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Interviste

Miami, Raonic: “Wimbledon 2016 l’ultimo torneo al top”

La conferenza stampa di Milos Raonic, dopo il forfait al Masters 1000 di Miami

Last updated: 27/03/2017 15:17
By Roberto Ferri Published 27/03/2017
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4 Min Read

Milos ha dovuto ritirarsi per infortunio. Ora spiegherà le ragioni.

MILOS RAONIC: è ancora un problema collegato all’infortunio di quattro settimane fa a Delray, forse un po’ peggio. È ancora il bicipite femorale superiore. È andato peggiorando dopo il primo turno e dopo l’allenamento di ieri è andato peggiorando e non mi è parso possibile giocare oggi senza mettermi seriamente a rischio

A Delray hai dichiarato di avere forse affrettato troppo i tempi di recupero. È successa la medesima cosa?
No, non credo. Mi sentivo bene durante gli allenamenti. Certamente non ero al mio meglio per il fatto che non potevo allenarmi come avrei voluto. Ma mi sentivo di essere qui ed ho iniziato ad avere problemi nel corso di un incontro che non reputavo particolarmente impegnativo. Credo che il mio corpo stia dandomi dei segnali di avvertimento, ovvero di non essere pronto. Credo che, con le informazioni che avevo, avrei fatto comunque la scelta di essere qui.

È lo stesso muscolo, il bicipite femorale, oppure no? Il tipo di infortunio è lo stesso o no?
Lo stesso. È quello che già avevo. Non è una lesione nuova o qualcosa di diverso.

Sta per arrivare la stagione su terra rossa, che è molto usurante per le gambe. Mette una diversa pressione addosso. Puoi dirci cosa intendi fare, se hai già dei piani in mente. Se non sarai al 100%, non giocherai, vero?
Ora come ora la prospettiva è di fare qualche modifica ai miei piani. L’obiettivo nei tornei campi su superfici in cemento era ovviamente quello di ritrovare la condizione in fretta. Ora l’idea è quella di rientrare quando sarò al 100%. Non so quanto ci vorrà. Potrebbero volerci due settimane oppure più. La mia volontà è di riprendere a giocare quando sarò nella miglior condizione fisica possibile.

Quanto ti preoccupa questo infortunio e gli infortuni in generale, soprattutto in vista della stagione sull’erba in cui dovrai difendere parecchi punti guadagnati. Sono pensieri che ti attraversano la mente?
Tempo fa parecchio, ora meno. Ho dimostrato a me stesso che se sto bene so come vincere le partite. Non ho bisogno di fare molte partite prima di quel momento. Devo cercare di stare lontano dai guai fisici e poi concentrarmi più sul tennis che non sulla salute. In tali momenti ho fornito ottime prestazioni. Da tanto tempo la mia principale preoccupazione non è il tennis, bensì la salute.

Hai mai pensato di cambiare qualche cosa nella preparazione per evitare questo tipo di infortunio?
Sì, abbiamo provato in molti modi. Sia sotto il profilo della quantità di lavoro che di qualità degli esercizi. Ho superato allenamenti in cui spingevo fisicamente molto più che in partita. Però, in partita metti da parte la prudenza e pensi solo a giocare. È lì che nascono i problemi. In allenamento non mi sono mai fatto male. Forse, la questione è trovare nuovi metodi e approcci al gioco affinchè possa essere preparato ad affrontare qualsiasi tipo di sollecitazione fatta al mio corpo.

Ricordi quale sia stato l’ultimo torneo in cui ti sei sentito in piena forma dall’inizio alla fine?
Wimbledon 2016.


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