E. Makarova b. [3] A. Kerber 6-4 1-6 7-6(11) (Giovanni Vianello)
Anche a Cincinnati Angelique Kerber non riesce a carburare ed esce al secondo turno, sconfitta da Makarova al tie-break del terzo set. Il computo dei confronti diretti recitava 7-5 in favore della tedesca, quindi il match era di pronostico piuttosto incerto, considerando che la russa ha vinto l’ultimo incontro al Roland Garros di quest’anno e che Kerber non sembra aver ritrovato ancora la grinta che l’ha condotta alla prima piazza della classifica.
Il primo set finisce nelle mani di Makarova per 6-4. Kerber va a corrente alternata e, soprattutto in avvio, pare piuttosto assente mentalmente, colpendo di conseguenza spesso e volentieri corto e senza punch. La tedesca subisce prima un break nel terzo gioco, poi un altro nel settimo, con la russa che così si guadagna due possibilità di servire per il set. A questo punto si ricomincia a vedere una Kerber grintosa; la tedesca ritrova fiducia e raggiunge, oltre ad un contro-break, una palla del 5-5, ma qui Makarova si dimostra cinica ed al secondo set-point incamera la frazione. Il secondo set è, invece, un dominio della tedesca che, sull’inerzia del finale del primo parziale, strappa la battuta all’avversaria nel secondo game, salva tre palle del contro-break sul 3-1 e poi, grazie ad un altro break, chiude il secondo set 6-1. È una Kerber decisamente più tonica mentalmente quella vista nel secondo set e spesso sembra di rivedere la dominatrice della scorsa stagione. Makarova, invece, appare in calo fisico.
Il terzo set vede Kerber partire bene (la tedesca va avanti 2-0) ma poi la campionessa in carica degli US Open perde nuovamente la concentrazione e subisce ben 5 giochi consecutivi, perdendo il servizio per due volte di fila. La tedesca tiene poi finalmente il servizio e, grazie anche a una Makarova che sembra reggere sempre meno dal punto di vista atletico, Kerber opera il contro-break (salvando anche due match-point, in un game durato dieci minuti) che la riporta in parità nel conto dei servizi, con la russa che resta avanti 5-4. A questo punto, Makarova chiama il fisioterapista. Si raggiunge infine il 5-5. Il match si decide al tie-break del terzo set, in cui prevale la russa per 13-11 all’ottavo match-point complessivo, il sesto nel tie-break. Il tie-break decisivo è stato piuttosto avvincente, entrambe le giocatrici hanno saputo, alla fine di un match piuttosto mediocre, tirare fuori un tennis molto buono. Kerber è stata avanti prima 3-0 poi 5-3, poi, dal 5-5, è salita in cattedra Makarova, che tuttavia ha avuto bisogno, come già sottolineato, di numerosi match-point per chiudere, anche a causa di crampi sul 6-6 che le hanno ostacolato il cammino verso la vittoria. La tedesca ha sciupato l’unica occasione di aggiudicarsi l’incontro sull’8-7, prima di stringere la mano alla sua avversario non troppo calorosamente.
Per Kerber si tratta dell’ennesima sconfitta pesante in questa stagione, sia in termini di punteggio in classifica (la tedesca difendeva la finale dell’anno scorso), sia in termini di gioco espresso. La tedesca ha fornito una prestazione fatta più di ombre che di luci, perlomeno rispetto a quanto visto lo scorso anno. Per Makarova, invece, una vittoria prestigiosa, la seconda consecutiva con Kerber. Al prossimo turno per Makarova la vincente di Kvitova-Stephens
[Q] A. Barty b. [9] V. Williams 6-3 2-6 6-2
La sconfitta di Venus Williams reca una dicitura abbastanza chiara, seppur non esplicitata: a 37 anni, se devo spremermi, lo faccio nei tornei dello Slam. Non che Ashleigh Barty – proveniente dalle qualificazioni – sia avversaria priva di insidie, anzi. L’australiana è in un ottimo stato di forma, tanto da poter vantare una finale sull’erba di Birmingham e dopo uno sfortunato sorteggio a Wimbledon un’ottima prestazione anche a Toronto, fermata agli ottavi da Muguruza in tre set. Dopo aver dominato il primo parziale variando sapientemente il gioco, Barty ha sofferto un parziale ritorno di Venus. La statunitense ha palesato però una condizione fisica del tutto imperfetta, alzando bandiera bianca nel set decisivo con un doppio fallo emblematico. La chiave della vittoria australiana i tagli e certi cambi di ritmo che hanno spiazzato Williams, comunque mai apparsa davvero desiderosa di lottare fino in fondo per questa vittoria. Per Barty adesso una sfida quasi proibitiva contro Wozniacki. Ma giocando come oggi, chissà.
