Disastro australiano a Church Road

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Disastro australiano a Church Road

Dei nove iscritti ai due tabelloni di singolare solo Radionova ha passato il turno, salvando sette match point. Nel naufragio si distingue Tomic: “restituire il prize money? Chiedetelo a Federer e a Djokovic”

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Vanteranno anche due tra i migliori prospetti in assoluto, ma il tennis down under ai Championships ha dovuto incassare una débâcle dai contorni piuttosto preoccupanti. Nel tabellone di singolare maschile erano sei i rappresentanti australiani al via, e sono finiti tutti gambe all’aria. Il primo ad andare al tappeto ha anche prodotto il tonfo più fragoroso, anche se va detto che Nick Kyrgios, la star del lotto, si era presentato a Church Road in condizioni fisiche “non ottimali”, per usare un leggero eufemismo: dopo aver arrancato per due set nel tentativo di difendersi dagli arrembanti serve and volley di Pierre-Hugues Herbert, il ribelle di Canberra ha alzato bandiera bianca ritirandosi dalla competizione. Hanno poi seguito il cattivo esempio gli incolpevoli Millman, tritato da Nadal, e il redivivo Kokkinakis, autore di quattro buoni set al cospetto di Juan Martin del Potro. Qualcosa in più ci si sarebbe potuto attendere invece da Jordan Thompson e Andrew Whittington, estromessi senza troppi riguardi da giocatori con miglior classifica ma attitudine erbivora non particolarmente sviluppata come Albert Ramos e Thaigo Monteiro.

Nella generale catastrofe, Bernard Tomic è riuscito comunque a distinguersi, e a guadagnarsi la solita nota di demerito. Travolto in tre set da Mischa Zverev, Bernie si è reso protagonista di una conferenza stampa post-match delle sue, in cui ha affermato di essersi parecchio annoiato là fuori sul campo. Una considerazione tanto sincera quanto indisponente, che ha indotto un irritato cronista a domandargli se per caso non si sentisse in dovere di restituire il prize money. “Gioco per guadagnare, il tennis è un lavoro. Magari quando sarò più vecchio farò della beneficenza. Restituire il prize money vinto oggi? Chiedete la stessa cosa a Federer o a Djokovic. Se prima lo faranno loro posso pensarci“. Nulla di troppo distante dal solito Tomic, insomma, giusto per rendere ancora più amara una giornata davvero pessima per il tennis australiano al maschile: l’ultima occasione in cui i nipotini di Rod Laver non avevano spedito alcun rappresentante al secondo round di Wimbledon si era verificata nel 2012 per colpa delle sconfitte patite all’esordio da Ebden, Matosevic, Hewitt e (ma toh?) Bernard Tomic.

Se i maschietti si leccano le ferite, alle donne non è andata troppo meglio: eliminate Daria Gavrilova ed Ashleigh Barty, la sola gioia è arrivata grazie ad Arina Rodionova, la quale ha dovuto annullare ben 7 match point per impedire un’assenza di australiane al secondo turno di Wimbledon che non si verifica da 15 anni. In quell’occasione furono Alicia Molik, Nicole Pratt ed Evie Dominikovic a salutare Londra all’alba del torneo.

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