Next Gen Finals: niente Palalido nel 2018. Si torna in Fiera - Pagina 2 di 3

Editoriali del Direttore

Next Gen Finals: niente Palalido nel 2018. Si torna in Fiera

Strappata un’indiscrezione al CEO ATP Chris Kermode: “È stato un successo, penso sia meglio rifarlo qui”

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CHUNG CAMPIONE IMBATTUTO… E CHI SE LO ASPETTAVA?

Ha vinto, come ormai tutti sanno, uno che nessuno si aspettava che vincesse. L’ex rivale e coetaneo del nostro Quinzi (21 anni) nella finale di Wimbledon 2013, Hyeon Chung, n.54 ATP. Dovremo abituarci allo spelling del suo nome di battesimo. C’erano 4 giocatori meglio classificati di lui: Rublev n.37 grazie ai quarti raggiunti all’US Open, Khachanov n.45, Shapovalov n.51 (il tennista più giovane di tutti, 18 anni, e quello che ha entusiasmato di più, suscitando paragoni quasi irriverenti anche per il suo mancinismo, da Rod Laver a John McEnroe, per chi è rimasto folgorato dai suoi rovesci anticipati tipo demivolèe da fondocampo e dall’indiscutibile talento) e Coric n.48. Invece l’occhialuto Chung non ha perso un match, si è impegnato orgogliosamente per battere anche Quinzi (minima vendetta post Wimbledon 2013) sebbene fosse già sicuro di un posto in semifinale, e ha battuto il favorito n.1 del torneo Rublev sia nel round robin sia in finale. Chapeau. E nel… cappello 390.000 dollari. Il premio più grosso mai vinto in carriera per la gioia del giovane collega Dong Joon Shin, ventisettenne inviato del magazine quindicinale Tennis People (30.000 copie ridendo e scherzando in coreano…anche se Tennis Korea ne vende 50.000 soprattutto grazie agli exploit adesso di Chung) il quale, insieme all’altro collega Gun Lee, non stava più nella pelle.

L’INVIATO COREANO, AL SETTIMO CIELO, RACCONTA…

In Corea del Sud gli sport più popolari sono nell’ordine il baseball, il football, poi a pari merito volleyball e basket, quindi il golf che soprattutto in campo femminile spopola: nel LPGA, il Ladies PGA, sette top-ten sono coreane. Sung Hyun Park è la n.1. Ma con Chung, e anche il n.2 Sunwoo Kwon (altro ventunenne) e il n.3 Duckhee Lee (il ventenne sordomuto alla cui straordinaria storia Ubitennis ha dedicato un grande articolo) il tennis sta diventando molto popolare” mi spiega Dong Joon Shin, con Gun Lee che è arrivato solo ieri per la finale e gli fa da interprete.

I reporter coreani di Tennis People Dong Joon Shin (a sinistra) e Gun Lee (a destra) in compagnia del direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta (al centro)

Sono circa 900 i tennisti professionisti in Corea del Sud su circa 5.000 agonisti, senza contare i giocatori del weekend. E i tennis club un’ottantina in tutto il Paese (una quindicina a Seul) che ha 45 milioni di abitanti (la Corea del Nord 25 milioni) per circa 800 campi da tennis riuniti nei club…ma il sistema in Corea è diverso, non si possono contare qui tutti i campi collegati ad edifici condominiali, hotel, privati. I coach saranno 250/300. Ma da noi i migliori giocatori guadagnano abbastanza facendo attività anche soltanto in Corea: i migliori fra gli 8.000 e i 10.000 dollari al mese, un impiegato di medio livello dello Stato guadagna sui 3.000 dollari. Quindi i nostri giocatori non sentono la necessità di andare a giocare tornei all’estero. E questo è un problema. Chung è un caso speciale. Come Kei Nishikori è andato in America, da Bollettieri dopo che la IMG lo ha scovato a Suwon, una città a un’ora da Seul, e gli ha offerto una borsa di studio che ha persuaso il papà di Hyeon, coach di tennis che lo ha tirato su tennisticamente, a fargli tentare l’avventura americana”.

LA POPOLARITÀ CRESCENTE DI CHUNG, RUBLEV KO DUE VOLTE

Oggi Chung è già uno degli atleti più popolari nel suo Paese, anche se non come il calciatore del Tottenham Hotspurs Heung Min Son, o l’ex esterno del Manchester United Ji-sung Park (ritiratosi recentemente) e la due volte olimpionica del pattinaggio artistico Yu Na Kim, oro a Vancouver 2010 e Sochi 2014 ma anche lei ritiratasi. “Se continua così oscurerà la fama di Hyun Jin Ryu, stella dei Los Angeles Dodgers (MLB)” sorride soddisfatto Dong Joon Shin. Eppure alla vigilia della finale, per documentarmi nel caso di una vittoria di Rublev che aveva vinto il primo set, avevo consultato il mio fedele collaboratore Remo Borgatti, autore di un eccellente libro sulla storia dei Master dal 1970 a oggi (“The Masters, Il torneo dei Maestri del tennis”) per verificare quante volte due protagonisti si fossero già affrontati nel corso della stessa settimana. La risposta, reperibile sul libro, è: 18 volte. 16 in finale, 2 in finale. In 10 casi il vincitore del primo confronto era stato sconfitto nel secondo. Quindi la maggior parte delle volte. L’ultimo anno in cui si era verificato è stato nel 2015 a Londra: Federer battè Djokovic 75 62 nel round robin, ma ci perse 63 64 in finale. Alla fine invece Chung è stato così bravo da ripetersi e a illuminarsi in un sorriso galattico sotto gli occhiali bianchi.

LA GRANDE SODDISFAZIONE DI CHRIS KERMODE

E L’ANNO PROSSIMO SI TORNA ALLA FIERA

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