E. Bouchard b. [WC] M. Sharapova 7-5 2-6 6-4 (da Madrid, Remo Borgatti)
Anche se le statistiche dicono che i precedenti tra Maria Sharapova e Eugenie Bouchard sono quattro (e tutti vinti dalla siberiana), in realtà il precedente più importante è di qualche giorno fa, quando la canadese non le ha mandate a dire definendo l’avversaria odierna “imbrogliona”. Il campo, come sempre, è il luogo più adatto per dirimere le contese sportive e il centrale della Caja Magica inizialmente si schiera per Masha, anche se con il passare dei minuti cambierà idea. E i minuti alla fine saranno 171, non tutti indimenticabili ma sempre carichi della giusta tensione. Sharapova li giocherà tutti orfana del servizio (nove doppi falli e nemmeno un ace alla fine, con una prima su due in campo) e con un solo lungo momento di assoluta irresistibilità, quello che le consente di incamerare i cinque giochi (con due break) che la portano dal 2-2 del secondo parziale all’1-0 del terzo e decisivo. In precedenza “Genie” aveva risalito la corrente contraria (da 2-4 a 5-4) ma si era divorata l’occasione di chiudere il primo segmento facendosi strappare la battuta nel decimo gioco (5-5). L’undicesimo era il più lungo della sfida e richiedeva 18 punti, l’ultimo dei quali premiava la generosità difensiva della nordamericana e le apriva la strada del successo (7-5).
Senza un motivo apparente, l’applausometro si è progressivamente spostato verso Bouchard mentre nei primi giochi le due contendenti hanno scelto strade insolite per tenere la battuta, ovvero risalendo da 0-40. Succede a “Genie” nel quarto game (2-2) e a Masha nel terzo e quinto. Ma, come insegna la storia del tennis, è il settimo il gioco della verità: Sharapova è di nuovo con le spalle al muro (0-40) e stavolta ci rimane perché la canadese chiude e sale 4-3. La russa reagisce (4-4), si porta 30-0 nel nono gioco ma è poco fortunata in un paio di rovesci che sfiorano solo la riga e, mentre sale nel Santana il coro “Genie! Genie!” la canadese cambia campo con la seconda opportunità di chiudere il conto (5-4). Nell’alternanza di break e contro-break ci starebbe pure l’ennesimo pareggio e sul 15-40 la soluzione pare inevitabile ma Sharapova ha perso spinta e lucidità e deve fronteggiare il primo match-point; qui un nastro malandrino costringe la Bouchard a rete e Maria ne approfitta prima con un lob e poi con il passante. Ma la fine è solo rimandata. Sharapova ha perso spinta e convinzione mentre Genie, trascinata dal Santana, ha energia da vendere e quando l’ultimo punto le assegna la vittoria inizia a saltare e urlare di felicità. Ogni rancore, se mai c’è stato, termina con la sportivissima stretta di mano tra le due. Maria può andare a Roma, Eugenie proverà invece a ripetersi dopo domani contro la testa di serie n°1 Angelique Kerber.
[1] A. Kerber b. K. Siniakova 6-2 1-6 7-5 (da Madrid, Paolo Di Lorito)
Nonostante il pubblico presente all’interno del complesso della Caja Magica sia a dir poco numeroso, gli spalti del Manolo Santana Stadium sono scarni e di sostegno per le due tenniste se ne sente poco nel primo set e mezzo. Kerber e Siniakova scendono in campo, per la terza volta l’una contro l’altra, alle 13:40, con la tedesca che ha vinto entrambi i precedenti ma mai si erano affrontate sulla terra. La ventunenne ceca, reduce dalla convincente vittoria di ieri con Parmentier, non parte bene e con un parziale di 12 punti a 2 va subito sotto 0-3. La tedesca cerca di sfruttare al massimo gli angoli facendo muovere l’avversaria da una parte all’altra del campo. Quest’ultima spesso è in ritardo sulla palla, e limitandosi a rimanerla alta e centrale, subisce le accelerazioni di Kerber. La numero 37 del mondo è una giocatrice molto impulsiva e quando qualcosa non le va per il verso giusto, non opta per un’altra tattica bensì continua a spingere con ostinazione. Questo le costa parecchi errori in risposta e in 27 minuti perde il set 6-2. Il secondo parziale offre molto più spettacolo ma ancor meno equilibrio. La testa di serie numero 1 cala di rendimento con il dritto mentre Katerina, mantenendo lo stesso livello di intensità, aggiunge precisione ai suoi colpi. Già nel secondo game la ceca va più volte vicino al vantaggio, ma il match più lungo del match va alla tedesca. Siniakova non si demoralizza per le 6 palle break non sfruttate e alternando vincenti sia con dritto che con rovescio infila 5 giochi consecutivi. Con un rovescio lungolinea che lascia di sasso Angelique, riequilibria il match chiudendo per 6-1.
