WTA Cincinnati: Mugu sul filo, super Stephens trova Halep
[1] K. Pliskova b. [Q] C. Giorgi 6-3 4-6 6-0
dal nostro inviato a Cincinnati
https://soundcloud.com/ubitennis/giorgisono-comunque-contenta-per-come-ho-giocato
C’è voluto parecchio tempo, ma alla fine si è giocato l’ottavo di finale tra la n.1 del mondo Karolina Pliskova e la nostra Camila Giorgi. Dopo una sospensione di tre quarti d’ora sullo 0-15 del primo game, ed altri tre giochi messi in cantiere tra uno scroscio e l’altro giovedì sera, la comparsa del sole venerdì mattina a Cincinnati e la contemporanea diminuzione dell’umidità hanno fornito un clima ideale per la prosecuzione dell’incontro. Camila ha retto bene per due set, il primo dei quali perso davvero per poco, e poi è calata improvvisamente nel terzo lasciando via libera all’avversaria.
La differenza nel laboriosissimo primo set giocato a cavallo di due giornate la fa il break subito da Camila nel secondo game, l’unico suo turno di battuta giocato nella serata piovosa di giovedì e nel quale ha avuto comunque tre palle game. Cambiata la scenografia dalla sera al giorno e dal caldo umido al sole vivo ma ventilato, e dopo che Giorgi sventa il pericolo di uno 0-4 servendo a freddo dopo il rientro in campo, i servizi iniziano ad essere dominanti, fatto questo solitamente positivo per Pliskova, che ha una delle migliori battute del circuito femminile. Nonostante una statistica molto singolare sul servizio (39% di punti quando ha messo la prima palla e ben 87% quando ha messo la seconda), Camila mischia bene le direzioni della battuta, facendo spostare Pliskova molto meglio di quanto non riesca a farlo in risposta, a differenza di quanto era accaduto nei game giocati giovedì, quando le risposte di Giorgi mandavano spesso e volentieri la n.1 del mondo in affanno. L’italo-argentina arriva comunque ad avere chances del controbreak quando Pliskova serve per il set sul 5-3, ma non le gioca ottimamente, e dopo 55 minuti di gioco effettivo si confeziona il punteggio di 6-3.
Per essere un match che vede impegnala la capofila del ranking WTA, il pubblico è piuttosto sparuto e poco coinvolto da un gioco piuttosto discontinuo che solo occasionalmente propone scambi spettacolari. Giorgi esce molto bene nel terzo game del secondo parziale nel quale non deve affrontare palle break (ce ne sarà solo una nel set, il punto finale), ma si incarta in un game nel quale conduceva 40-15 con un paio di brutti gratuiti da fondo. Il set scorre via senza particolari sussulti fino al rettilineo finale, quando Camila dimostra grande carattere mettendo a segno due ottimi “quindici” sul 4-4 30-30 nonostante un leggero disappunto per il “time violation” chiamatole dall’arbitro Cicak e poi si prende il set con quattro colpi vincenti tra cui due risposte incrociate che lasciano Pliskova ferma.
Il match però finisce lì, perché la ceca conquista il break subito in apertura di terzo set, con un ottimo forcing, salendo con autorità 2-0 e poi approfitta del calo progressivo di Giorgi, che inizia a sbagliare più del solito e cede di schianto beccandosi un 6-0 nel set decisivo.
Poco tempo per celebrare però per Karolina Pliskova, che nonostante il suo rango in seno alla WTA è chiamata a fare gli straordinari, dovendo giocare anche il suo quarto di finale contro Caroline Wozniacki poche ore dopo la fine di questo match.
[1] Ka. Pliskova b. [6] C. Wozniacki 6-2 6-4
A quanto pare Karolina Pliskova non ha grossi problemi a giocare due partite nella stessa giornata. Dopo aver superato per 6-0 al terzo set la nostra Camila Giorgi nel primo pomeriggio, la ceca è tornata in campo dopo poco più di un paio d’ore ed ha disposto molto facilmente di Caroline Wozniacki, che pure l’aveva battuta la settimana scorsa a Toronto in tre set molto combattuti.
Partita assolutamente senza storia, con Pliskova che ha ceduto la miseria di otto punti in nove turni di battuta concedendo solamente una palla break in tutto il match, nel secondo game della partita. Da quel momento in poi è stato un assolo della ceca, che non è sembrata per nulla impensierita dal gioco di Wozniacki, troppo poco potente per farle del male nel palleggio da fondo, ed incapace di creare problemi ai colpi di attacco di Pliskova, spesso e volentieri in grado di lasciar partire le sue accelerazioni.
Dopo l’1-0, vantaggio Wozniacki, è sempre stata Karolina (con la K) ad essere in vantaggio, senza mai dare chance a Caroline (con la C) di avvicinarsi nel punteggio. Break immediato nel game seguente, rimontando da 30-0, ed allungo di sicurezza nel settimo game per confezionare il 6-2 finale in soli 30 minuti.
L’espressione scura di Caroline mentre il padre la istruiva (come sempre in polacco) al cambio di campo faceva da contrasto con la giornata limpida che i temporali di giovedì ci hanno regalato, spazzando via umidità e foschia (la rima non è voluta) da Mason, Ohio per consentire agli appassionati il piacere di una giornata all’aperto senza l’”effetto sauna”. L’andamento del secondo set è quasi una fotocopia di quello del primo, se non fosse che dopo aver subito un break al terzo gioco, la danese riesce a resistere al “bis ceco” sul 2-4, annullando due palle break e mantenendo la battuta fino alla fine per l’inevitabile 6-4 conclusivo, in soli 67 minuti
Dopo il tour-de-force odierno, Pliskova dovrà affrontare sabato in semifinale Garbine Muguruza, che ha sì terminato la sua fatica dei quarti almeno tre ore prima di lei, ma che negli ultimi due giorni ha dovuto affrontare due vere e proprie battaglie contro Madison Keys (sconfitta 7-6 al terzo salvando quattro match point) e Svetlana Kuznetsova (superata 7-5 al terzo).