Madrid, Bouchard: "Molti la pensano come me ma non parlano" [AUDIO]

Interviste

Madrid, Bouchard: “Molti la pensano come me ma non parlano” [AUDIO]

Interviste WTA Madrid, secondo turno: E. Bouchard b. [WC] M. Sharapova 7-5 2-6 6-4. La conferenza stampa post partita di Eugenie Bouchard

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Sembrava di essere sulle montagne russe. Come descriveresti questa partita?
È stato un incontro molto duro, non solo fisicamente e tennisticamente. Ma anche dal punto di vista mentale ed emozionale. Ogni punto era una battaglia. Una grande lotta. Sono orgogliosa. Ovviamente c’era tanto altro oggi in campo oltre al tennis. Ma nel momento in cui ho messo piede in campo, ho fatto in modo che fosse soltanto tennis. Lo abbiamo fatto entrambe. Ci abbiamo messo il cuore. Alla fine, questa è la cosa più importante. Spero che le persone si siano divertite, io l’ho fatto. Anche se domani sarò un po’ dolorante.

Rispetto ai match precedenti contro Maria, ti sentivi come se non avessi niente da perdere? Come ti sentivi?
Oggi avevo sicuramente motivazioni ulteriori. Ovviamente non l’avevo mai battuta prima. E poi le circostanze erano particolari. Sono stata ispirata da tutte le giocatrici che prima della partita sono venute a parlarmi in privato, augurandomi buona fortuna. Giocatrici con cui normalmente non parlo. Ho anche ricevuto molti messaggi da persone che fanno parte del mondo del tennis e che facevano il tifo per me. Volevo vincere per me, ma anche per tutte queste persone. Ho sentito tanto supporto. E questa cosa mi ha fatto capire che molte persone la pensano come me, ma magari hanno paura di farsi avanti e parlare. Ma in privato, ho ricevuto tanto supporto. Sono stata ispirata e motivata da loro.

Pensi ancora che Maria non dovrebbe più competere?
La mia opinione non è cambiata.

Potresti riferirci le parole dette da Maria a fine match? Secondo te ha giocato come una tennista che torna dopo uno stop di 15 mesi?
Mi ha detto: ‘Hai giocato bene’. Credo che stia giocando molto bene durante questo cosiddetto “ritorno”, se volete chiamarlo così. Ha giocato bene oggi, è stata dura.

È il miglior match che hai giocato da… da quanto tempo?
Beh, lo è. In alcuni momenti non sentivo bene il ritmo. Prima avete parlato di montagne russe. Ci sono stati diversi alti e bassi, a tratti mi sono sentita un po’ frustrata. Ero convinta di poter giocare meglio. Ma in generale, la lotta, l’aspetto mentale, la battaglia fisica di quasi 3 ore, il fatto che lei stia giocando bene… tutte queste cose messe insieme lo rendono uno degli incontri di cui vado più fiera. Ultimamente ho passato dei mesi difficili. Ma ho sempre lavorato duramente, aspettando il mio momento. ‘Ok, non è successo questa settimana, succederà la prossima. Ok, nemmeno questa era quella giusta. Lo sarà la prossima’. Questo significa essere un giocatore di tennis, è un viaggio. È così difficile. Ma la cosa magnifica è abbiamo un’opportunità praticamente ogni settimana. Quindi tutto quello che ho fatto è stato rimanere lì con la testa. E adesso, finalmente, si iniziano a vedere i risultati del duro lavoro che ho fatto, devo costruire partendo da qui.

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