US Open: Nadal stende Dolgopolov, quarti contro uno splendido Rublev

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US Open: Nadal stende Dolgopolov, quarti contro uno splendido Rublev

Prestazione perfetta di Rafa. L’ucraino non ha risposte contro l’attenzione e l’intensità dello spagnolo. Avrà Rublev, il più giovane ai quarti dai tempi di Roddick nel 2001

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[1] R. Nadal b. A. Dolgopolov 6-2 6-4 6-1 (da New York, il nostro inviato Luca Baldissera)


Dopo l’autentica lezione inflitta da Karolina Pliskova a Jennifer Brady, 6-1 6-0 in tre quarti d’ora, scendono in campo sul centrale, e di sicuro sono un po’ affannati perchè un match così breve era difficile da immaginare, lo spagnolo Rafael Nadal (31 anni, 1 ATP) e l’ucraino Alexandr Dolgopolov (28 anni, 64 ATP). Rafa strafavorito, ovviamente, ma Alex sta giocando bene, e un paio di partite (sulle sei totali contro lo spagnolo) le ha portate a casa in passato, Queens 2015 e Indian Wells 2014. Il maltempo è un ricordo, è una splendida giornata di sole, calda il giusto, e piuttosto ventilata. Oggi è il Labour Day, l’equivalente del nostro primo maggio, la giornata festiva ha incoraggiato molti newyorkesi a optare per il tennis, c’è parecchio pubblico.

Non è un bell’inizio di match, in particolare Alex pare un po’ spaesato, Rafa fa il suo e nulla più. Il che non è mai poco, intendiamoci. Un doppio fallo e un brutto errore costano il break a Dolgopolov nel terzo game, 2-1 e servizio Rafa, un doppio falle e un paio di gratuiti mettono nei guai Nadal tre game dopo, quando lo spagolo, alla battuta in vantaggio per 3-2, annulla due palle del controbreak e poi allunga 4-2. Sta cominciando a viaggiare meglio, il dritto di Rafa, mentre Alex si limita a sparare alcune cannonate estemporanee, ma rimane molto impreciso. Ci sono così altre due palle break in favore dello spagnolo, che trasforma la seconda con un gran rovescio diagonale, 5-2. Il pubblico apprezza e inizia a scaldarsi anch’esso, come sempre durante le partite di Nadal i “Vamos Rafa!” piovono dalle tribune in modo quasi incessante. Quello che fa più male a Dolgopolov è lo sventaglio di dritto a uscire di Nadal (se è per quello fa male a tutti), ma in particolare l’ucraino sembra leggerlo sempre in ritardo, e su quel tipo di pallata, se non anticipi almeno di un istante lo spostamento sei fritto. Rafa se ne rende conto, da fine stratega qual è, e mette a segno tre dritti vincenti consecutivi, chiudendo poi con il servizio il primo set, 6-2.

Nel secondo parziale, il tennis sincopato e fatto di accelerazioni improvvise e difficilmente leggibili di Alex inizia a ingranare un po’ di più, soprattutto l’ottimo servizio con lancio basso e mulinello anticipato (5 ace nel set), ma per questo Nadal non basta. Dopo aver annullato una palla break nel primo gioco, Dolgopolov riesce a condurre fino al 4-4, quando Rafa piazza un break chirurgico per poi chiudere 6-4 tenendo la battuta a zero. Ottimo in questa fase lo spagnolo, sia di testa che di braccio.

La tendenza favorevole a Nadal continua nel terzo set, con Alex messo all’alngolo dalla pressione sempre più intensa di Rafa, e fulminato da gran passanti non appena prova ad attaccare. In 20 minuti, e un solo game lottato, il secondo sul servizio di Dolgopolov, Nadal sale 4-0 con due break, e un parziale di 20 punti a 8. Il match, incredibilmente dato il punteggio, non è affatto male dal punto di vista tecnico, ma è uno show dello spagnolo, che colpendo rilassato dallo schiacciante vantaggio fa vedere tutto il meglio del suo repertorio, intervallato da sprazzi da gran colpi dell’ucraino, che tira a braccio sciolto anche lui, per il motivo opposto. La fine, scontata (6-1 per la cronaca), porta Rafa ai quarti di finale, in attesa di Andrey Rublev o David Goffin, nell’attimo in cui scrivo il giovane russo è avanti 2 set a zero.

