Montecarlo, Lorenzi: "Talento? Ne ho parecchio anche io"

Interviste

Montecarlo, Lorenzi: “Talento? Ne ho parecchio anche io”

Dopo la vittoria con Granollers al primo turno: “Non esiste un solo tipo di talento. Quinzi può fare strada”

Pubblicato

il

 

Parlaci del match.
Ho giocato un buon match, ho servito bene. Avrei potuto chiudere il primo set ancora prima. Nel secondo mi sono irrigidit quando sono andato avanti di un break, ma sono stato aggressivo nei momenti giusti.

Granollers è un avversario ostico, uno che non molla mai.
Assolutamente, la partita con lui la devi vincere, non te la regala. Per questo sono stato bravo ad essere aggressivo, a non rimanere imbrigliato nello scambio e a costruirmi il punto..

Questa tua nuova aggressività può derivare da una maggiore frequentazione dei campi veloci? Anche recentemente in Belgio…
Ho giocato di più sul veloce ultimamente, è vero. Inoltre l’aggressività è quello su cui il mio allenatore ed io lavoriamo di più ogni giorno. Alcuni giocatori mi permettono di esserlo di più se sono attendisti, altre volte non riesco perché sono loro ad attaccare me, ma ci provo. In ogni caso penso ancora di stare aspettando troppo.

Cosa vuol dire per te cambiare prospettiva dall’attesa a fare gioco? E poi ho visto che oggi hai impostato la partita rovescio su rovescio.
La mentalità non è facile da cambiare ma credo di essere migliorato molto, ora vado più avanti e più spesso, per quanto non come vorrei. Col lavoro si può migliorare tutto. Quanto ad oggi, ho preparato la partita di oggi lavorando su quella vinta a Canberra: lì l’ho vinta sul rovescio, per questo oggi l’approccio è stato questo.

Federer che vince in tre tornei importanti, Haas che vince oggi, poi tu. Non è uno sport per giovani?
Sì, i più anziani stanno facendo buonissimi risultati. Ma solo la scorsa settimana Coric ha vinto a Marrakech, Escobedo ha battuto Isner. Credo che il tennis nell’ultimo anno e mezzo abbia avuto un ottimo apporto di giovani forti. Tre o quattro anni fa era molto peggio, si faticava a trovare qualche nuovo prospetto.

Ci parli della partita con Quinzi a Marrakech?
Penso sia forte, che possa arrivare nei 100 tranquillamente. Non so dire fino a dove potrà spingersi, ma ha ottime potenzialità. Tutti si aspettavano un exploit simile a quello di Kyrgios, dopo la vittoria a Wimbledon Juniores, e forse ha pagato un po’ la pressione. Deve lavorare, certo, ma credo farà una buona strada.

Spesso si sente, anche tra i tuoi colleghi, definire il tuo tennis come poco brillante, basato sulla fatica e sul lavoro. Non sei un po’ stufo di questa considerazione?
Non credo che il talento sia uno solo. Credo che anche sapere su cosa lavorare e come, riconoscendo i propri limiti e le proprie qualità, sia talento. E io di quello ne ho molto. Si vedono molti giovani che arrivano a 18 anni da fenomeni e poi si perdono. Io sono contento così.

Adesso giochi con Pouille.
Abbiamo giocato l’ano scorso a Bucharest, ha vinto lui ma solo al terzo. Poi ha iniziato a giocare bene, ha vinto il torneo e fatto un bel piazzamento a Roma. Diciamo che gli ho portato bene! Oggi non l’ho visto ma è un giocatore molto aggressivo, tende a far gioco. Io spero di fare bene,ma devo ancora organizzarmi con il mio allenatore.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement