La mia opinione sul caso Sara Errani. I punti più deboli e quelli più forti (Scanagatta)
Errani: “Insultata e presa in giro. Continuerò a giocare” [AUDIO]
La Nado Italia sta formalizzando il ricorso che presenterà al Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna contro la squalifica di due mesi comminata dall’ITF a Sara Errani per la positività al letrozolo. L’organizzazione nazionale antidoping, struttura autonoma rispetto all’organigramma del CONI e del tutto dipendente dalla WADA (agenzia mondiale antidoping), ha reputato oltremodo morbida la sospensione imposta dal tribunale indipendente dell’ITF all’azzurra e riproporrà nuovamente il caso al TAS di Losanna. Da quanto di evince dall’articolo firmato da Gaia Piccardi e Marco Bonarrigo sul Corsera, l’udienza verrà messa in calendario dai tre ai sei mesi non appena ricevuta la richiesta di appello.
La decisione della NADO non sorprende: un anno fa la prima sezione del TNA, il tribunale nazionale istituito da CONI, aveva condannato a 4 anni di stop il canottiere Niccolò Mornati (poi ridotti a 2), positivo all’anastrozolo, sostanza che la WADA associa in tutto e per tutto al letrozolo, ascrivendola al rango degli inibitori dell’aromatasi (categoria S4.1). Una squalifica dodici volte superiore a quella della tennista bolognese, che la NADO ha ritenuto inaccettabile.
Ora Sara dovrà nuovamente presentarsi al TAS, probabilmente nei primi mesi del 2018, e dimostrare un’altra volta ancora che l’assunzione del farmaco sia stata effettivamente involontaria, che si è trattato quindi di accidentale ingestione del FEMARA, farmaco antitumorale che Fulvia Errani, la madre, ha raccontato di assumere dal 2012, allegando una documentazione medica, per scongiurare una recidiva tumorale.