ATP Rotterdam: la settimana d'oro di Jo-Wilfried Tsonga

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ATP Rotterdam: la settimana d’oro di Jo-Wilfried Tsonga

ROTTERDAM – Destro, sinistro e Goffin va al tappeto alla terza ripresa. Il francese è il nuovo campione del 500 d’Olanda

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dall’inviato a Rotterdam

[6] J.W. Tsonga b. [3] D. Goffin 4-6 6-4 6-1

I più attesi qui a Rotterdam erano Nadal e Wawrinka, i big le cui gigantografie tappezzavano spazi pubblicitari e pareti dell’arena Ahoy. Dopo il loro doloroso forfait, ad essere i più quotati per il titolo erano diventati Cilic e Thiem, le prime due teste di serie del tabellone, mentre i più in forma sembravano Dimitrov e Zverev, vincitori dei 250 indoor della settimana precedente. In fondo al torneo ci sono arrivati però Jo-Wilfried Tsonga e David Goffin, due che senza dare troppo nell’occhio hanno vinto quattro volte senza compiere veri passi falsi, mettendo in campo un gioco sicuro e riconoscibile e meritando appieno l’ultimo incontro.

Per entrambi i finalisti – che si conoscono bene, al punto da aver passato insieme il Natale – il match del titolo aveva una valenza particolare: si trattava dell’occasione giusta per ritrovare confidenza con la vittoria, specialmente nel caso del belga che era chiamato a giustificare un nuovo best ranking importante (lunedì sarà numero 10 ATP) ma costruito soltanto su piazzamenti di valore. Se Tsonga veniva da un 2016 privo di gioie infatti, il tennista di Rocourt non sollevava un trofeo diverso da quello del runner up addirittura da Metz 2014. L’appuntamento con il titolo per Goffin è stato però rimandato ancora. Il franco-congolese si è imposto al terzo set attendendo nel primo, colpendo duro nel secondo e guardando l’avversario andare al tappeto nel finale dopo un parziale di sette game interrotto quando ormai vincitore e vinto erano ben chiari.

Il match è stato privo di fasi di studio, con nove palle break equamente distribuite nei primi tre turni di servizio. Il primo a trasformarne una è stato Goffin e da lì, pur non essendo del tutto impeccabile, il neo-top 10 ha dato l’impressione di sapere meglio quale direzione seguire. Per l’intero primo set Tsonga è stato al contrario meno arrembante dei giorni precedenti, accomodando leggermente il proprio tennis a quello dell’altro fino quasi ad assorbirne le vibrazioni: con un atteggiamento del genere, anche il game assai distratto con cui Goffin ha restituito uno dei due break di vantaggio si è reso inutile e il primo parziale si è chiuso 6-4 per il belga. Messo sotto nel punteggio il tennista di Le Mans si è addirittura improvvisato attendista nelle fasi iniziali del secondo set, allontanando l’avversario dal campo invece di provare subito ad aprirne la guardia a suon di botte.

Le botte però funzionano sempre e Tsonga alla lunga se lo è ricordato: il drittone inside-in improvviso con cui ha guadagnato i primi due set point, pur annullati, è stato probabilmente il punto di svolta dell’incontro. Per quanto il tempismo nel colpire e la precisione del punto d’impatto di Goffin potessero essere perfetti, a volte il biondino è stato semplicemente spostato via dalle pallate dell’amico-avversario e al break mancato in apertura di terzo set sono tornati fuori tutti i suoi storici problemi. Il Belgio non è lontano da Rotterdam e numerose bandiere nero-giallo-rosse – che ci attenderanno ad aprile in Coppa Davis – erano lì a sventolare per David, ma lui cuor di leone non ci è nato e probabilmente non ci crescerà mai. Scoraggiato e anche stanco, dopo aver giocato i due incontri più lunghi del torneo, è stato lui a perdere per primo il servizio nel set decisivo e da quel punto non ha più visto la palla.

Colpire con una frazione di secondo di ritardo una palla su quattro, poi una su tre, per qualcuno che fa dell’anticipo la sua arma migliore è un vero disastro. Goffin è stato sempre meno in grado di dare anche il minimo disturbo all’avversario, così il torneo si è concluso con un 6-1 talmente ingeneroso da spingere Tsonga a rinunciare alla sua consueta esultanza. La gioia però c’è tutta: “Questo titolo arriva al momento giusto, negli ultimi mesi ho fatto molti sforzi per tornare al meglio” ha detto il franco-congolese in una breve conferenza stampa prima del volo per Marsiglia. “È una grande ricompensa per me e mi fa avere grandi aspettative per il resto della stagione”. Ne ha ben donde: nella settimana nederlandese ha sconfitto in fila Cilic, Berdych e Goffin e raggiunto le 400 vittorie in carriera. Il tour sembra aver ritrovato uno dei suoi campioni dell’indoor. E chissà se una… Rotterdam farà primavera.

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