RG: Fognini domina il derby, è l'unico superstite. Fuori Lorenzi

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RG: Fognini domina il derby, è l’unico superstite. Fuori Lorenzi

PARIGI – Fabio Fognini vince in tre set la sfida con Andreas Seppi in un match senza discussioni, ora c’è Wawrinka. Un break nel primo set e due tiebreak sono fatali a Paolino, a cui non si poteva chiedere di più contro John Isner

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[28] F. Fognini b. A. Seppi 6-4 7-5 6-3 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Fabio Fognini conferma il suo buon momento di forma e centra per la sesta volta in carriera  il terzo turno a Parigi (con i quarti 2011, peraltro non giocati contro Djokovic dopo l’infortunio patito nell’epico match con Montanes) dove sabato affronterà Stan Wawrinka, con il quale ha vinto una sola volta in cinque precedenti (Acapulco 2013). Come ampiamente prevedibile non è stata una bella partita, troppe le implicazioni psicologiche trai due compagni di squadra che si conoscono sin troppo bene, ma alla fine il campo ha detto quello che Fabio aveva sussurrato nei giorni scorsi, ovvero che in questo momento ha sicuramente qualcosa in più da dare rispetto al bolzanino.

La partita

Il teatro dell’ottavo derby d’Italia (il decimo a voler considerare anche le due sfide a livello challenge) è il campo 17, praticamente in Svizzera, e sotto un sole che spacca le pietre, tra olezzi di crema solare e di baguette al prosciutto i nostri due alfieri partono contratti e fallosi. Il clima è ovviamente di grande amicizia – un nastro beffardo premia Andreas, Fabio lo manda apertamente a quel paese e finisce con una grande risata dei due – ma il match è francamente di una bruttezza rara e alla fine si conteranno più di settanta errori gratuiti, che in tre set sono un’enormità. Non è comunque il caso di fare gli schizzinosi in ogni caso, perché la garanzia di avere un italiano al terzo turno di questi tempi è oro colato. Nel sesto game il ligure riesce ad allungare (4-2) complici tre errori di diritto di Seppi ma al momento di chiudere il set compie quattro disastri (5-4). Per sua fortuna Fabio riesce a trovare un paio di vincenti di pregevole fattura che suggellano il quinto break del parziale ed il set e che strappano gli applausi del pubblico italiano, in particolare delle due giovani fan poste proprio dietro di noi che dimostrano di apprezzare non solo il lato tecnico del numero uno azzurro – “Quanto è bono” –  sperando che nessuno riferisca a mamma Flavia.

L’inerzia del match non cambia nonostante Massimo Sartori tenti in tutti i modi di rianimare il suo storico assistito con vari “Forza” che farebbero impallidire la Mladenovic e Fognini fa poca fatica a ritrovarsi subito avanti anche nel secondo set (3-0). Qui è bravo però Seppi a reagire, approfittando di un paio di erroracci del suo compagno di Davis e riportarsi in parità. Il set si decide in volata con uno sciagurato game di servizio di Andreas – che nei primi due set serve con un misero 40% di prime – nel dodicesimo gioco che regala il doppio vantaggio a Fognini. La signora francese che siede alla nostra sinistra sfoggia un ventaglio orientale e non saprà mai quanto il vostro arrostito cronista la invidierà per tutta la partita. Il terzo set scivola via veloce con Seppi che vorrebbe nascondersi sempre più sotto il suo cappellino ma che abbraccia calorosamente il neo papà a fine partita e noi ci prepariamo a guadare il fiume di gente che ha invaso il Roland Garros in questa afosa giornata di inizio giugno, per ritrovare rapidamente la strada della sala stampa del lontano Chatrier.

