunità consecutive di controbreak alla lettone che però commette cinque errori gratuiti consecutivi da fondo campo e vanifica il generoso aiuto della statunitense. Al cambio di campo ancora coaching time per la Ostapenko dal quale trapela tutta la sua frustrazione. Ed è probabilmente più a causa di quella che non di un infortunio alla mano, che Jelena decide di ritirarsi sul 4-1 in favore della Davis che, così, raggiunge con grande merito e coraggio la sua terza finale in carriera in un torneo WTA.

Grande pathos ma ad un livello di gioco decisamente superiore quello offerto dalle altre due semifinaliste, ovvero la diciannovenne croata Ana Konjuh (47 WTA) e la tedesca Julia Goerges (53 WTA ma già numero 15 nel 2012) al loro secondo confronto in carriera. Il primo fu vinto nel 2015 dalla Goerges in tre set sul cemento di Wuhan. Primo set vinto 6-3 da Ana Konjuh e caratterizzato da grande solidità di entrambe le giocatrici al servizio, pressione da fondo campo, deliziose smorzate da parte della Konjuh ed alcune pregevoli discese a rete da parte della Goerges. Quattro palle break, due per parte, con un solo break realizzato dalla croata al sesto game su un doppio fallo della tedesca, probabilmente condizionato da un atteggiamento molto aggressivo della Konjuh sulla seconda di servizio. Molto brava la più giovane giocatrice ad annullare entrambe le palle break: la prima nel game di apertura grazie ad un servizio vincente e la seconda, molto più delicata, sul 5-3, con uno splendido rovescio incrociato. Nel secondo set la musica cambia e la Goerges si fa più intraprendente. Tiene meglio gli scambi dal fondo del campo sui quali nel primo parziale era apparsa spesso in difficoltà. La Konjuh, invece, appare un po’ affaticata come testimoniano un paio di smorzate non andate a buon fine e parse più il tentativo di porre fine allo scambio per mancanza di ossigeno, che non oculate scelte tattiche. La Goerges ha quindi modo di strappare il servizio alla sua avversaria e di portarsi a servire per il set sul 5-3 ma sul più bello qualche cosa si inceppa nel suo meccanismo di gioco e, dopo aver annullato ben tre palle break consecutive, cede il servizio con un doppio fallo, come era successo già nel primo set. Nel game successivo la croata restituisce la cortesia con gli interessi perdendo il servizio e con esso il set con ben due doppi falli consecutivi.

Si va quindi al terzo con la sensazione che Julia Goerges abbia qualche riserva di energia in più da mettere sul campo, oltre ad una notevole dose di esperienza rispetto alla Konjuh. Ma è una sensazione errata: la croata strappa in apertura di set il servizio alla tedesca ed annulla ben tre break point consecutivi nel quarto game con due prime vincenti ed uno splendido diritto da fondo capo che tolgono fiducia alla Goerges. Da quel momento in avanti la Konjuh non concederà più nulla ed, anzi, chiuderà il conto al nono gioco sul secondo match point conquistando un altro break. In finale se la vedrà quindi con Lauren Davis per cercare di bissare il successo in un torneo WTA dopo quello ottenuto sull’erba di Nottingham nel 2015.

Risultati:

L. Davis b. [7] J. Ostapenko 4-6 6-4 4-1 rit.
[8] A. Konjuh b. J. Goerges 6-3 4-6 6-3

Roberto Ferri

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