ATP Montreal: bravo Lorenzi! Shapovalov si salva, Thiem no

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ATP Montreal: bravo Lorenzi! Shapovalov si salva, Thiem no

Vittoria di esperienza per Paolino, rimandato Tiafoe. Ora Kyrgios. Bene il giovane Chung, che batte Feliciano Lopez. Il canadese salva 4 match point, l’austriaco cede al fotofinish

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P. Lorenzi b. F. Tiafoe 7-6(3) 0-6 6-2 (da Montreal, Luca Baldissera)

Il primo turno fra Paolo Lorenzi (35 anni, 38 ATP) e l’americano Frances Tiafoe (19 anni, 84 ATP), a mezzogiorno e mezzo di una gran bella giornata di sole, va in scena sul court 5 di Jarry Parc, a parte gli stadi forse il campo più suggestivo del Masters 1000 di Montreal, con una splendida terrazza dietro il lato corto da cui è possibile assistere ai match con visuale perfetta, comodamente seduti, e volendo anche bevendosi qualcosa. Non ci sono precedenti, ma il compito per l’azzurro non è semplice, Frances è un ragazzo molto promettente dal tennis esplosivo, adattissimo ai campi duri. Leggete qui la presentazione di Tiafoe scritta dal direttore Scanagatta.

Dopo aver annullato due palle break nel primo e nel secondo turno di battuta, Paolo se ne conquista una sul 3-2 in suo favore, ma fallisce una risposta di dritto. Come previsto, Frances spinge molto e non disdegna alcune buone discese a rete anche dietro il servizio, ma Lorenzi si fa rispettare con il ritmo da fondo e buonissime prime palle. E’ un bel match da cemento, tirano e corrono tutti e due, producendosi in colpi spettacolari sia in difesa che in attacco. Senza altri pericoli per chi è al servizio si arriva al 6-6, e al giusto tie-break. Con un gran rovescio diagonale stretto Paolo va avanti di un minibreak, 2-0, un altro glielo regala Tiafoe stampando un dritto sul nastro, 3-0, poi un bel servizio dell’azzurro e un erroraccio dello statunitense decretano il 5-0. Sul 6-2 ci sono 4 set point, il secondo è fatale a Frances che commette doppio fallo. 7-6 Lorenzi, bravo a rimanere solido e concentrato, e a incassare giustamente gli errori del giovane Frances nei momenti decisivi. L’esperienza conta sempre qualcosa, a volte anche più della tecnica e dell’esplosività fisica.

Grande reazione di Tiafoe in avvio di secondo parziale, con il primo break del match in assoluto conquistato al secondo game (alla quinta palla break in totale), e vantaggio addirittura incrementato al quarto game: secondo break subito da Paolo che si difende con il servizio, ma sbaglia un rovescio relativamente semplice. Siamo 4-0, e in un attimo già tira aria di terzo set, confermata dal buon game di battuta di Frances e dal conseguente 5-0. Tira – forse giustamente – i remi in barca Paolo, per concentrarsi in vista del parziale decisivo. Il 6-0 è scontato a questo punto, l’importante sarà ricominciare a spingere e a non lasciare libero Frances di sparare le sue pallate quasi da fermo. Un set pari, entrambi i giocatori escono dal campo per qualche minuto.

Detto fatto, nel primo game del terzo set Paolo piazza il primo break, a 15, rispondendo bene e sfruttando un paio di gratuiti di Tiafoe, per poi tenere bene la battuta, portandosi sul 2-0. Il vantaggio è prezioso, da tenersi stretto a tutti i costi. Lorenzi sta mettendo in campo tutta la sua lucidità anche nella gestione delle energie nervose, e si vede, mentre Tiafoe, pur tirando molto forte, sembra aver perso il filo tattico della partita, e cosa ancora più grave per lui, le geometrie del campo. Sul 3-1 Paolo ha due palle break che somigliano moltissimo a dei match point, e converte la prima grazie all’ennesimo errore in un momento decisivo del giovane avversario. 4-1 e servizio per l’azzurro, bisogna solo rimanere concentrati adesso, il traguardo è in vista. Con il colpo che lo ha più sostenuto oggi nei punti importanti, la battuta (ci sono progressi evidenti, anche tecnici, che bravo a migliorarsi sempre), Lorenzi sale 5-1, si fa annullare tre match point non consecutivi, e poi chiude tenendo a zero nell’ottavo game. Il secondo turno contro Nick Kyrgios (nessun precedente) dipenderà molto dalla vena dell’australiano, ma conoscendo Paolo, se avrà una possibilità non lascerà nulla di intentato per coglierla.