A questo punto si ha l’impressione che il gioco estemporanea di Siniakova possa avere la meglio sullo stile conservativo di Kerber, che alla fine, negli ultimi due set, raramente metterà i piedi dentro il campo. Nel sesto game la ceca se la vede brutta: commettendo un paio di errori gratuiti di troppo concede 3 palle break; dopo aver evitato il pericolo è lei a mettere pressione all’ex numero 1 che prima commette doppio fallo e poi soccombe a 2 accelerazioni fulminee di rovescio, e subisce così il break. nella parte finale dell’incontro, con l’avvicinarsi delle 2 ore, entrambe sono stremate. Al momento di servire sul 5-4, il rovescio di Siniakova, che fino a quel momento le aveva dato gioie, viene a mancare mentre si intensificano le conversazioni a distanza con il suo coach. La giovane tennista si avvicina al traguardo arrivando fino a 3 punti di distanza tuttavia da lì in poi la paura fa il resto. Gravi errori vengono fuori dalla sua racchetta, spesso a punto già acquisito, e Kerber, che non ha mai lasciato il campo con la testa, ne approfitta. Alla fine quest’ultima chiude senza neanche ricorrere al tie-break.
C. Suarez Navarro b. [10] C. Wozniacki 6-4 2-6 6-2 (Matteo Polimanti)
In chiusura di programma sul campo numero 3, scendono in campo, per il secondo turno, la testa di serie numero 10 Caroline Wozniacki e la giocatrice di casa Carla Suarez Navarro, numero 24 del mondo. Nei precedenti è nettamente avanti la danese, 5-1, tuttavia l’unica vittoria di Suarez Navarro è arrivata proprio sulla terra battuta, la superficie preferita della ventottenne di Barcellona. Entrambe hanno avuto un primo turno complicato: la danese si è fatta imbrigliare dalla fastidiosa Niculescu, sconfitta dopo una maratona di 3 ore e 30 minuti, mentre Suarez Navarro ha recuperato un set di svantaggio alla cinese Shuai Peng. Sin dalle prime battute del match si nota un sostanziale equilibrio, con scambi lunghi e vincenti ridotti al lumicino; dopo i primi 6 game, in cui si registrano altrettanti break, Wozniacki tiene il servizio e passa a condurre per la prima volta nel match; tuttavia la spagnola dà l’impressione di avere una marcia in più rispetto alla sua avversaria, imponendo il suo ritmo da fondo con traiettorie alte e cariche, costringendo la danese ad una costante difesa. Sul 4-4 Suarez Navarro, effettua un nuovo break e al game successivo grazie a due fantastici ‘strettini’ vincenti di dritto, si aggiudica il primo parziale per 6-4. Come spesso le accade, la spagnola non riesce a mantenere costante il suo livello di gioco e nel secondo set commette numerosi gratuiti consentendo alla danese, al contrario sempre solida e concentrata, di pareggiare i conti con un netto 6-2. Nel terzo set il match diventa sempre di più combattuto e godibile, grazie anche ad un caloroso pubblico, che nonostante l’orario infelice, rende l’atmosfera decisamente elettrizzante. Sul 2-2, dopo un game fiume in cui l’ex numero 1 del mondo non sfrutta 6 palle game, Suarez Navarro alla prima occasione effettua un break che risulterà poi decisivo; la spagnola da quel momento gioca un tennis perfetto, strappa di nuovo la battuta a Wozniacki nel settimo game e sul 5-2 e servizio chiude al primo match point con il rovescio lungolinea, suo marchio di fabbrica. Suarez Navarro si qualifica agli ottavi di finale, dove aspetta la vincente del match di domani tra Siegemund e Vandeweghe.