Nonostante una condotta di gara poco combattiva la nona testa di serie del torneo si è fatta sentire in conferenza stampa accusando gli organizzatori del torneo per le condizioni di gioco a suo dire davvero troppo lente. “Questi campi, Toronto, Cincinnati, sono davvero molto lenti. Non so come saranno allo US Open”. Parole che cozzano con le sensazioni di altri giocatori e con il relativo agio con cui grandi servitori, da Isner e Kyrgios, stanno mantenendo ottime percentuali al servizio. Il nostro inviato Vanni Gibertini ipotizza che la differenza possa venire dall’utilizzo di palle diverse tra ATP e WTA.
Venus Williams says US Open Series courts are "super slow". Maybe the WTA balls are playing differently than the ATP #CincyTennis pic.twitter.com/tFuR9f3lgs
— Vanni Gibertini (@vgibertini) August 16, 2017
[WC] S. Stephens b. [14] P. Kvitova 6-2 6-3 (Andrea Ciocci)
Va bene la bolla d’entusiasmo che ha accompagnato il rientro alle competizioni di Petra Kvitova. Comprensibili sollievo e gratitudine per il semplice fatto di essere tornata a quelle ritualità quotidiane troppe volte considerate scontate, se non noiosa routine. Ma ora, finita questa luna di miele emotiva, il calendario comincia inesorabilmente a presentare alla ceca le prime scadenze. E il match di secondo turno perso oggi malamente contro la statunitense Sloane Stephens – un’altra alle prese con un difficile comeback capace però di batterla la settimana scorsa a Toronto – finisce per diventare la tessera mancante di un mosaico che la ritrae idealmente di nuovo al vertice. E nega una boccata d’ossigeno al movimento femminile, all’affannosa ricerca di leader carismatiche.
Parte male la bicampionessa di Wimbledon. E continua peggio. Difficile tenere il conto degli unforced, fra palle affossate in rete o ben al di là delle linee. Per Sloane poco sudore e dividendi fruttuosi, grazie a un tranquillo gioco – curioso a dirsi per un’attaccante come lei – che punta a rimandare una palla in più e attendere l’errore dell’avversaria. Il 6-2 finale non è affatto bugiardo. Fare peggio di così sarebbe un’impresa. Che purtroppo per Petra e per la godibilità del match, riesce perfettamente. Il secondo parziale vede una Petra pachidermica e in totale confusione, tanto da far pensare a qualche problema fisico. Sul 3-0 “pesante” per la tennista statunitense entra infatti la fisioterapista, che saggia la condizione della coscia destra della Kvitova, abbondantemente fasciata. L’MTO, o più probabilmente l’orgoglio della campionessa ceca, sembra cambiare l’inerzia dell’incontro. Rimonta quasi completata, ma interrotta anche per merito dell’americana. Che chiude sul 6-3 e affronterà la Makarova nel prossimo impegno. Evidentemente, la mistica del comeback, vera cifra di quest’annata che ha visto ritorni clamorosi, non vale per tutti. Resta la speranza che la favola di Petra non si trasformi in un incubo.
[1] K. Pliskova b. [LL] N. Vikhlyantseva 6-2 6-3 (Francesco Monesi)
Esordio sul velluto per Karolina Pliskova su un centrale di Cincinnati annoiato e quasi deserto che vince per 6-2 6-3 sulla Vikhlyantseva. Match serale di quelli da “tutti a letto presto stasera” questo tra la n.1 al mondo Pliskova e la n.64 Vikhlyantseva, arrivata da lucky loser al secondo turno sul cemento americano dopo la vittoria sulla Vekic.Nessun precedente tra le due ma difficile pronosticare qualcosa di diverso dalla vittoria della ceca. La Vikhlyantseva appare da subito un po’ troppo leggera per una Pliskova tutt’altro che perfetta: non è infatti capace di trasformare nessuna delle 3 palle break che la russa concede al primo turno di servizio. La ceca si fa però largo a suon di dritti e chiude il primo parziale in soli 30′ col punteggio di 6-0. Vikhlyantseva apre il secondo set sembrando un po’ rinunciataria e a corto di idee: l’impressione è quella che provi a forzare i vincenti più che ad affidarsi ad una strategia. Infatti la numero uno del mondo non ha bisogno di sforzarsi oltre modo per aggiudicarsi anche il secondo parziale per 6-3. Al prossimo turno l’avversaria della numero uno del mondo sarà la nostra Camila Giorgi, sotto per 2-1 nei confronti diretti ma capace nel corso del 2017 di battere Pliskova per 7-6 6-2 proprio a Praga nel torneo di casa.
