Il tassello mancante dei Fab 4

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Il tassello mancante dei Fab 4

Agassi, Graf e Serena Williams hanno vinto tutto: Slam, Finals, Davis e Olimpiadi. Questa impresa non è ancora riuscita ai Fab-4. Quali tasselli mancano a ciascuno dei quattro per chiudere il cerchio?

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Mentre si giocano i match del primo turno ad Indian Wells, i big si allenano duramente in attessa di entrare in scena al secondo turno, grazie al bye ricevuto dalle 32 teste di serie. C’è chi chiama Indian Wells il quinto Slam, nomea che fino a qualche anno fa apparteneva a Miami, chi invece discute sulla velocità della superficie, chi si concentra sul clima secco e lo confronta con quello umido di Miami. Il primo Masters 1000 della stagione apre molte discussioni, compresa quella su chi sia il miglior tennista nei match al meglio dei tre set degli ultimi anni o addirittura di sempre. Gli spunti sono molti ed è difficile fare una scelta, perciò abbiamo deciso di approfondire un altro argomento. Guardando il sorteggio è facilmente balzato all’occhio il forte squilibrio tra parte alta e parte bassa, nell’ultimo quarto addirittura troviamo ben 45 Slam tra Federer, Nadal, Djokovic e del Potro, oltre ai pericolosissimi giovani Kyrgios e A.Zverev, tra i pochi veramente in grado di giocarsela con chiunque se in giornata di grazia. Murray sembra dunque il favorito ad Indian Wells, secondo i bookmakers, ma anche secondo chi pensa che un tabellone meno ostico aumenti le probabilità di vittoria. Tuttavia Murray, numero 1 del mondo e vincitore degli ultimi due Masters 1000 disputati (Shanghai e Bercy), non ha mai vinto ad Indian Wells. Cosa manca allo scozzese per completare la bacheca? Cosa manca agli altri grandi di questa era tennistica contemporanea?

Se pensiamo ad un campione del passato in grado di mostrare ai propri ospiti una bacheca “completa” di ogni trofeo importante, subito pensiamo ad Andre Agassi. Il Kid di Las Vegas può vantare, unico nel suo genere, tutti e quattro i titoli dello Slam, il Masters, il titolo Olimpico e la Coppa Davis. In dettaglio, questi sono i titoli pregiati che Agassi può contemplare nella sua stanza dei trofei:

– Australian Open: 1995, 2000, 2001, 2003
– Roland Garros: 1999
– Wimbledon: 1992
– US Open: 1994, 1999
– Finals/Masters: 1990
– Olimpiadi: 1996
– Coppa Davis: 1990, 1992, 1995

Limitandoci, si fa per dire, a questi sette titoli, Agassi ha iniziato il percorso nel 1990, quando a soli 20 anni sconfisse in rimonta Edberg – detentore del titolo – al Masters di fine anno di Francoforte. Poco meno di un mese dopo Agassi conquistò il primo punto nella finale di Davis contro l’australiano Fromberg. Andre si ritirò nel quarto singolare contro Cahill, ma gli Stati Uniti si trovavano già sul 3-0 e dunque poterono sollevare per la 29esima volta la Coppa dei Moschettieri. Il primo Slam arrivò due anni dopo, a Wimbledon, ed il cerchio si chiuse otto anni e mezzo dopo la vittoria alle Finals, quando Agassi vinse il suo unico Roland Garros e chiuse il Career Grand Slam rimontando Medvedev e trionfando a Parigi da testa di serie numero 13. La chiusura del Grande Slam fu contemporaneamente Career Golden Slam, dato che nel 1996 Agassi vinse il torneo di singolare alle Olimpiadi di Atlanta lasciando solo sei game a Bruguera in finale. Agassi ha sposato una donna in grado addirittura di completare il Golden Slam in un solo anno, la tedesca Graf, che nel 1988 vinse i 4 titoli dello slam e le Olimpiadi. Anche per Graf in bacheca ci sono tutti e sette i grandi titoli menzionati sopra, avendo vinto anche 5 volte le Finals e 2 volte la Fed Cup. Se ci limitiamo a questi sette tornei, ai coniugi Agassi-Graf non bastano certamente delle semplici mensole da salotto per l’incredibile quantità di trofei conquistati. I due, insieme, hanno vinto 8 Australian Open, 7 Roland Garros, 8 Wimbledon, 7 US Open, 6 Finals, 2 ori olimpici, 5 Davis o Fed Cup. In tutto 43 titoli.

