ATP Buenos Aires: Nishikori passeggia, Dolgopolov in semifinale

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ATP Buenos Aires: Nishikori passeggia, Dolgopolov in semifinale

Tutto facile per il giapponese contro Sousa. Berlocq vince in rimonta il derby sudamericano contro Monteiro. Successi anche per Carreno Busta e Dolgopolov

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DERBY A CARRENO – Vanno in scena i quarti di finale a Buenos Aires, quarti che possono già dire molto su chi potrà realmente aspirare a diventare il nuovo campione dell’Argentina Open. Si comincia con la sfida tra la quarta e la quinta testa di serie, rispettivamente Pablo Carreno Busta e Albert Ramos-Vinolas. I due si possono definire dei terraioli ‘doc’, anche se Carreno ha dimostrato fin qui nella sua carriera di essere un tennista più duttile rispetto all’avversario odierno, come testimonia la vittoria a Winston Salem lo scorso anno. Proprio la loro predisposizione alla superficie ci consegna fin da subito un gioco fatto per lo più da scambi massacranti, in attesa dell’errore avversario; Carreno è il giocatore che più cerca soluzioni rapide, e che di fatto detta tutti i tempi di gioco, lasciando a Ramos solo il ‘compito’ di correre da un lato all’altro del campo. È una strategia che nel primo set funzione egregiamente, e dopo i primi game di assestamento il tennista di Gijon infila tre giochi consecutivi grazie alle sue pregevoli accelerazioni che lasciano fermo un Ramos ancora in fase di carburazione. Lo stesso Ramos rischia grosso anche per buona parte della seconda frazione; non trovando le giuste contromisure all’esplosività di Carreno, il tennista di Barcellona deve fare gli straordinari per portare a casa il punto, che quasi mai gli viene regalato, rari sono infatti gli errori di Carreno. Nel momento migliore di quest’ultimo però all’improvviso qualcosa si rompe, un pauroso giro a vuoto (forse dettato anche da una leggera frustrazione per le occasioni mancate) manda Ramos a servire per decidere tutto al terzo set, che quest’ultimo centra con cinica precisione. Carreno accusa il colpo, avanti un set e con tre occasioni di break non sfruttate diventa dura pensare di poterla portare a casa. Ramos sente l’odore del sangue, e mette la freccia già dal primo gioco con un break a zero; tuttavia Carreno ritrova improvvisamente smalto, e nel sesto gioco ritrova il tennis del primo set. Dopo diversi scambi è lui il primo a prendere l’iniziativa e con due colpi d’antologia capitalizza la rimonta, che diventa un sorpasso, quello decisivo, sul 4-5, quando Ramos va a servire per prolungare il match, annulla due match point ma sul terzo deve arrendersi. Tanti giri di boa in un quarto rocambolesco che mantiene ancora in corsa Pablo Carreno Busta, che in semifinale attende Alexandr Dolgopolov.

DOLGOPOLOV C’È – Sia Dolgopolov che Melzer erano chiamati a confermare le buone impressioni fornite nei giorni scorsi, e quindi a candidarsi come possibile vincitore del torneo. Ne è venuta fuori una partita veramente godibile, con tanta qualità e tanto equilibrio. Entrambi i giocatori sanno che il primo set è fondamentale ai fini dell’incontro e interpretano molto bene il proprio inizio di match, centrati al servizio e sufficientemente presenti in risposta tanto da costringersi l’un l’altro a non commettere peccato di superbia. Il primo che va fuori giri è, manco a dirlo, Dolgopolov che nel settimo game commette qualche sciocchezza di troppo concedendo un break potenzialmente molto pericoloso; è una potenzialità che tuttavia per sua fortuna rimane tale perché Melzer pecca di ingenuità nel game successivo concedendo il contro-break dopo essersi trovato in vantaggio 30-0. Quando l’unica soluzione possibile sembra essere il tie-break, gli dei del tennis voltano le spalle all’austriaco, che ancora non presta la dovuta attenzione a all’avversario cui cede il primo set addirittura con un doppio fallo. Dolgopolov sente giustamente che la vittoria è nelle sue tasche, e dopo pochi minuti dall’inizio del secondo parziale le sue bordate da fondocampo sfondano le difese di Melzer che al contrario diventa estremamente falloso; potrebbe pure andare a servire per il match l’ucraino, ma si fa ingolosire troppo dall’opportunità sprecandola alfine. Qui si ritrovano sprazzi del ‘vecchio’ Dolgopolov, che prima perde il servizio e poi ribrekka Melzer sul 5-4, con quest’ultimo ancora troppo ingenuo nel credere che l’ucraino potesse da solo regalargli la partita. Sebbene abbia rischiato più del previsto nel finale, Dolgopolov continua la sua settimana da favola centrando le semifinali che lo candidano seriamente ad aspirante vincitore.

TROPPO NISHI PER JOAO – Sessione notturna che si apre col match tra la prima e la sesta testa di serie, Kei Nishikori e Joao Sousa. Nishikori ha avuto vita facile contro il portoghese, troppo leggero e tecnicamente troppo inferiore per poterlo mettere in difficoltà, oltretutto su una superficie a lui non congeniale al contrario di ‘Nishi’. Invero nel primo set si evidenzia quanto detto, con Nishikori che entra in campo come il coltello nel burro, giocando anticipi e accelerazioni su cui il povero Joao non può fisicamente opporsi, ed infatti anche nell’unico game da lui ottenuto è stato costretto a salvare palla break. Il secondo parziale è già più combattuto, Sousa sembra crederci davvero all’improbabile rimonta, e comincia ad incitarsi e a scuotersi quasi a ogni punto, vinto o perso che sia. Nishikori, più esperto, amministra serenamente la partita senza concedere nulla, conscio che al momento giusto l’occasione arriverà; ci vede lungo, sul 5-4 Joao non regge la pressione, e al primo match point deve cedere le armi al suo avversario che oggi era semplicemente troppo più bravo di lui.

REMUNTADA BERLOCQ Carlos Berlocq termina il programma della giornata con una gran vittoria in rimonta su Thiago Monteiro. In un match umido e afoso i due hanno messo in scena una vera battaglia, fatta di punti interminabili, rincorse spropositate e tifo assordante. Proprio Berlocq inizia il match contratto e troppo fermo sulle gambe, per Monteiro è facile prenderlo in contropiede dal lato del dritto, e d’altra parte l’argentino sembra aver perso lo smalto che aveva mostrato nel match di ieri contro Ferrer. Il primo set brasiliano non scoraggia però l’argentino che, con la sua grande tenacia, non demorde mantenendo un ritmo impressionante da fondocampo, cui Monteiro non riesce ad opporsi con efficacia col suo tennis. Berlocq pare un fiume in piena ed infila tra secondo e terzo set un parziale incredibile di otto giochi a uno, siglando di fatto la fine del match che, sebbene con qualche piccolo intoppo superato brillantemente anche grazie ad un tifo sempre più ‘da stadio’, arriva puntuale di lì a poco.

Risultati:

[4] P. Carreno Busta b. [5] A. Ramos-Vinolas 6-3 4-6 6-4
A. Dolgopolov b. G. Melzer 7-5 6-4
[1] K. Nishikori b. [6] J. Sousa 6-1 6-4
[WC] C. Berlocq b. T. Monteiro 3-6 6-2 6-3

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