Il 2017 di Nick Kyrgios: il finto "bad boy"

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Il 2017 di Nick Kyrgios: il finto “bad boy”

Nick Kyrgios “bad boy”? Che sia invece tutta una messa in scena e dietro quel “ragazzaccio” svogliato si nasconda il più tenero e fragile dei campioni in erba?

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Ti odio poi ti amo poi ti odio poi… ti amo. Nulla sembra più adatto del refrain della celebre canzone di Mina per esprimere i sentimenti nei confronti di Nick Kyrgios e da parte di Nick Kyrgios. Già, perché il 22enne australiano da tempo ormai ispira sentimenti contrastanti tra il pubblico del tennis, così come lui stesso sembra invischiato da tempo in un amore-odio per il suo sport. Ed ecco perché l’immagine che abbiano di Nick – e che lui stesso, volente o nolente – ama dare di sé, è quella del tennista sì talentuoso ma eccentrico, svogliato e sfrontato. E, per carità, che Nick sia un po’ ribelle e soprattutto a volte alquanto sfrontato nessuno lo nega. Nel modo di porsi, nelle sue capigliature da mohicano, nel suo incedere ciondolante in campo quasi per dire “ma che ci sto a fare qui? Voglio sdraiarmi sul divano e guardarmi l’NBA”. Forse. Ma forse no. E se fosse solo una grande messa in scena? Se dietro quella maschera da “ragazzaccio” svogliato si nascondesse il più tenero e fragile dei quasi campioni? Ripercorriamo dunque il 2017 di Kyrgios. Non tanto i suoi score quanto il suo “mondo”, fatto di luci e ombre. Ma forse, in fondo, sono soprattutto luci.

NICK CI SIAMO QUASI…

Prestazione di altissimo livello quella di Kyrgios contro Federer in semifinale a Miami. Ma, soprattutto, sembra che il tennista di Camberra stia cominciando a maturare. In campo contro Roger si impegna a tal punto da dare libero sfogo a tutto il suo talento e al suo tennis esplosivo regalando al pubblico di Crandon Park una delle più belle partite del 2017. Lo score è serratissimo, tre tie-break e, alla fine, ad accedere alla finale sarà ancora lui, il magico Roger Federer. Ma Nick c’è, eccome se c’è. Gli spettatori sono deliziati. Che sia il momento della svolta?  Che stia cominciando a divertirsi anche lui in campo?

UN RAGAZZO INNAMORATO

Dietro quell’aria da duro, Nick Kyrgios nasconde un cuore fatto per l’amore. Come per quello nei confronti della bella fidanzata, la collega e connazioanale Ajla Tomljanovic. Nick ne è innamoratissimo tant’è che, sui social, non esita a postare foto insieme ad Ajla accompagnate da dolci frasi d’amore. Ma poiché non è facile per lui star lontano dalle marachelle, ecco che a Wimbledon, dopo essere stato eliminato dal torneo, trascorre a Londra una serata in dolce compagnia… ma senza Ajla. Anche se pare non sia successo niente di compromettente, Tomljanovic non la prende bene e lo scarica senza pensarci due volte. La pena d’amore è cocente. Lo fa capire in alcune interviste dichiarando che “la mia ragazza mi ha lasciato e non riesco più a giocare“. Comunque, dopo alcuni mesi, ecco che in ottobre Nick raggiunge Ajla a Lussemburgo (dove lei sta disputando un torneo); i giornali pubblicano delle foto dei due insieme che si scambiano tenerezze. Nick è stato perdonato. Avrà imparato la lezione?

IL BAD BOY

Ma in un battibaleno Kyrgios può oscillare dal sorriso più dolce alla strafottenza più insopportabile. Occhi di bragia, cresta mohicana e la richiesta di silenzio con l’indice sulle labbra. Ecco una delle versioni del Kyrgios sbruffoncello e indignato. Tante volte lo abbiamo visto così in campo, pronto a reagire quando, punto sul vivo, il pubblico non ne apprezza la “svogliatezza”.

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I hear you. it just means nothing to me.

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Vi sto sentendo. Ma tanto non significa niente per me” dice Nick postando questa foto del mese di ottobre, nei giorni in cui l’Aussie ne combina un’altra delle sue a Shanghai. Ci ricasca di nuovo il tennista, come l’anno scorso, ancora nel 1000 cinese. Dopo aver perso il primo set al tie-break contro Steve Johnson, l’irrefrenabile Nick si avvicina alla rete, stringe la mano a Steve e se ne va dal campo. A differenza dell’anno corso, in cui era stato molto più misterioso sul suo abbandono, questa volta spiegherà in un post di aver sofferto di un doppio malessere, un’intossicazione intestinale e un dolore alla spalla. Ma, insomma, sta di fatto che ci è ricascato e che non è piaciuto per nulla. Il bad boy è di ritorno e troppo spesso Kyrgios non ci pensa due volte a rivolgersi in modo sferzante e strafottente a giudici di sedia e ai giornalisti. Come l’anno scorso a Wimbledon, in cui alla domanda di un giornalista sulla sua opinione riguardo alla tradizione british del total white, invece di rispondere, commentò con un infelice “come sono stupide queste domande!”.

IL FUOCO SACRO DELLA SQUADRA

È un Kyrgios esemplare quello che disputa, in settembre, la tanto attesa Laver Cup; a tal punto che è diventa inconsolabile e in lacrime quando esce sconfitto dal match decisivo contro Roger Federer. Appassionato, concentrato, sempre pronto a dare il massimo per i suoi compagni.

Si è capito: se nelle competizioni in singolare a volte non esita a “farsi del male” da solo anche a costo di deludere il pubblico, nelle gare a squadra bando ai capricci per dare tutto se stesso con fedeltà e abnegazione. Lo ha dimostrato tante volte negli appuntamenti di Coppa Davis, per il cui capitano Lleyton Hewitt ha una totale venerazione.

Fedele al suo capitano e ai sui compagni, tra cui Tanasi Kokkinakis (anch’egli australiano di origine greca) con cui Nick Kyrgios ha costruito negli anni un’amicizia solida e fraterna.

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Che Nick abbia il cuore tenero lo dimostra la sensibilità per i più deboli. L’australiano ha infatti fondato la NK Foundation, a sostegno dei bambini più bisognosi. Dopo l’ennesima figuraccia quest’anno a Shanghai, il tennista rilascia varie interviste in cui dichiara di aver finalmente trovato uno scopo importante nella vita grazie alla creazione della sua Fondazione. Ma non solo. Il giovane Aussie ha un amore incondizionato per gli animali e in particolare per i suoi cani, come rivelano tante foto su Instagram e Twitter. In questa immagine non lesina le coccole a Kruzer, il cane della Tomljanovic.

A volte dice di non aver voglia di giocare. Eppure, alcuni giorni fa, si è recato in Argentina per partecipare ad un’esibizione a scopo benefico per la sua fondazione, insieme ad un altro campione amatissimo, Juan Martin del Potro.  In fondo, la voglia di prendere in mano la racchetta, ce l’ha eccome, soprattutto quando si tratta di aiutare gli altri: Sono sempre motivato quando posso aiutare le persone in difficoltà” ha dichiarato Kyrgios durante la sua tourné sudamericana, “e questo sarà uno stimolo anche per la mia carriera. Come sarà il 2018 di Nick? Riuscirà a sfuggire ai suoi fantasmi? Le premesse ci sono perché, in fondo, il “bad boy” di Canberra, di “bad” ha davvero poco.

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