Federer non giocherà il Roland Garros

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Federer non giocherà il Roland Garros

La notizia sta già rimbalzando sui social: Federer non sarà a Parigi. Salterà lo Slam rosso per il secondo anno di fila

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UbiPodcast: Federer potrebbe saltare anche il Roland Garros (03/04/2017)

Roger Federer spiazza tutti. Dopo aver rassicurato i tifosi sulla sua presenza a Parigi l’improvviso cambio di marcia: l’elvetico non giocherà il Roland Garros. Mancherà l’appuntamento parigino per il secondo anno di fila: il forfait al Roland Garros 2016 aveva messo fine alla sua striscia di Major consecutivi (65). L’ultimo incontro giocato nel torneo vinto nel 2009 risale al due stagioni fa (sconfitta ai quarti contro Wawrinka). Federer salterà quindi completamente la stagione su terra rossa dopo aver disertato i due Masters 1000 di Madrid e Roma. Questo il comunicato comparso sul sito ufficiale del 18 volte campione Slam:

Purtroppo ho deciso di non partecipare al Roland Garros. Ho lavorato duramente – sia dentro che fuori dal campo – durante l’ultimo mese ma per continuare a giocare nel tour anche negli anni a venire, penso sia meglio saltare la stagione sulla terra battuta e prepararmi per quella sull’erba e sul cemento. L’inizio dell’anno è stato magico per me, ma devo riconoscere che la programmazione sarà la chiave della mia longevità di qui in avanti. Così io e il mio team abbiamo concluso che giocare un solo evento sulla terra non sarebbe la cosa migliore per il mio tennis e per la preparazione al resto della stagione. Mi mancheranno i tifosi francesi che mi hanno sempre supportato e non vedo l’ora di rivederli al Roland Garros il prossimo anno“.

Il commento del direttore Ubaldo Scanagatta

E qui mi perdonerete se mi trovo a sottolineare, con l’infinita modestia che mi contraddistingue, che avevo detto in un podcast e scritto più volte che secondo me Roger non avrebbe mai commesso la follia di presentarsi al Roland Garros senza neppure un torneo sulla terra rossa alle spalle. Un torneo vinto una sola volta, in cinque finali (traguardo ragguardevolissimo per chiunque, salvo che per un Federer) e con la complicità di Soderling che gli sgambettò Rafa Nadal, il re della terra battuta. Ho scritto, e non ricordo più dove, che stante il lungo break post Miami, sarebbe bastato uno spagnolo ben rodato – un tipo alla Carreno Busta che è settimo nella race di quest’anno sebbene fin qui si sia giocato prevalentemente su campi veloci – a creargli dei problemi che io al suo posto avrei certamente evitato. Aveva anche spiegato, una volta e lo ricordo bene (ah magari ricordassi anche in quale occasione), che per lui dopo l’infortunio patito al ginocchio e l’artroscopia di un anno fa scivolare sulla terra rossa non sarebbe stato ideale. I medici lo avevano messo in guardia. E a Roger non serviva di più. Per un giocatore che ha discrete chances di vincere Wimbledon, visti il Murray, il Djokovic e il del Potro attuali, e che sa come Nadal sull’erba non sia lo stesso Nadal della terra rossa, la miglior preparazione non è certo sottoporsi a un Roland Garros e a qualche possibile maratona sui cinque set. Se l’obiettivo è Wimbledon giocare Parigi non aveva alcun senso. Roger non è stupido, conosce i suoi limiti. E se uno decide di riposare il proprio fisico di quasi 36enne per un paio di mesi, che senso ha buttarsi a giocare sulla superficie meno adatta alle sue caratteristiche e forse addirittura pericolosa?

Per questo nei giorni scorsi quando ancora qualcuno mi diceva di essere curioso di rivedere Federer a Parigi rispondevo sempre: “Mi stupirei davvero se compromettesse le sue chances andando al Roland Garros. Per me sarebbe un mezzo suicidio… anche se, per carità, dopo il miracolo che ha fatto nel primo Slam e nei primi due Masters 1000, Roger è capace di qualunque exploit”. Basta così. Giocherà, penso, un paio di tornei sull’erba, Stoccarda e Halle e arriverà ben più rodato per l’erba di tutti i suoi più agguerriti rivali. Poi dopo Wimbledon si rifermerà per un mesetto, vittorioso o sconfitto, per rimettersi in gioco a Flushing Meadows, altro Slam che stuzzica il suo inarrestabile appetito di SuperCampione.

Clicca qui per continuare a leggere l’editoriale di Ubaldo dal Foro Italico

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