A. Rublev b. [9] D. Goffin 7-5 7-6(5) 6-3 (Lorenzo Colle)

Non si vuole fermare la corsa di Andrej Rublev (53 ATP) che elimina la testa di serie numero 9, David Goffin (14 ATP), al termine di una partita bruttina, fortemente condizionata dalle condizioni fisiche del belga e dall’ottusità strategica del russo. Rublev approda per la prima volta ai quarti di finale di un Major e se la vedrà col numero uno del mondo, Rafael Nadal (nessun precedente), nella più classica delle prove del nove dal sapore di scontro generazionale. Rublev è il più giovane a raggiungere i quarti di finale in questo torneo in 16 anni (Andy Roddick, 2001).

I primi tre giochi del match scivolano via rapidi a favore del giocatore al servizio. Sul 2-1, Rublev costringe l’avversario a un game da dodici punti, ma non riesce a procurarsi palle break. La partita stenta a decollare: Goffin si muove con la timorosa economia dei movimenti tipica di chi è reduce da un infortunio, mentre Rublev cerca di spingere appena può, ma è troppo incostante. Si procede senza scossoni fino al 5-5, quando il belga riesce faticosamente a ottenere una chance di break, sulla quale però sotterra un rovescio. Dopo lo scampato pericolo, Rublev piazza tre accelerazioni di dritto delle sue e si porta a casa il parziale col punteggio di 7-5. 

Alla vigilia del secondo set, il timore è che il belga possa aver accusato la fiammata finale del russo, soprattutto considerando che, se la partita si allunga, difficilmente potrà fare gara di fisico e resistenza col suo più giovane avversario. Invece Goffin rientra in campo molto deciso e, nel primo gioco, fulmina Rublev con due risposte vincenti grazie alle quali riesce a portarsi in vantaggio. I break diventano due pochi minuti dopo, sempre per merito di risposte molto profonde che colgono il biondo moscovita impreparato. Rublev, molto nervoso in questi primi giochi, ricomincia a spingere su ogni colpo e stavolta trova il campo, recuperando uno dei due break di svantaggio. Goffin, visibilmente condizionato dalla caviglia, ora fatica a tenere il ritmo forsennato del russo e si fa raggiungere sul 3-3. Il belga gioca praticamente da fermo ed è tenuto a galla solo dalla cecità tattica di Rublev, che invece di farlo muovere, si ostina a tirare forte e basta. Goffin si appoggia benissimo sulle pallate dell’avversario, producendo molti vincenti, ma non si sa per quanto possa andare avanti così. Incredibilmente si approda al tiebreak ed è Rublev ad aggiudicarselo per 7 punti a 5, al termine di una inguardabile serie di errori non forzati da parte di entrambi.

Il break in avvio di terzo set di fatto chiude il match, nonostante l’impegno e la grinta di un Goffin davvero encomiabile. Il belga trova qualche buona risposta e qualche estemporanea accelerazione, ma può fare ben poco nelle sue condizioni. Il sipario cala nell’ottavo gioco sull’ennesimo dritto al fulmicotone del russo: 7-5 7-6 6-3 in due ore e cinque minuti.

Risultati:

A. Rublev b. [9] D. Goffin 7-5 7-6(5) 6-3
[1] R. Nadal b. A. Dolgopolov 6-2 6-4 6-1
[24] J.M. del Potro b. [6] D. Thiem 1-6 2-6 6-1 7-6(1) 6-4
[3] R. Federer b. [33] P. Kohlschreiber 6-4 6-2 7-5

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