È austriaco, ma non è Thiem. Scopriamo Sebastian Ofner

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È austriaco, ma non è Thiem. Scopriamo Sebastian Ofner

Al secondo turno di Wimbledon c’è un austriaco di 21 anni. Sebastian Ofner, n. 217, a Wimbledon ha centrato il primo Slam e la prima vittoria tra i pro. E sull’erba non c’aveva mai giocato

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Competere nei Futures significa cercare di accumulare più punti possibili, con la certezza di rimetterci economicamente. La sfida principale è proprio questa: cercare di contenere le perdite”. Ci si aspetterebbe che a pronunciare queste parole è un tennista che deve scendere in campo un giovedì qualsiasi a Wimbledon?

In effetti Sebastian Ofner, 21 anni lo scorso 12 maggio, non è che abbia iniziato a fare sul serio da troppo tempo. Ha all’attivo 36 presenze nel circuito Challenger (senza titoli) ma quasi tutte in questo 2017: appena dieci quelle del 2016, nessuna sino a due anni fa. Il tutto immerso in una moltitudine di Futures (146 partite in carriera, 65 solo nel 2016): ma anche a questo livello Ofner ha iniziato a vincere appena 11 mesi fa, nella sua Austria, per poi ripetersi altre tre volte (due in casa, una in Grecia) e affacciarsi al circuito maggiore soltanto per tentare – via wild card – le qualificazioni dell’ATP di Vienna (respinto al secondo turno). “Ho iniziato a dedicarmi a tempo pieno al tennis due anni fa. Prima dividevo il tempo con lo studio“. Stava concludendo il suo percorso in una scuola privata, poi anche grazie all’aiuto del papà di Dominic Thiem, suo attuale allenatore, si è indirizzato con costanza verso il mondo del tennis.

In questa stagione, dopo aver svernato parecchio nei challenger italiani (Bergamo, Francavilla, Roma, Mestre e Caltanissetta) ha maturato la classifica utile per disputare le qualificazioni del suo primo Slam. Dopo aver messo in fila Coppejans, Zekic e Clarke si è permesso anche il lusso di battere Thomas Bellucci al primo turno. Esordio nel circuito maggiore, vittoria al primo tentativo. Con un tennis che non fa troppo urlare alla singolarità: arrotato il dritto, più composto il rovescio, atteggiamento in campo che certo non sembra quello del tennista che apprezza particolarmente il rimbalzo dell’erba. Wimbledon è infatti il primo torneo che disputa su questa superficie, e per il momento è ancora imbattuto. Contro Jack Sock non parte certo favorito, anche se Sebastian ritiene di potersela giocare. E perché non dare credito a chi non ha ancora perso una partita sui campi di Church Road?

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