Meglio di loro però c’è una coppia di sorelle. Serena e Venus Williams hanno vinto 7 Australian Open, 3 Roland Garros, 12 Wimbledon, 8 US Open, 6 Finals, 2 ori olimpici ed 1 Fed Cup. La somma fa “soltanto” 39 titoli, ma le due hanno anche vinto 14 Slam e 3 ori olimpici in doppio. Non bastasse, nel 1998 hanno completato un curioso Grande Slam in doppio misto, primi due titoli per Venus (con Gimelstob), i secondi due Serena (con Mirny). Il totale per Serena e Venus sale dunque a 60 titoli. Serena Williams, come Graf, ha completato il Career Golden Slam ed ha anche vinto tutti e sette i titoli su cui ci siamo concetrati in questa prima parte dell’articolo.

Nessuno tra i tennisti contemporanei – nessuno in senso lato – può vantare il filotto completo. Se quest’era ha visto addirittura tre campioni completare il Career Grand Slam (Federer nel 2009, Nadal nel 2010, Djokovic nel 2016), ad ognuno manca qualcosa per vincere “tutto”. Federer, infatti, non ha vinto le Olimpiadi, pur avendo vinto sia Finals che Davis e lo stesso vale per Djokovic. Nadal non ha vinto le Finals, pur avendo vinto le Olimpiadi e la Davis. A Murray, che ha vinto Olimpiadi e Davis, mancano Australian Open e Roland Garros e non potrà in questo 2017 completare il puzzle. Nessun altro può minimamente avvicinarsi a questi quattro, anche se una menzione speciale va data a Stan Wawrinka, che ha vinto tre Slam su quattro, la Davis e, volendo, anche l’oro in doppio alle Olimpiadi, come del resto il compagno Federer.

Ma torniamo ad Indian Wells, che è un Masters 1000. Dicevamo, Murray non lo ha mai vinto, mentre i tre altri Fab-4 lo hanno vinto. Arriviamo al punto: se includiamo anche i Masters 1000, considerando i 9 “slot”, cosa manca ai 4 grandi per poter dire di aver vinto veramente tutto almeno una volta?

Novak Djokovic: Olimpiadi e Cincinnati

Il serbo ha vinto meno Slam di Federer e Nadal, ma gli mancano solo due titoli per completare il palmarès. Dopo aver chiuso il Career Grand Slam battendo Murray in rimonta nella finale del Roland Garros dell’anno scorso, a Nole mancavano e mancano solo due allori, le Olimpiadi e Cincinnati. Quando sembrava il momento di chiudere tutti i conti, Nole si è inceppato, uscendo al 1T alle Olimpiadi (dopo l’uscita al 3T a Wimbledon) e non partecipando a Cincinnati a causa di un problema fisico. Se a Cincinnati ha perso ben 5 finali, alle Olimpiadi si è fermato alla semifinale come massimo risultato, due volte. Dunque Djokovic, a differenza di Federer e Nadal, non ha disputato almeno la finale in tutti e 16 gli eventi, ma in 15 su 16, tuttavia ha disputato almeno la semifinale in tutti. Vediamo il dettaglio delle finali:

– Aus Open: 6/6
– Roland Garros: 1/4
– Wimbledon: 3/4
– US Open: 2/7
– Finals: 5/6
– Olimpiadi: 0/0
– Davis: 1/2
– Indian Wells: 5/6
– Miami: 6/7
– Montecarlo: 2/4
– Amburgo/Madrid (terra): 2/2
– Roma: 4/7
– Canada: 4/5
– Cincinnati: 0/5
– Madrid/Shanghai (hard): 3/3
– Bercy: 4/4

In totale, Djokovic ha disputato 72 finali vincendone 48 (66.7%), 47 su 70 togliendo le finali di Davis (67.1%). Alle Olimpiadi ha perso la semifinale del 2008 al set decisivo contro Nadal in un match di grande qualità. Considerato che poi avrebbe affrontato un Gonzalez esausto dalla lunghissima semifinale con Blake vinta 11-9 al terzo, Djokovic può rimpiangere la sconfitta contro Nadal. Nelle cinque finali a Cincinnati, invece, non ha neppure mai vinto un set: sconfitte in due set da Murray (2 volte, 1 per ritiro a pochi game dalla fine) e Federer (3 volte). Le Olimpiadi sono lontanissime e Djokovic avrà 33 anni quando si ripresenterà l’occasione a Tokyo nel 2020, anche se la recente vittoria di Federer a 35 anni e mezzo a Melbourne e le successive dichiarazioni a riguardo di Djokovic fanno pensare che il serbo abbia ancora qualche chance. Cincinnati, invece, pur essendo molto (troppo?) veloce per Djokovic, sarà ogni anno aperto alle sue possibilità. Vincendo Cincinnati, Djokovic completerebbe il Career Golden Masters, primo nella storia.

Segue a pagina 2: i tasselli mancanti di Federer, Nadal e Murray

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