Halep: "Se parlate tutti i giorni della n.1 è difficile non pensarci"

Interviste

Halep: “Se parlate tutti i giorni della n.1 è difficile non pensarci”

La conferenza stampa di Simona Halep dopo la netta sconfitta (6-1 6-0) contro Muguruza. Ha sciupato la terza occasione di diventare n.1 quest’anno

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Quanto è stato difficile trovare il ritmo oggi e cosa hai provato a fare per riuscirci?
Lei ha giocato davvero molto bene, ha colpito molto forte, e dopo qualche game ho perso confidenza col mio gioco. Ho provato a colpire la palla e non ho potuto fare molto. Oggi non sapevo esattamente cosa avrei dovuto fare, penso che lei sia stata semplicemente troppo brava.

Lei aveva eliminato due grandi colpitrici prima di incontrare te. Hai riguardato uno di quei match per prepararti all’incontro?
Non ho fatto nulla di particolare. Ho solo parlato del piano di gioco, di come avrei dovuto giocare. Non sono riuscita a fare quello che il mio coach mi ha detto in campo. A volte non riesco a seguire i consigli, non sono abbastanza positiva o non ho l’attenzione giusta per fare quello che devo. Oggi semplicemente non ero in grado di giocare meglio e ottenere un punteggio migliore.

Quanto tempo ti dai per superare questa sconfitta e andare avanti, specialmente con New York alle porte?
Penso che staccherò almeno per due giorni. Spero sia ancora valida la proposta che mi ha fatto Darren ieri: due giorni di riposo dopo questo torneo (sorride). Dopo questo incontro credo di aver bisogno di riposo. Ho giocato tre tornei di fila, e ho giocato molto bene gli ultimi due. In generale ho giocato bene in questi mesi, non ho pensieri negativi. Certo questi momenti non sono facili, ma penso che possano anche portare a qualcosa di nuovo, una lezione, e cercherò di impararla.

Hai detto che alcune volte senti di essere in fiducia, altre volte no. Pensi che sia una cosa fuori dal tuo controllo oppure…
Sono così anche nella vita quotidiana. Alti e bassi tutti i giorni (sorride). Ma non posso dire di aver perso fiducia dopo la sconfitta di oggi. Ovviamente sento una grande delusione per aver perso 6-0 6-1 in una finale, ma queste cose succedono e lei è davvero una grande giocatrice. Quindi non devo sentirmi male per questo. Anche se un po’ mi ci sento. Quando sul campo ho sentito di essere dominata ho percepito di non avere il controllo dei punti, e forse per questo ho perso un po’ di fiducia. Però ci ho provato. Dentro di me ci ho provato. Forse non ho mostrato che volevo rimanere attaccata al match, a volte non lo esterno, ma dentro di me sentivo davvero di potercela fare e ho dato tutto quello che avevo, in ogni punto.

Vincendo avresti potuto essere numero 1…
Grazie per avermelo ricordato! (sorride)

Pensi che ci fosse troppa pressione su di te oppure…
Forse. Ma non sono neanche sicura. Come ho detto ieri, la terza volta sarà quella giusta oppure sarà per un’altra volta. Così sarà per un’altra volta. È difficile analizzare meglio questa situazione. Forse sento la pressione e non me ne accorgo, forse ho semplicemente giocato male. Non so cosa dire. Ma sono ancora qui: ho ancora una possibilità. Così lavorerò per farcela, e forse un giorno sarò lì in alto.

Quanto tempo passi a pensare a questa situazione? Quante volte tu, Darren e il tuo team ne parlate?
Non ne ho mai parlato con il mio team. Davvero, mai parlato. Ci penso quando… beh, sì, ci penso qualche volta. Non così spesso nelle ultime settimane, dopo Wimbledon. Cerco soltanto di migliorarmi e poi mettere da parte questo discorso. Ma se mi fate domande a riguardo e se c’è sempre qualcuno che ne parla ogni giorno per me è difficile non pensarci. Sto solo cercando di essere forte.

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