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Al femminile

La guida a Wimbledon femminile

Dopo Jelena Ostapenko al Roland Garros, a Wimbledon 2017 avremo un’altra vincitrice inattesa?

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9. Agnieszka Radwanska
Nell’era del power tennis e delle nuove leve che tirano ogni anno più forte, Radwanska confida nell’erba londinese per tornare a far emergere il suo gioco leggero, valorizzato dalla rapidità dei campi sui quali si muove con straordinaria agilità. Finalista nel 2012, semifinalista con enormi rimpianti l’anno successivo (sconfitta da Lisicki) e anche nel 2015 (battuta da Muguruza), Agnieszka deve fare risultato a Wimbledon per risollevarsi da un periodo deludente. Anche perché in caso non riuscisse a confermare gli ottavi di finale del 2016 rischia di uscire dalla top ten.

10. Venus Williams
L’albo d’oro di Wimbledon parla per Venus: cinque vittorie tra il 2000 e il 2008, ma anche una semifinale recentissima, quella dello scorso anno contro Kerber. A 37 anni compiuti, Williams ha ancora la possibilità di dire la sua, visto che nessuna tra le tenniste in gara può minimamente paragonarsi a lei in termini di esperienza ai massimi livelli. Sarà una delle giocatrici da seguire anche in questa edizione.

11. Petra Kvitova
Piccola curiosità: prima della vittoria a Birmingham, Kvitova non aveva mai vinto un torneo su erba al di fuori dei due Wimbledon (2011, 2014). Il successo contro Barty è sicuramente un’iniezione di fiducia, anche se in una recente intervista Petra ha ricordato come sia ancora in fase di recupero dopo l’operazione, e che molto probabilmente la funzionalità al 100% della mano non potrà più averla. Ha detto: “Ho ancora carenze in termini di flessibilità, e anche nella sensibilità della punta di due dita. E poi la mano non è ancora forte come vorrei. Mi piacerebbe riuscire ad arrivare al 90% rispetto a prima”. Dopo sei mesi di inattività ha alle spalle pochissimi match, e dunque a Wimbledon dovrà fare conto più sul talento che su una condizione ottimale.

12. Kristina Mladenovic
Per Mladenovic due sole partite vinte in quattro partecipazioni nel tabellone principale a Wimbledon. La prossima edizione sarà l’occasione per dimostrare che può fare bene anche sui prati inglesi. Direi che si presenta al via con un pro e un contro: a favore ha il progresso tecnico e di convinzione mostrato in diversi tornei del 2017. Però suscita qualche perplessità una certa usura mentale: dopo i tanti match lottati negli ultimi mesi, il rischio è che si ritrovi con il serbatoio delle energie nervose in riserva.

13. Jelena Ostapenko
A vent’anni appena compiuti Ostapenko si è regalata per il compleanno la vittoria al Roland Garros. Ora avrà gli occhi puntati anche a Wimbledon, il torneo grazie al quale si era presentata al grande pubblico, avendo vinto fra le junior nel 2014. L’anno successivo, all’esordio tra le professioniste, da numero 147 del ranking aveva sconfitto la numero 9 Suarez Navarro per 6-2, 6-0. Sin da giovanissima ha sempre dichiarato di amare l’erba, ma per il momento a livello WTA il suo miglior risultato sono i quarti di finale a Birmingham 2016 (sconfitta da Madison Keys dopo aver battuto Pavlyuchenkova e Kvitova). Resta da capire se ha riassorbito la vittoria inattesa di Parigi, e come ha preparato il passaggio di superficie più complicato della stagione.

14. Garbiñe Muguruza
Dopo un inizio non particolarmente positivo sull’erba, Muguruza ha scoperto di potercisi adattare bene: nel 2015 a Wimbledon aveva giocato un grande torneo, arrivando addirittura in finale (sconfitta da Serena Williams). L’anno scorso, fresca campionessa in carica del Roland Garros, aveva perso a sorpresa al secondo turno contro Jana Cepelova. Due impegni in vista di Wimbledon: Birmingham (dove è arrivata in semifinale, sconfitta da Ashleigh Barty) ed Eastbourne. I dubbi su di lei nell’ultimo periodo sono soprattutto di natura mentale: la finalista 2015 sarà all’altezza delle aspettative? Wimbledon 2017 sarà il torneo del riscatto?

15. Elena Vesnina
Se Elena Vesnina in questo momento si trova al sedicesimo posto del ranking lo deve anche alla semifinale raggiunta a Wimbledon lo scorso anno, l’unica edizione di uno Slam nella quale sia riuscita ad andare oltre il quarto turno. Tennista aggressiva con un punto di forza nel gioco di volo, prima del successo sul cemento di Indian Wells 2017 aveva raccolto i migliori risultati in carriera proprio sull’erba (vittoria a Eastbourne 2013). Un buon punto di partenza, anche se non sarà facile per lei confermare l’impresa del 2016.

16. Anastasia Pavlyuchenkova
Pavlyuchenkova in carriera non è mai riuscita ad andare oltre i quarti di finale in un torneo su erba, a dimostrazione che non si tratta della sua superficie preferita. Ma si presenta con due aspetti favorevoli: il miglior risultato su erba lo ha raccolto proprio a Wimbledon l’anno scorso (sconfitta 6-4, 6-4 da Serena Williams) e sembra in un momento di discreta forma. Con un buon sorteggio potrebbe sperare di confermare il suo processo di adattamento ai prati londinesi.

a pagina 3: le altre teste di serie, italiane e outsider

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