ATP Kitzbuhel: una finale tra montagne, vip e tedeschi alticci

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ATP Kitzbuhel: una finale tra montagne, vip e tedeschi alticci

Se il meteo sarà clemente, Filippo il teutonico e Giovanni il lusitano si contenderanno un titolo ATP nella Saint Moritz delle dolomiti, dove un bicchiere d’acqua può costare fino a due euro e cinquanta

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Philipp Kohlschreiber (di seguito per comodità di scrittura Filippo) e Joao Sousa (di seguito Giovanni per par condicio) dovrebbero disputare oggi alle 14.00 la finale del Generali Open di Kitzbuhel– il condizionale è dovuto alle previsioni meteorologiche avverse e confermate di fatto da queste prime ore della giornata – in un contesto ambientale molto più vicino al jet set della costa azzurra che non alla sagra tirolese che molti potrebbero attendersi guardando la carta geografica.

Se verrà confermata l’affluenza di pubblico del 2016, oltre 40.000 persone in questi sei giorni hanno infatti avuto a loro disposizione stand di ottimo livello per: acquistare abbigliamento e articoli sportivi; rifocillarsi con pietanze austriache, italiane, thai e vegetariane; bere, oltre alla birra, ottimi spumanti, cocktail e vini bianchi. A proposito di vino bianco, turisti di lingua tedesca di mezza età sbarcavano in massa dai pullman intorno alle 10 del mattino e in capo a pochi minuti si trovavano tutti insieme davanti alla macchina fotografica con un bel bicchiere panciuto in mano. I brindisi così come gli scatti fotografici erano innumerevoli.

I medesimi turisti finiti i brindisi si assiepavano sui campi secondari per assistere a match di giocatori che, a nostro avviso, non conoscevano minimamente e che tuttavia incitavano con grande trasporto. La loro resistenza media durava circa un set e poi il gran caldo gli suggeriva di tornare definitivamente al bar a rinfrescarsi. I prezzi di cibi e bevande variano a secondo dello stand. Chi scrive si è sentito chiedere da un’elegante signorina in tailleur blu scuro due euro e cinquanta per un bicchiere (oggettivamente di livello) di acqua minerale. Ma per un pretzel gigante e una birra contenuta in una bottiglietta in plastica, sei euro sono sufficienti. L’Italia, oltre che dallo stand della pizza, da Fognini e da Lorenzi era rappresentata dai due inviati di Ubitennis che, oltre a molte partite, hanno particolarmente gradito il rinfresco a base di specialità locali gentilmente offerto dall’hotel Kempinski, il più cool della zona.

Tornando al tennis, il complesso che ha ospitato gli incontri è costituito da tre campi da gioco e uno d’allenamento. Il centrale è stato da poco ristrutturato ed è un impianto molto bello, grande, facilmente accessibile anche per eventuali portatori di handicap e consente una perfetta visione del gioco da ogni settore. Tornei Masters 1000 come Montecarlo un centrale di questo livello non lo hanno. Su questo campo di gioco Filippo e Giovanni si contenderanno il trofeo a guisa di camoscio, simbolo di Kitzbuhel e gli 85.000 euro destinati al vincitore.

Il tedesco dovrebbe avere i favori quasi unanimi del pubblico dal momento che oltre ad avere già vinto il torneo nel 2015 ha la residenza proprio a Kitzbuhel. Non deve però trascorrerci molto tempo. Abbiamo chiesto per curiosità ad alcuni autoctoni se lo avessero mai incontrato e ci è sempre stata data risposta negativa. Filippo è un giocatore ben conosciuto dagli appassionati, soprattutto da quelli che prediligono giocatori di grande sensibilità e tocco ai violentatori di palline da tennis. Ha avuto un best ranking di tutto rispetto, il sedicesimo, raggiunto nel 2012 grazie ai quarti di finale giocati ( e persi contro Tsonga) a Wimbledon e ha vinto 7 tornei del circuito ATP in carriera.

Portoghesi pronti a sostenere il loro connazionale invece non se ne sono ancora visti. Non bastasse la distanza tra il Portogallo e l’Austria, a rendere più complicate le cose c’è il fatto che il tennis è sport di modesta tradizione nel suo Paese di origine, tanto che il ragazzo a 15 anni decise di fare armi e bagagli e di trasferirsi alla BTT Tennis Academy di Barcellona, dove tutt’ora risiede e si allena. La scelta si rivelò azzeccata e oggi Giovanni può senza alcun dubbio essere considerato il miglior giocatore di tennis portoghese di tutti i tempi. Nel 2013 è’ stato il primo della sua nazione a vincere un torneo ATP al quale ne ha poi aggiunto un secondo nel 2015, entrambi sul cemento. Nel maggio 2016 ha raggiunto la propria miglior posizione di sempre nel ranking, la ventottesima, stracciando il precedente record di Frederico Gil che si era fermato alla sessantaduesima. In breve: è un fior di giocatore.

Il suo avversario lo sa bene dal momento che ne è stato battuto due volte su tre e oggi dovrà nuovamente contare sul rovescio che ieri, soprattutto in fase di risposta, è stato decisivo. Persino Fognini ne è rimasto impressionato e glielo ha confidato al momento di stringergli la mano a fine partita. Come lo sappiamo? Ce lo ha detto Filippo in persona! A più tardi.

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