D. Schwartzman b. [3] D. Thiem 6-4 6-7(7) 7-5 (Francesco Monesi)

Rogers Cup stregata per Thiem, in quattro apparizioni mai un incontro vinto! Vince dopo quasi 3 ore uno Schwartzman che non si dà mai per vinto ed autore di una partita giocata con grandissima intelligenza.

Missione quasi impossibile quella alla quale è chiamato nel match serale sul centrale di Montreal il piccolo Schwartzman (n.36 ATP) contro Dominic Thiem (n.7 e testa di serie n.3 in Canada): nei tre precedenti non ha mai vinto nemmeno un set. Sin dal primo game si intuisce quale sarà l’andamento dell’incontro: Thiem la butta sulla potenza dando più di una volta l’impressione di sfondare l’avversario mentre Schwartzman ribatte ogni palla provando a prolungare lo scambio con una certa predilezione per la diagonale del rovescio. Ne esce una partita da terra giocata sul cemento. Dopo 46′ accade l’imprevisto: l’argentino che già aveva rimontato un break porta a casa il primo set 6-4 approfittando dei troppi errori di dritto dell’austriaco. Il pubblico accorso per ammirare il n.7 del mondo passa tutto dalla parte di Schwartzman che nei primi 2 game porta a spasso per il campo l’austriaco e lo brekka subito. Nel terzo gioco l’argentino però si infastidisce quando per l’ennesima volta i giudici di linea (già smentiti dal falco quattro volte su cinque nel primo set) chiamano out una palla sulla riga: Bernardes acconsente ad una tardiva verifica (dal momento che Schwartzman non aveva nemmeno sentito la chiamata) ma “il nanetto” ormai distratto viene brekkato per due volte di fila da Thiem. L’argentino non molla, riesce a brekkare un austriaco sempre troppo falloso sia al servizio che da fondo e cede il secondo set soltanto al tie-break sul 9-7 dopo avere annullato ben cinque set point.

Nel terzo set Thiem continua a giocare tutt’altro che bene, ottiene il break al sesto game ma il giocatore di Buenos Aires dopo avere annullato tre match point brekka due volte Thiem al termine di due lunghissimi giochi e va a servire per il match sul 6-5. L’emozione fa brutti scherzi e Schwartzman sbaglia nell’ordine un dritto, una semplicissima chiusura a rete e commette doppio fallo; Thiem non è da meno e sul 30-40 regala il punto della parità scaraventando a rete con troppa foga prima uno smash e poi un rovescio. Schwartzman si dimostra più lucido del collega e chiude per 7-5 al primo match point disponibile. Agli ottavi l’argentino se la vedrà col n.66 del mondo Jared Donaldson, vincitore a giugno dell’unico confronto tra i due sull’erba di Eastbourne per 7-6 3-6 7-5.

H. Chung b. F. Lopez 6-1 4-6 7-6(3) (da Montreal, Gabriele Ferrara)

Hyeon Chung accede al secondo turno della Rogers Cup battendo al tiebreak decisivo Feliciano Lopez, che ha insieme al coreano ha dato vita ad un match estremamente divertente e combattuto, conclusosi solamente dopo 2 ore e 13 minuti di gioco.

