I tortellini
Non è certo questa l’occasione giusta per entrare nel merito della vicenda doping-Errani, anche perché su temi del genere non ho la competenza per esprimere pareri più autorevoli delle autorità preposte. Qui affronto solo un aspetto marginale, che però rischia di prendere il sopravvento su tutto: i tortellini. Per la difesa di Sara Errani era indispensabile citare i tortellini? Forse si poteva parlare soltanto di cibo contaminato. Oppure di ripieno; o qualcosa di simile, se proprio si doveva specificare. Insomma, usare un termine asettico, che non stuzzicasse mezzi di informazione e social network.
E lo sostengo anche come visitatore dei forum tennistici stranieri: era inevitabile che alla parola “tortellini” si scatenassero le battute, i nomignoli, le ironie, su una giocatrice già in difficoltà. Nell’immaginario degli appassionati, italiani e stranieri, per Sara il richiamo ai tortellini finirà per diventare un inasprimento della pena. Non sul piano legale, ma sul piano mediatico.
Proteine volanti
Cibo improprio, ma senza conseguenze con l’agenzia antidoping, anche per Johanna Konta, impegnata sul campo centrale di Wimbledon contro Donna Vekic. Mercoledì 5 luglio è uno dei giorni più caldi degli ultimi anni a Londra, ma la vera sorpresa sta per arrivare: una invasione di formiche alate. Così tante che Johanna confessa che non solo se le ritroverà come “souvenir nella borsa, ma anche nella pancia, visto che qualcuna sicuramente l’ho inghiottita”. “Dovrò stare attenta alle giuste dosi di proteine” è il suo commento finale.
Altre insidie dal cielo: il drago
US Open, conferenza stampa di Sloane Stephens dopo la vittoria contro Anastasija Sevastova nei quarti di finale:
https://www.youtube.com/watch?v=Y8lkll2EUJo
Causa del ritiro: ventilatore
Sappiamo quanto sia duro giocare con il caldo, in particolare con il caldo umido. E ancora peggio se al caldo umido si aggiunge lo smog. In sostanza le condizioni del torneo di Nanchang, disputato in Cina a cavallo tra luglio e agosto.
L’ambiente ha messo a dura prova le tenniste, ma quello che non si poteva prevedere è che ci sarebbe stata anche una vittima indiretta del clima: Kristyna Pliskova, la sorella gemella mancina della più famosa Karolina (che invece è destra). Kristyna si è “affettata” il pollice della mano nel tentativo di regolare un ventilatore, che gli organizzatori avevano sistemato accanto alla sedia di ciascuna giocatrice per cercare di alleviare i disagi del caldo, almeno durante i cambi campo.
“Left Hand Laceration” è scritto nel pdf ufficiale del tabellone del torneo, che archivia così il ritiro avvenuto dopo tre game del match contro Nao Hibino.
QUI IL VIDEO
Tsurenko stoica
Le riprese in campo lungo dell’incidente di Pliskova (vedi sopra) hanno evitato ai telespettatori di assistere a una scena quasi splatter, ma rimane il fatto che a volte gli infortuni assumono connotati abbastanza impressionanti. Lasciando perdere quelli seri, come Mattek-Sands a Wimbledon, ne ricordo in particolare uno accaduto agli Australian Open.
Primo turno, esordisce la campionessa in carica Angelique Kerber. Contro di lei Lesia Tsurenko, numero 51 del ranking e avversaria da non sottovalutare, tanto che si arriva al terzo set. Sul 2-2, dopo un errore non forzato di dritto, Tsurenko si guarda la mano. La telecamera stringe sul palmo, e vediamo che la prima falange dell’anulare destro è completamente uscita dalla sua sede naturale.
Senza scomporsi più di tanto, Lesia sposta la racchetta sotto l’ascella per avere libera anche la mano sinistra, e mette in atto una “manovra” di rientro del dito. Poi intreccia le mani per verificare l’efficacia dell’intervento. Accenna una smorfia del volto, e via: riprende a giocare.
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