A. Sevastova b. [2] Ka. Pliskova 6-3 6-3 (Nicola Atzori)
Il primo incontro del programma odierno sul campo Manolo Santana vede sfidarsi la testa di serie n.2 del tabellone Karolina Pliskova contro la lettone Anastasija Sevastova attualmente numero 24 del ranking WTA. Due soli i precedenti tra le due tenniste, con una vittoria per parte, tuttavia oggi è la prima volta che si sfidano su terra rossa. Inizia subito bene la ceca che, grazie al supporto di un ottimo servizio, riesce a dominare lo scambio da fondo campo e portare a casa facilmente i suoi primi due turni di battuta. Sevastova cerca di variare il suo ritmo di gioco per non subire i colpi potenti di Pliskova e dopo aver annullato due palle break nel sesto gioco, sfrutta la prima palla break a suo favore e si porta avanti 4 a 3 nel punteggio. Il break dà fiducia alla tennista lettone che mantiene agevolmente il proprio turno di servizio e riesce per la seconda volta consecutiva a strapparlo all’avversaria, vincendo così il primo set con il punteggio di 6-3 dopo 43 minuti di partita. Nel secondo set, cala vistosamente la percentuale della prima di servizio di Pliskova ed aumentano invece i suoi errori da fondo campo soprattutto con il rovescio bimane. Sono sette i game consecutivi vinti da Sevastova che si porta avanti 3-0 e si appresta, per la seconda volta in carriera, a battere una top five del circuito (Muguruza, US Open 2016). Nel settimo gioco, sotto 4-2, Pliskova accenna una reazione ma non sfrutta due palle break per riaprire il set. La partita finisce con il punteggio di 6-3 ed il pubblico di Madrid saluta così la sua testa di serie numero 2. La ventisettenne lettone ora aspetterà agli ottavi di finale la vincente del match tra Strycova e Arruabarrena.
[8] S. Kuznetsova b. A. Riske 2-6 7-6(9) 6-2 (Chiara Nardi)
Sul campo Arantxa Sanchez Vicario, Svetlana Kuznetsova, testa di serie n. 8, affronta per la sesta volta in carriera, la prima su terra rossa, la statunitense Alison Riske, n. 39 del ranking. Nei precedenti la russa conduce 4-1. Riske è molto propositiva, spinge bene da fondo campo, soprattutto con il rovescio, e strappa immediatamente il servizio a Kuznetsova grazie anche ad un doppio fallo di quest’ultima sulla palla break. La russa commette troppi errori, nel game successivo spreca una palla del contro break e nel terzo un suo errore di rovescio consegna a Riske il doppio servizio di vantaggio. Kuznetsova prova a reagire e ha anche una chance di riaprire il set, ma Riske si salva e sale 5-1. Nel settimo game la statunitense ha un set point, ma Kuznetsova lo cancella e riesce a rimanere dentro il parziale. Al servizio Alison riesce a conquistare il set alla terza occasione, la seconda del game, grazie ad una risposta sbagliata di Svetlana. Anche il secondo parziale si apre con un break per Riske, che conferma dopo aver annullato due occasioni di contro break ad una Kuznetsova che cerca di caricarsi, ma non riesce a concretizzare le occasioni che ha. I successivi turni di battuta scorrono velocemente, Riske concede poco e continua a giocare in modo aggressivo. Nonostante due doppi falli nel nono game la russa riesce comunque a rimanere nel match. Chiamata a servire per vincere l’incontro, Riske sente la tensione e Kuznetsova ne approfitta spingendo da fondo campo per procurarsi due palle del contro break, su cui la statunitense manda in corridoio la volée bassa. Il set viene deciso da un tie-break ricco di emozioni, portato a casa dalla russa per 11 punti a 9 alla quarta occasione e dopo aver annullato un match point. Il parziale vinto fa acquisire molta fiducia all’ex n. 2 del mondo, che domina e sale velocemente 4-0. Nel quinto gioco Riske annulla tre palle break alla russa e nel successivo recupera un servizio di svantaggio. Ma la mini rimonta si ferma qui, poiché Svetlana torna avanti di due break e con un’ottima prima chiude al primo match point. Adesso affronterà la vincente del derby cinese tra Zheng e Wang.