Lopez parte male, perdendo la battuta nei suoi primi due game di servizio senza mettere la prima (30%) e commettendo ben tre doppi falli. Lo spagnolo sbaglia diversi dritti in larghezza, con Chung che ne approfitta, giocando con la giusta dose di aggressività e verticalità e archiviando il primo set in 26 minuti: 6-1. All’inizio del secondo Feliciano trova tre ottime accelerazioni di dritto che gli regalano il break in apertura; il numero 52 ATP adesso ha perso un po’ di precisione con i colpi a rimbalzo e concede tre palle del doppio break, ma si salva grazie al servizio. Nel game successivo il giocatore nato a Toledo ricomincia a commettere errori con il dritto, cedendo la battuta a 30; Lopez si procura un’altra chance di break nel settimo gioco, ma la battuta arriva nuovamente in soccorso di Chung. In questa fase della sfida il coreano va in difficoltà ogni volta che si entra nello scambio, ma riesce sempre a cavarsela con il servizio. Ciò nonostante, sul 4 pari è costretto a fronteggiare un altro break point, in occasione del quale commette un doppio fallo che gli costa il game e, di fatto, il set, che Lopez incamera con il punteggio di 6-4.

La partita è sempre più godibile, con entrambi i giocatori che vanno spesso a rete per chiudere il punto, talvolta dando vita a scontri ravvicinati che il pubblico apprezza moltissimo. Si prosegue senza particolari sussulti fino al 5 pari – bravo Chung a salvarsi ai vantaggi nel settimo game – quando Lopez si ritrova a due punti dalla sconfitta; qui Feliciano trova un ace esterno e una seconda vincente che valgono il 5 pari. Si arriva al tiebreak decisivo, in cui il numero 28 del mondo commette quattro errori piuttosto evitabili (gravissimi quelli con la volée alta di dritto e con quella a chiudere di rovescio rispettivamente nel secondo e sesto punto) che lo portano sotto 5-3. Chung coglie l’opportunità e induce Lopez a sbagliare con il dritto per il 6-3, conquistando il match subito dopo grazie a un doppio fallo del rivale.

[WC] D. Shapovalov b. R. Dutra Silva 4-6 7-6(8) 6-4 (da Montreal, Vanni Gibertini)

Il pasticcio di programmazione tra ATP e Tennis Canada ed il forfait all’ultimo minuto di Tomas Berdych a causa di un infortunio alle costole ha lasciato il 18enne Denis Shapovalov da solo a reggere il peso della sessione diurna e delle sorti canadesi mentre Genie Bouchard a Toronto veniva estromessa da Donna Vekic. Responsabilità che potrebbe far tremare le gambe ad una wild card alle prime armi contro un giocatore classificato quasi 80 posizioni più in alto di lui, ma Denis ha già sperimentato cosa vuol dire portarsi la nazione sulle spalle nello sfortunato esordio di Davis a Ottawa.

L’atmosfera è abbastanza assopita sugli spalti, colpa forse dei terzi set che si stanno giocando sui campi laterali o dell’odore di poutine diffuso dalle cucine, ed il gioco in campo è abbastanza spezzettato. Dutra Silva è un “cagnaccio”, come si dice in gergo, mentre Shapovalov ha un gioco più brillante ma discontinuo, soprattutto con il suo celebratissimo rovescio, che nella giornata lo tradisce molto spesso: le risposte tagliate finiscono spesso fuori dalle righe, e le palle scentrate si contano a decine. È però il canadese ad andare avanti per primo, conquistando il break per il 3-1 con un ottimo forcing da fondocampo, ma se 18 anni sono una bellissima età, su un campo da tennis a volte sono una maledizione: il break viene restituito subito a zero e bisogna rifare tutto dal 3-3. Purtroppo questo sul 3-1 non è l’unico passaggio a vuoto del set per Shapovalov, che sul 4-4 si incarta su un paio di punti alla fine del game arrivando a cedere gli ultimi sette punti del parziale.

