Alex De Minaur fa parte di quella ristretta cerchia di ragazzini che sembrano aver imboccato con decisione la rampa di lancio verso il gotha del tennis. Certo la strada da percorrere è ancora lunga e nei prossimi anni potrà accadere di tutto, ma la stagione sin qui giocata dal teenager australiano conforta non poco i suoi molti estimatori. Oggetto di discussioni tra addetti ai lavori e di continue verifiche almeno da quando raggiunse la finale nel tabellone junior di Wimbledon 2016, De Minaur dall’inizio dell’anno ha scalato quasi 200 posizioni nel ranking ATP, passando dal numero 351 occupato in gennaio al 186 nella classifica pubblicata lunedì scorso. Dunque non sorprende la decisione della Federazione aussie, che, in virtù della nota convenzione stipulata anni fa con FFT e USTA, ha optato per “regalare” l’invito al main draw dell’ultimo major stagionale proprio al tennista nato a Sydney il 17 febbraio di diciotto anni fa. De Minaur si vede così recapitare la terza wild card per uno slam nel 2017 dopo quelle ricevute a Melbourne e a Parigi.

Alex è reduce dal miglior risultato in carriera, ossia la finale raggiunta due settimane fa sul duro di Segovia e persa contro un altro prospetto piuttosto interessante come il maiorchino Jaume Munar. La fiducia è in crescita, insomma, e il buon Alex non vede l’ora di giocarsi le proprie carte a New York. “Sono molto contento, si tratta di un’opportunità fantastica. Mancano ancora due settimane e spero passino in fretta. Darò il meglio di me stesso”. Parole che certo non suonano sorprendenti ma che raccontano di una crescente convinzione, sua e di chi ha ruolo e credibilità per giudicare l’ennesimo prospetto australiano degno di nota.

Il capitano del team di Davis Lleyton Hewitt, chiamato a commentare la wild card concessa a De Minaur, ha espresso parole di grande elogio nei confronti del ragazzo. “Alex sta disputando una stagione incredibile e continua a migliorare”, ha dichiarato Rusty all’Herald Sun. “Ha vinto un match a Sydney e un altro all’Australian Open (battendo rispettivamente Benoit Paire e Gerald Melzer, NdR), quindi ha già dimostrato di essere pronto per competere a questo livello. Ha appena raggiunto la prima finale challenger della carriera ed è in grande forma. Gli auguro il meglio per il futuro”.

Quella di Hewitt ha le sembianze di un’investitura. Ora starà al simpaticissimo Alex giocarsi al meglio l’opportunità di brillare a Flushing Meadows.