[14] K. Mladenovic b. L. Davis 6-3 1-6 7-6(1) (Michele Trabace)
Si sfidano per il secondo turno del Mutua Madrid Open Kristina Mladenovic, numero 14 del seeding, e l’americana Lauren Davis, numero 33 WTA. Ci sono due precedenti tra le tenniste, entrambe classe ’93, con la francese vincente in entrambe le circostanze. L’ultimo confronto si è svolto di recente negli ottavi di finale a Indian Wells. La numero 1 francese inizia in maniera incerta perdendo nel game inaugurale il servizio, poi non sfrutta successivamente ben 5 palle break. Da questo momento Kiki cambia decisamente passo, i suoi colpi più pesanti fanno male e infila 5 giochi di fila, per poi chiudere il set 6-3 in maniera perentoria sul suo servizio. Nel secondo parziale Davis, vincitrice quest’anno del suo primo titolo WTA a Auckland, scatta ancora e va avanti 2 a 0, difendendo nel terzo game al servizio 3 palle break che la portano sul 3 a 0; la rottura prolungata di Mladenovic la porta a perdere malamente un altro turno di battuta, Davis ringrazia e si porta 5 a 0. La ragazza statunitense non trema quando nel settimo game serve per prolungare la partita al terzo, concludendo 6-1 al secondo set point grazie a una risposta errata dell’avversaria. La numero 17 del mondo prova ad uscire dal torpore portandosi sul 2 a 0 in avvio, ma perde subito il servizio a zero e non finisce qui: arriva anche l’aggancio sul 2 pari dopo altre due palle break annullate. Kiki trova un ulteriore allungo portandosi sul 4 a 2, ma Davis non è ancora doma, poiché si fa sotto 3 a 4, però perde ulteriormente il servizio mandando Mladenovic a servire per il match. Finita? Assolutamente no. Davis accorcia ancora 4 a 5 con il quarto break consecutivo del set, concede al servizio un match point per un doppio fallo, ma è superba nell’annullarlo con un rovescio lungolinea praticamente fuori dal campo, andando poi a cogliere il punto che le consente di arrivare al 5 pari. Senza ulteriori scossoni è il tie break a decidere la contesa: contrariamente alla recente sconfitta nella finale di Stoccarda, questa volta Mladenovic lo vince per 7 punti a 1, superando il turno dopo due ore e venticinque minuti. Poche luci e tante ombre per Kiki, la quale se vorrà essere competitiva nel prossimo match contro la vincente tra Cibulkova e Dodin, dovrà analizzare con il suo staff, in assenza di un vero coach come da lei sostenuto, su quale aspetto focalizzarsi per migliorare il gioco mostrato quest’oggi.
[WC] L. Arruabarrena b. [15] B. Strycova 3-6 6-3 6-3 (Michelangelo Sottili)
Barbora Strycova e Lara Arruabarrena si sfidano per decidere chi giocherà contro Anastasija Sevastova; uno pari i precedenti. Parte meglio la venticinquenne basca n. 62 del ranking che, con la sua prima apparizione a rete, si procura una palla break al terzo gioco su cui Strycova commette doppio fallo. La ceca fatica a trovare la risposta, non è efficace quando viene avanti e deve salvare due palle del doppio break. Arruabarrena perde l’occasione e, con essa, fiducia e solidità; ai suoi errori, Barbora replica con vincenti e chiusure a rete ma, soprattutto, con cinque giochi consecutivi: è 6-3. Coach inevitabilmente in campo e Lara ritrova un palleggio consistente grazie al quale rientra immediatamente del break subito sul 2-2. Strycova se la prende con il pubblico e regala un altro turno di battuta con errori macroscopici; la spagnola ringrazia e conquista il set. Entrambe hanno ormai chiaro che uscirà vincitrice chi riuscirà a prendere il campo all’avversaria mettendo al contempo grande attenzione. A fronte di una Strycova che concede qualche sbavatura per colpa del pubblico, dei raccattapalle e dell’asciugamano, Arruabarrena resta centratissima e si guadagna il passaggio agli ottavi contro Sevastova che l’ha sconfitta nell’unico precedente.
Risultati:
A. Sevastova b. [2] Ka. Pliskova 6-3 6-3
[1] A. Kerber b. K. Siniakova 6-2 1-6 7-5
[14] K. Mladenovic b. L. Davis 6-3 1-6 7-6(1)
[8] S. Kuznetsova b. A. Riske 2-6 7-6(9) 6-2
L. Arruabarrena b. [15] B. Strycova 3-6 6-3 6-3
E. Bouchard b. [WC] M. Sharapova 7-5 2-6 6-4
C. Suarez Navarro b. [10] C. Wozniacki 6-4 2-6 6-2