Quaranta minuti e sotto di un set, il canadese continua a macinare il suo gioco, e quando non si fa prendere il tempo da Dutra Silva mette a segno anche dei bei vincenti. Sulle palle break gioca con coraggio, come quando rimonta dal 15-40 sul 2-2 e dallo 0-40 sul 5-5, ma fatica molto a dar continuità alla propria azione quando deve piazzare la zampata per l’allungo. Nel tie-break che segue c’è tutto Shapovalov: un banale errore di rovescio nel primo punto lo tiene sempre indietro nel punteggio: 0-3, 1-4, 2-5. Poi con un coraggio leonino annulla quattro match point, effettua il sorpasso sul 9-8 e mette pressione quanto basta su Dutra Silva per fargli commettere il doppio fallo che gli costa il secondo set.

E con tutto il pubblico a tributargli un applauso dopo l’altro (memorabile la standing ovation dopo la volée di rovescio con il quale ha annullato il terzo match point) Shapovalov ancora una volta manca l’”uno-due”, facendosi rimontare da 15-40 nel primo game del terzo set, fallendo così la ghiotta chance per prendere il comando in avvio di di set decisivo. Si ritorna così a seguire la regola del servizio con un Dutra Silva decisamente meno sicuro da fondo ed un Shapovalov rinfrancato, che però continua a non trovare continuità con la risposta, troppe volte messa in rete senza un senso. Come quando sul 3-3 arriva a palla break, introdotta dalla inopportuna colonna sonora di “Dancing Queen” degli ABBA, sparata a tutto volume dal vicino Court Banque Nationale, e poi insacca in rete una risposta di rovescio senza senso. Il break però arriva pochi punti dopo, grazie ad uno stupendo passante di rovescio che ancora una volta fa saltare dai seggiolini tutto il pubblico biancorosso. In piena erezione agonistica, Shapovalov conferma il break recuperando da 0-30 ed arriva a due match point che se ne vanno però esattamente come sono arrivati. Alla prova del nove, quando deve servire per il match, il canadese è freddo come il ghiaccio della sua terra, tiene il servizio a zero e dopo 2 ore e 26 minuti avanza al secondo turno, dove incontrerà Juan Martin del Potro.

Denis, Denis” canta la folla montrealese: quando un anglofono conquista Montreal, vuol dire che è davvero speciale. “L’atmosfera è stata davvero straordinaria” ha detto un comprensibilmente entusiasta Shapovalov dopo il match “il pubblico mi ha sostenuto parecchio, sono sicuro che il mio avversario ha avvertito il loro apporto. Questi sono i match che ti danno esperienza“. E per questo tipo di accoglienza è persino disposto a lasciar passare la pronuncia francesizzata del suo nome, Denìs anzichè Denis: “Basta che il punteggio sia dalla mia parte, non mi importa come si pronuncia il mio nome“.

Gli altri incontri (Giacomo Capra)

La NextGen è senza dubbio apparsa in grande spolvero quest’oggi: oltre a quella di Chung, infatti, sono arrivate vittorie per il lucky loser Escobedo, per Donaldson su Paire e per Coric su Youzhny. Niente da fare invece per Khachanov, sconfitto in rimonta da Carreno Busta. Nessun problema per le due teste di serie in campo oggi, Sock e Goffin. Soffre più del previsto Sam Querrey, ma riesce ugualmente ad avere la meglio del qualificato francese Vincent Millot.

Risultati:

Primo Turno

B. Coric b. [LL] M. Youzhny 6-2 6-4
H. Chung b. F. Lopez 6-1 4-6 7-6(3)
[LL] E. Escobedo b. N. Basilashvili 7-6(4) 6-4
P. Lorenzi b. F. Tiafoe 7-6(3) 0-6 6-2
[9] D. Goffin b. Y. Sugita 4-6 6-1 6-4
[11] P. Carreno Busta b. K. Khachanov 3-6 6-3 6-2
S. Querrey b. [Q] V. Millot 4-6 7-6(4) 7-5
[WC] D. Shapovalov b. R. Dutra Silva 4-6 7-6(8) 6-4
K. Anderson b. [Q] D. Sela 6-3 7-6(1)
[15] J. Sock b. [Q] P.H. Herbert 7-6(4) 6-3

Secondo Turno

B. Paire b. J. Donaldson 6-2 7-5
D. Schwartzman b. [3] D. Thiem 6-4 6-7(7) 7-5

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