Schwartzman: "Mia madre vendeva braccialetti nei tornei per pagarmi i viaggi"

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Schwartzman: “Mia madre vendeva braccialetti nei tornei per pagarmi i viaggi”

L’argentino sulle difficoltà economiche affrontate a inizio carriera: “Devo tutto alla mia famiglia, i miei genitori hanno fatto grandi sacrifici. Vivevamo in povertà”

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L’unica nazione al mondo ad avere come seconda lingua l’italiano è l’Argentina e le ragioni di questo fatto risiedono nella storia e nei legami che si sono creati in passato tra questi due paesi. Una delle conseguenze che possiamo constatare attualmente è una generale e diffusa simpatia nei confronti degli argentini sia in ambito sportivo che non, e il tennis non fa eccezione. Già a partire da Guillermo Vilas il pubblico italiano aveva imparato ad amare giocatori dell’albiceleste (il nativo di Buenos Aires giocò tre finali a Roma vincendone una). Dal 2009 poi il nome di del Potro è salito alla ribalta ed è ancora perennemente presente nel cuore dei suoi tifosi, nonostante le lunghe assenze causate dagli infortuni. Da quest’anno però un volto nuovo si è aggiunto alla lista: si tratta di Diego Schwartzman, anche lui nato a Buenos Aires. Questa è stata la miglior stagione in carriera per il piccolo Diego e grazie alle sue prestazioni sempre al di sopra delle aspettative e ad alcuni risultati inaspettati, è riuscito a conquistarsi le simpatie di gran parte del pubblico, come suoi molti connazionali in passato.

L’attuale numero 26 del ranking ha rilasciato pochi giorni fa un’intervista a La Nacion nella quale ha parlato delle difficoltà economiche riscontrate dalla famiglia all’inizio della sua carriera e dell’amore per la sua patria. La mia famiglia negli anni ’80 ha avuto grandi problemi economici, i miei genitori hanno sofferto molto per essere in grado di sostenere me e i miei fratelli. Quando ho iniziato a giocare a tennis, mia madre vendeva braccialetti nei tornei per guadagnare i soldi per pagare i miei viaggi. Vivevamo in povertà mentre ora siamo una famiglia di classe media, e devo tutto questo ai miei genitori e ai miei fratelli. Per me l’Argentina è il miglior paese del mondo. Vedo che in questi ultimi anni si stanno dando da fare per migliorare e questa cosa mi piace. Quando vado a giocare tornei all’estero, cerco di tenermi aggiornato su tutte le cose che accadono qui. Abbiamo un paese incredibile ma la gente non lo apprezza abbastanza”.

Uno degli elementi che contraddistinguono Schwartzman è la sua statura tutt’altro che elevata – stando ai dati ATP è 170 cm – e ciò sta alla base del suo soprannome “el peque”. Questa carenza non gli impedisce comunque di competere contro i grandi battitori, anzi forse gli dà uno slancio emotivo in più. Quando gli è stato chiesto quali sono i suoi punti preferiti, ha risposto: “Quelli che arrivano in risposta dopo un gran servizio avversario. Le risposte vincenti mi danno fiducia per affrontare i punti successivi”. Attualmente allenato da Juan Ignacio Chela (ex numero 15 ritiratosi nel 2012), su di lui Diego afferma: “Quando ho saputo della sua volontà di tornare nel mondo del tennis, l’ho subito contattato e lui ha accettato”.

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