[21] J. Isner b. P. Lorenzi 6-3 7-6(3) 7-6(2) (da Parigi, Ruggero Canevazzi)

Paolo Lorenzi, n.34 ATP, perde il suo “primo” secondo turno della carriera a Parigi contro John Isner, attuale n.22 del mondo. Paolino è stato superlativo per le 2 ore e 10 minuti del match, attestandosi sul 60% di prime e 70% di punti con la seconda, ma l’americano è stato costretto ai vantaggi solo una volta nei primi due set (al secondo game del secondo set) e ha concesso due sole palle break sul 4 pari del terzo. L’azzurro ha commesso pochissimi gratuiti (6 secondo le statistiche ufficiali), ma ha sbagliato un dritto e un rovescio nel tie-break del secondo set e poi è partito male in quello del set finale. Il campo 14 fa parte della famigerata serie di court (dal 13 al 18) situati dietro il Lenglen, non certo lontani da raggiungere ma al ritorno, con la gente che affolla l’impianto, sarà durissima farsi largo tra la folla. Almeno all’inizio non sembra adeguato questo campo vista l’enorme affluenza di tifosi: i 1168 posti non bastano a contenere la miriade dei tifosi italiani e americani.

I primi game filano via seguendo i servizi, da pochi colpi si evince come non appena Paolo alza un pelo la traiettoria il gigante americano lo bombarda senza pietà. Tre file sopra di noi, una nostra compatriota riesce nell’impresa di coniugare il discutibile con l’inarrivabile: “Noi siamo più nordici di Lorenzi, così tifiamo per Seppi”… Il sospetto che sia una spia iettatrice professionista al servizio della CIA si materializza all’ottavo game, quando il trentaduenne di Greensboro indovina una bella risposta, un rudimentale ma efficace drop-shot e uno smash. L’azzurro annulla le prime due palle break ma sulla terza un suo dritto è appena lungo. Isner emette un urlo e poi chiude il set a 30: 6-3 dopo 31 minuti. Nel secondo parziale, sull’1-0 Lorenzi, Paolo costringe l’avversario per la prima volta ai vantaggi, ma non basta. Troppo spesso il trentacinquenne nato a Roma può rispondere solo parando le bordate dello statunitense, ma a quel punto il n.21 del seeding è già pronto a metà campo a chiudere inesorabile il punto. L’italiano però è perfetto alla battuta e resta pienamente in partita: fondamentale tenere un buon livello con la prima altrimenti l’avversario non perdona. Isner dal canto suo forza spesso le risposte (giustamente: sa di essere inferiore se lo scambio si allunga), così spesso i game filano via veloci e piatti. Lo spettacolo latita, ma c’era da aspettarselo. Si arriva così inesorabilmente al tie-break, che Paolo comincia male sparacchiando un rovescio in rete dopo aver servito. In un amen siamo 5-3, poi Lorenzi concede il secondo mini-break con un dritto in rete. Non serve aspettare il successivo ace di Isner per capire che il set è andato. Dopo 1 ora e 20 minuti l’americano è avanti 2-0. 

Tra il via vai del pubblico scendiamo verso la prima fila, dove il n.2 FIT Sergio Palmieri e Capitan Barazzutti, presenti all’inizio, si sono nel frattempo dileguati. Il tennista allenato da Claudio Galoppini non molla comunque un millimetro e sul 4 pari, dopo 1 ora e 51 minuti, ottiene le sue prime due palle-break (15-40) grazie a un’ottima risposta, ma John tira un comodino di dritto e un ace: non ce n’è. Molti a questo punto si arrenderebbero, non Paolo Lorenzi. La sua prima di servizio resta eccellente, ancora tie-break. Purtroppo, l’azzurro sotto 1-0 perde la prima sul più bello e l’avversario con un dritto inside-out e un altro lungo linea si porta sul 3-0, poi 5-0. Il match si chiude sul 21esimo ace del bombardiere americano.

Risultati:

[21] J. Isner b. P. Lorenzi 6-3 7-6(3) 7-6(2)
[28] F. Fognini b. A. Seppi 6-4 7-5 6-3

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