Federer: "Il nervosismo? Mi infastidiva non riuscire a fare meglio"

Interviste

Federer: “Il nervosismo? Mi infastidiva non riuscire a fare meglio”

Federer spiega i momenti di stizza durante l’incontro con Zverev. E ha deciso che si prenderà un giorno di pausa

Pubblicato

il

 

Roger Federer si è qualificato per le semifinali delle ATP Finals 2017 battendo in tre set Alexander Zverev. L’incontro però non è stato agevole per lo svizzero, che ha preso il largo solo nel terzo parziale dopo aver palesato un nervosismo piuttosto inusuale nei primi due parziali. Da un rimbrotto alla raccattapalle a diversi dialoghi “con se stesso” dai toni non proprio concilianti: in inglese, in tedesco, nulla che Federer proponga più spesso di una manciata di volte all’anno. Ieri, invece, tutto condensato nell’arco dell’ora di gioco più “tormentata” del suo recente passato. Lui che l’abitudine di accanirsi contro le racchette e di disperdere energie con gli improperi l’aveva persa in tenerissima età, diventando poi un modello di comportamento equilibrato oltre che il signore più bravo a giocare a tennis.

In conferenza lo svizzero si è dilungato abbastanza sulla questione. Evitando di esporre il fianco alla stampa – troppa esperienza anche dietro al microfono – ma fornendo indicazioni importati sul suo stato d’animo e su come ha vissuto l’incontro. “Nei momenti importanti ho cercato di stare tranquillo e pensare ‘ok, va tutto bene’. Alcune scelte sbagliate sul 5-1 del terzo set mi hanno dato un po’ di frustrazione, quindi sono tornato a dirmi ‘perché devo essere arrabbiato? Sto conducendo 5-1 nel set decisivo, mi manca un game per qualificarmi. Voglio davvero essere frustrato? Non c’è davvero ragione’. A volte è importante ricordare a me stesso che va tutto bene. Oggi avrei voluto giocare più libero. Ho giocato molto in fase difensiva, cercando di tenere la palla in gioco. Non è una cosa che mi è capitata spesso quest’anno perché ho sempre premuto sull’acceleratore, cercando di imporre il mio gioco offensivo, ma oggi è stato un incontro difficile dall’inizio alla fine”.

C’era, in effetti, qualche ragione più del solito perché Roger Federer dovesse star lì a parlottare tra sé e sé?Ho perso un po’ la bussola nel secondo set, quando ero in vantaggio di un set e di un break (lì Zverev ha riportato in parità il set, ndt). Dedicando molto impegno alla fase difensiva ho quasi dimenticato di attaccare. Penso comunque che sia difficile per tutti giocare un vincente lontano dal campo. Non è facile mantenere il comando per tutto l’incontro. Il campo, che è un po’ più rapido, accorcia le distanze tra i giocatori. Devi prestare molta attenzione ai turni di servizio, magari sei in vantaggio 30-0 e perdi un punto per distrazione, poi commetti un doppio fallo e ti ritrovi 30-30. A quel punto il tuo avversario ha solo bisogno di una buona risposta. Sì, penso che in certi momenti mi infastidisse il fatto di non riuscire a giocare meglio, ma allo stesso tempo ero contento di essere comunque in vantaggio. Devo ancora trovare il giusto ritmo sui colpi da fondo campo e spero di giocare meglio nel terzo match (contro Cilic, ndt)“.

La chiave della vittoria è stata lo slice corto di rovescio, che ha costretto spesso Zverev ha giocare in una zona di campo che non gradisce e utilizzando un colpo che non sente particolarmente. “Penso di aver gestito il suo dritto meglio che a Montreal, dove ho subito diversi vincenti sia di dritto che di rovescio. Certo erano condizioni differenti, si giocava outdoor, di giorno. Oggi penso di aver utilizzato lo slice molto efficacemente, cercando il suo dritto con le variazioni. Però non puoi farlo tutte le volte perché la dinamica del gioco non sempre lo permette. Non credo invece di aver fatto un buon lavoro sulla diagonale di rovescio. Avrei voluto rimanere di più su quella diagonale ma ho cercato spesso di spostare lo scambio sul dritto. Avrei dovuto anche essere più aggressivo in risposta, ma soprattutto nel primo set è stato complicato e non riuscivo ad accettarlo. Avrei preferito perdere giocando un sacco di palle e dandogli la possibilità di sbagliare piuttosto che concedergli dei game facili”.

Dopo questa sudata e decisiva vittoria, Roger Federer potrà godersi una giornata di riposo. “Sì, prenderò un giorno di relax. In passato non l’ho fatto, probabilmente sono andato ad allenarmi da qualche parte solo perché ‘dovevo continuare a colpire la palla’. Ma adesso so che il mio gioco non sparisce se mi prendo un giorno di pausa. È piuttosto piacevole avere la necessaria confidenza nel livello di gioco da poterlo fare. Adesso penso di poter lavorare meno di quanto ho fatto di solito. Ovviamente, quando lo faccio, devo farlo con qualità perché so che ogni sessione d’allenamento è fondamentale. Però vedo le cose in maniera differente. In realtà non stavo pensando di prendermi un giorno di riposo, poi Severen (Luthi, ndt) e Ivan (Ljubicic, ndt) mi hanno detto ‘dovresti farlo'”.

Federer tornerà in campo giovedì contro Marin Cilic. Entrambi saranno senza obiettivi – Cilic è già eliminato – ma al croato toccherà l’arduo compito di salvare almeno l’onore dopo due pesanti sconfitte.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement