White Party nella verde Wimbledon

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White Party nella verde Wimbledon

Da Lea Pericoli a Roger Federer, da Sharapova a Rafa Nadal. Ecco i campioni che sull’erba di Wimbledon hanno saputo distinguersi non solo nello sport ma anche nella moda

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Wimbledon: tabellone maschile – tabellone femminile

Tra i verdi campi di Wimbledon c’è una sola parola d’ordine: tradizione. Questo è il motivo per il quale il regolamento tocca ogni minimo dettaglio di ciò che avviene all’interno delle sue mura dorate. Per due settimane il mondo del tennis pare fermarsi per immergersi nell’atmosfera sospesa nel tempo del Club più famoso del pianeta. Tra gli “articoli di legge” più discussi negli anni c’è senza ombra di dubbio quello riguardante l’abbigliamento dei giocatori. La sezione “Clothing and equipment” recitava nel 1963 che i completi fossero “prevalentemente bianchi” per poi nel 1995 essere cambiata in “quasi interamente bianchi”. La biancheria intima e gli accessori devono anch’essi essere di colore bianco (introdotto nel 2013/2014), unica eccezione viene fatta per eventuali supporti o equipaggiamenti medici colorati che vengono ammessi “solo se strettamente necessario”. I giocatori sono tenuti ad attenersi a tale regola fin dal primo momento in cui si avvicinano al campo da gioco, trasformando così il torneo Slam più sognato in una sorta di White Party collettivo. Il risultato di questa legge ferrea è che sull’erba inglese non vedremo mai un Wawrinka somigliante a un sorbetto o con i pantaloncini del pigiama, come accadde un paio d’anni or sono al Foro Italico. Non è quindi semplice per i giocatori più eccentrici o per i marchi sportivi far parlare di sé a Wimbledon. Nella moda vale però la regola che domina lo sport: nelle difficoltà si riconosce il grande campione. Coloro i quali, durante lo Slam londinese, hanno fatto parlare del proprio abbigliamento, sia nel bene che nel male, meriterebbero un plauso da Anna Wintour in persona.

Come impone il galateo non possiamo che partire dall’universo femminile per iniziare con la Signora del tennis italiano, Lea Pericoli, che nel 1965 riuscì a rendere accattivante e sexy anche il casto colore bianco, sdoganando un gonnellino più simile a un tutù da ballerina che a un completo tennistico.

Nel 1985 Anne White, un nome un destino, fa il suo ingresso in una fasciante tutina candida in perfetto stile “Occhi di gatto”. Il suo incontro viene sospeso per oscurità e l’arbitro la invita a indossare un abito più consono il giorno successivo.

Non poteva mancare all’appello la discussa e invidiata Maria Sharapova che nel 2008 abbandona la tradizionale gonna per sposare un abbigliamento androgino che ricorda uno smoking maschile, con camicetta (senza maniche) e pantaloncino correlato.

Nello stesso anno non le è da meno Serena Williams, sua eterna rivale sia sui campi che in amore (chiedere a Dimitrov per i dettagli). La giocatrice statunitense si presenta sul terreno di gioco avvolta in un elegante trench, ovviamente bianco latte che indossa per quasi tutta la durata del riscaldamento, creando un insolito colpo d’occhio.

La regina indiscussa resta però la più eccentrica giocatrice del circuito WTA ovvero Bethanie Mattek-Sands, che nel 2011 lascia senza parole il già silenzioso pubblico di Wimbledon presentandosi con un look ispirato a Lady Gaga e disegnato proprio da uno stilista della cantante. La vistosa giacca della giocatrice era infatti decorata da decine di palline da tennis, coperte però da stoffa bianca perché nemmeno Lady Gaga può nulla contro il colore simbolo dell’All England Club.

Tra i colleghi uomini il giocatore che negli anni passati ha fatto più parlare di sé è proprio colui che su quell’erba si muove come nel giardino di casa: Roger Federer. Il regolamento di Wimbledon non guarda però in faccia nemmeno sua maestà, tanto che nel 2013 gli organizzatori chiedono al campione svizzero di non indossare le scarpe bianche, ma dotate di suola arancione, con le quali fa il suo esordio nel torneo e per le quali viene addirittura multato.

Nel 2008 era stato però lui a lasciare a bocca aperta perfino l’elegante pubblico inglese presentandosi in campo con indosso un classico cardigan dai bordi dorati, mentre in assoluto contrasto il suo rivale, la sua nemesi, Rafael Nadal, sfoggiava un look aggressivo e irriverente, con tanto di maglietta sbracciata e pinocchietto.

Nella moda maschile il bianco crea un’uniformità di look davvero impressionante, nel 2009 è ancora una volta Federer che riesce però a distinguersi sfoggiando una giacca dal taglio militare con gli ormai immancabili bordi dorati e borsa abbinata. Nella patria di Oscar Wilde il vero dandy in quell’anno è proprio lo svizzero.

Tra poche ore prenderà il via l’edizione 2017 di Wimbledon e chissà che questa insolita carrellata non possa annoverare interessanti new entry. Certo anche tra il pubblico che assiste agli incontri dell’All England Club vige un dress code non scritto ma che tutti conoscono alla lettera: di questo parleremo nella prossima puntata.

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