Gli altri incontri
Il primo match femminile a concludersi, in apertura di day 3 è quello vinto dalla giocatrice di casa Madison Keys contro la russa Kasatkina. Per la fresca campionessa di Stanford un match quasi perfetto. Non ha dato scampo alla sua avversaria, annullando solo due palle break (una per ogni game d’apertura di set), forte di ottime percentuali al servizio e 25 colpi vincenti. In soli 50 minuti la 22enne nativa di Rock Island (qualche ora da Cincinnati) si è guadagnata un posto al terzo turno, dove sfiderà Garbine Muguruza. La statunitense ha sempre prevalso nei precedenti. Brutto colpo invece per Kasatkina, che dovrà rinunciare a una testa di serie nei prossimi US Open. E’ arrivata la prima vittoria dell’anno sul cemento nordamericano per Svetlana Kuznetsova. Ha inizialmente controllato il suo match contro Putintseva, vincendo 6-3 il primo pur essendo stata sopra 5-1. Nel secondo ha incontrato più difficoltà, costretta a rimontare un break iniziale per poi porre fine al match nel decimo game. Se la vedrà con Carla Suarez Navarro (3 pari i precedenti), che ha liquidato facilmente Aleksandra Krunic. Vittoria simile per Wozniaki, nel suo debutto contro Elena Vesnina. Nel primo parziale, finito 6-2, la russa ha diverse opportunità, sia per mettere il naso avanti in apertura, sia per riportarsi a contatto. Una maggior sicurezza di Caroline nei punti chiave fanno la differenza, anche nel secondo parziale, deciso da un break nel settimo gioco. Un esordio piuttosto solido per la numero 5 del seeding e finalista a Toronto, che al termine del suo match aveva ancora una – remota – possibilità di tornare al numero 1 del mondo lunedì: la vittoria di Karolina Pliskova ha spazzato via definitivamente le flebili speranze della danese, che affronterà Ash Barty al prossimo round.
Spostandoci nella parte bassa del tabellone, Dominika Cibulkova si è sbarazzata facilmente di Cornet in 1 ora e 20 (6-1 6-4) e affronterà Konta in ottavi di finale. Con lo stesso punteggio, Elina Svitolina si porta a casa il derby ucraino, che ora è 16-0 nei WTA Premier quest’anno. Oggi Lesia Tsurenko ha opposto poca resistenza alla neo campionessa della Rogers Cup. Solo dopo un’interruzione per pioggia sul 4-3 del secondo set, Svitolina ha sofferto un po’, per poi chiudere la pratica dopo aver salvato una pericolosa palla del controbreak. Episodio controverso sul match point, con Tsurenko che si ferma, ma non ha più challenge a disposizione: la palla era effettivamente out, come ha dimostrato il falco visibile solo dalle TV, ma il giudice di sedia non ha corretto. Disperata, Lesia esce dal campo in lacrime. Elina affronterà Georges, che ha prevalso sulla qualificata Abanda con un doppio 6-4. L’ucraina è ancora in corsa per prendersi il trono WTA lunedì.
Risultati:
[Q] C. Giorgi b. D. Gavrilova 7-6(1) 5-7 6-3
[Q] A. Barty b. [9] V. Williams 6-3 2-6 6-2
[16] M. Keys b. D. Kasatkina 6-2 6-1
C. Suarez Navarro b. [Q] A. Krunic 6-2 6-2
[Q] S. Kuznetsova b. Y. Putintseva 6-3 6-4
J. Georges b. [Q] F. Abanda 6-4 6-4
[15] A. Sevastova b. R. Vinci 6-2 7-5
E. Makarova b. [3] A. Kerber 6-4 1-6 7-6(11)
[11] D. Cibulkova b. A. Cornet 6-1 6-4
[6] C. Wozniacki b. E. Vesnina 6-2 6-4
[WC] S. Stephens b. [14] P. Kvitova 6-2 6-3
[1] K. Pliskova b. [LL] N. Vikhlyantseva 6-2 6-3
[5] E. Svitolina b. L. Tsurenko 6-1 6-4