Jo-Wilfried Tsonga e gli Slam: in Australia sarà la volta buona?

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Jo-Wilfried Tsonga e gli Slam: in Australia sarà la volta buona?

Jo-Wilfried Tsonga sembra ritrovare a Melbourne freschezza fisica e grande motivazione. Ora lo aspetta la prova del nove con Stan Wawrinka. A quasi 32 anni, che sia il suo momento in un major?

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Con l’arrivo del nuovo anno, tutti i riflettori di casa Francia erano puntati sulla stellina di Lucas Pouille. Agli Australian Open, però, le aspettative sul talentuoso francesino sono state disattese causa un fastidioso problema al piede che ne ha causato la sconfitta al primo turno. Poi c’è Gaël Monfils. Il parigino ha dovuto arrendersi al “muro” di Rafa Nadal ma, dall’anno scorso, dopo la finale a Montecarlo, la semifinale allo US Open, la partecipazione alle Finals (nonché  le pazzesche acrobazie in campo), fa parlare di sé come non mai, dimostrando che vuole e fortissimamente vuole l’exploit della vita. Ma che ne era di Jo-Wilfried Tsonga? Era da un po’ che il tennista di Le Mans non si metteva in luce in un evento che conta. Simpatico, creativo, solare, il personaggio Tsonga – nonché futuro papàpiace a tutti. E tutti lo aspettano. Sì, ancora.

Dotato di un tennis esplosivo, frizzante e atletico – seppure forse non sempre perfetto dal punto di vista tecnico, con quel rovescio strappato – Tsonga sembrava avere però tutte le carte in regola per diventare uno dei grandi campioni del tour. E, invece, nel corso della sua ormai lunga carriera, il 31enne francese ha lasciato un po’ l’amaro in bocca a tutti quei tifosi che sognavano di ritrovare con lui un nuovo Yannick Noah. Certo, stiamo comunque parlando del fior fiore del tennis mondiale e Jo può vantare una carriera luminosa. Tuttavia, nonostante le grandi potenzialità, non ha ancora realizzato quella performance che fa la differenza tra un ottimo giocatore e il grande campione. Ci è andato vicinissimo, nell’ormai “lontano” 2008, proprio in quel di Melbourne, raggiungendo la sua prima e unica (per ora) finale Slam in carriera, sconfitto però da Djokovic che fa suo il primo dei sei trofei australiani. Da allora, il transalpino conquista 12 titoli ATP, approda ad altre 10 finali per raggiungere nel 2012 il suo best ranking diventando il n. 5 del mondo. Jo alterna stagioni brillanti a risultati opachi, soprattutto a causa dei frequenti problemi fisici. Nei suoi alti e bassi, sente il profumo delle grandi imprese. Ricordiamo che raggiunge nuovamente la semifinale a Melbourne nel 2010, due volte la semifinale al Roland Garros (2013 e 2015) così come a Wimbledon (2011 e 2012).

Ora attenzione però, perché, dopo un 2016 in sordina e minato da alcuni infortuni, il simpatico Jo sembra ritrovare a Melbourne Park una seconda giovinezza, dentro e fuori dal campo, stando anche alla nuova capigliatura sbarazzina e “decontractée”, come dicono i francesi. Capace di far “piangere” i più grandi, Tsonga è uno degli uomini da battere in questo Australian Open 2017. Non dimentichiamo che in passato ha guastato più volte la festa ai Fab Four e in particolare a un certo Roger Federer, sconfitto sei volte in diciassette scontri diretti (in particolare nei quarti a Wimbledon e al Roland Garros, rispettivamente nel 2011 e nel 2013 e nei loro ultimi due incontri, nella finale in Canada nel 2014 e nei quarti a Montecarlo nel 2016). Attualmente n.12 del ranking e allenato da Thierry Ascione, raggiungendo i quarti a Melbourne il tennista di Le Mans pare aver ritrovato motivazione e forma fisica e, dopo la sconfitta di Monfils per mano di Nadal, è l’ultimo francese rimasto in lizza nel tabellone australiano. Insomma, l’imminente paternità fa bene a Jo che, dopo aver battuto Monteiro, Lajovic, Sock e la sorpresa Evans, ora deve affrontare però la vera prova del nove con Stan Wawrinka. Stan di Slam ne ha vinti già tre e, anche se la strada è ancora irta di ostacoli, sembra lanciatissimo verso il quarto trofeo Major. E Jo? Riuscirà a quasi 32 anni a rompere gli indugi e a fare un qualcosa in più con i favoriti? Senza Djokovic e Murray nei paraggi, l’occasione è ancora più ghiotta.

Con Stan Wawrinka, che nel corso del torneo è sempre più “The Man”, l’impresa sarà ardua. I due, entrambi classe 1985 (Stan è nato il 28 marzo mentre Jo il 17 aprile), si sono incontrati sette volte con lo svizzero in vantaggio con 4 vittorie. Se i precedenti dunque mettono in risalto un certo equilibrio, in realtà il grande favorito è Stan, per il suo recente background nei major, per come sta giocando e considerando il fatto che, in effetti, non perde con Tsonga dal 2013, da quando il francese lo aveva superato ai quarti a Montecarlo. Dopo un primo turno al cardiopalma con Martin Klizan, l’elevetico ha superato Johnson, Trocki e Seppi. Vedremo… Ma anche se non dovesse vincere il tanto agognato Slam, il francese resterà sempre uno dei tennisti più amati e solari di sempre. Capace di far esultare il pubblico con le sue celebri piroette di gioia, Jo è un ragazzone dal cuore d’oro. Impegnatosi ad aiutare i bimbi più sfortunati con la sua associazione “Attrap’ la balle”, è sempre al rendez-vous con la gentilezza e il sorriso. Il suo bel gesto nel sorreggere e accompagnare fuori dal campo Giuliana, una raccattapalle sentitasi male proprio a Melbourne, l’anno scorso, durante il match contro Jasika, non è stato affatto dimenticato; la ragazzina australiana infatti ha inviato alcuni giorni fa al francese una commovente lettera di ringraziamento scritta a mano e decorata con disegni floreali.

Insomma, nella calda estate australiana, riuscirà Tsonga a sbocciare di nuovo? Se son rose…

 

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