Spesso quando i giocatori di metà classifica compiono degli exploit negli Slam, poi ne pagano dazio l’anno successivo non riuscendo a riconfermarsi. Roberta Vinci è riuscita solamente a ritardare di 12 mesi il suo destino, e con la sconfitta arrivata al primo turno degli US Open per mano di una rientrante Sloane Stephens, si vede sottrarre i 430 punti guadagnati con i quarti di finale dello scorso anno e con essi è calata drasticamente anche la classifica. Dall’attuale posizione numero 47, la tarantina scenderà di almeno 33 posizioni e in base ai risultati delle altre giocatrici, le cose potrebbero andare anche peggio. Di certo c’è che sarà quanto meno numero 80 e questo significa che si troverà dietro Francesca Schiavone che al momento è numero 77 (e che dovrebbe perdere anche lei due posti). Diventerà quindi leader delle tenniste azzurre Camila Giorgi che è sempre più vicina al rientro tra le top 60.
Come accaduto alla sua ex-compagna di doppio Sara Errani, anche Roberta dunque ha iniziato una parabola discendente e neanche la copia del premio ottenuto nel 2015 è servito a darle una carica extra in campo. Il record di questo 2017 è di 10 match vinti e 18 persi, con solamente 3 quarti di finale raggiunti (Brisbane e San Pietroburgo a gennaio, e Marbella a giugno). La finalista degli US Open aveva iniziato l’anno da numero 18 del mondo e a fine marzo era già fuori dalla top 30, mentre non ricopriva una posizione così bassa dal gennaio 2009 quando era numero 82. All’epoca il suo calendario prevedeva ancora tornei ITF e per partecipare agli eventi WTA era costretta a passare dalle qualificazioni. Ovviamente nessuno le augura di restare in quella zona di classifica per tanto tempo, ma l’età non è più dalla sua parte e quindi ci si domanda se il modo migliore per uscirne sia tornare a vincere o ritirarsi.
