Ne rimarrà soltanto uno, e per grazia ricevuta non sarà Victor Estrella Burgos. Giornata di quarti di finale ai 2850 metri s.l.m. di Quito per l’Ecuador Open, ATP 250 nel quale la pallina viaggia veloce nell’aria rarefatta ma poi pur sempre sulla sabbia rossa deve rimbalzare. E gli incontri diventano battaglie.
La prima di queste prende il via a mezzogiorno ora locale, e se non è di fuoco poco ci manca. Il cileno Nicolas Jarry (95 ATP e ottava testa di serie) si illude dopo un primo set rapido di aver vita facile contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena (107). Ma quelli non muoiono mai e infatti l’avversario gli restituisce la pariglia con un doppio break che vale il 6-2 del pareggio. Come accadeva nelle esibizioni degli anni ’80 il terzo set è quello vero e rimane in equilibrio fino alla fine. Ed è Jarry a gettarlo via nel tie break. In vantaggio 5-4 dopo una gara di risposte sbagliate e con due servizi a disposizione, il cileno li perde entrambi con dritti fuori di metri consegnandosi all’avversario sul filo di lana.
L’incontro seguente dura solo due set ma lunghissimi e combattuti. Lo vince lo slovacco Andrej Martin (156 ATP) contro quel bel caratterino adolescente di Corentin Moutet (152), superando così la più classica delle prove del nove dopo la meritata vittoria con la tds numero 1 Carreno Busta. Il servizio non è un fattore per tutta la durata del match. Primo set con break incrociati all’inizio, poi è Martin a mancare ben cinque occasioni sul 2-3 in un game chilometrico. Ma il giovanissimo francese gli regala la battuta, e di fatto il set, all’ottavo gioco. Sul 30 pari Moutet serve e colpisce la prima col telaio facendola volare fuori dallo stadio. Si arrabbia, commette doppio fallo e immediatamente dopo scentra il dritto che lo manda sotto 5-3. Il secondo set conta 18 palle break ed è da montagne russe. Moutet scappa per primo sul 3-1 ma l’avversario non molla, reagisce e lo supera andando 4-3 e servizio. Il francese ha ancora la forza di pareggiare ma cede il turno decisivo immediatamente. Finita? Neanche per scherzo. Il game che consegna la vittoria a Martin è da Inferno dantesco, si va ai vantaggi e Moutet si procura tre palle break in successione. Due le annulla Andrej e sulla terza, l’unica sfruttabile, il ragazzino di Francia affossa un dritto in rete. Lo slovacco non si fa più pregare e chiude in bello stile al secondo match point con una volée smorzata.
È pomeriggio inoltrato quando scende in campo Gael Monfils (43 ATP), terzo favorito del torneo, opposto al brasiliano Thiago Monteiro (118). Il francese si era aggiudicato l’unico precedente in modo netto l’anno scorso a Parigi ma oggi la differenza di classifica non si è vista e Monteiro ha pareggiato i conti in tre set. Nel primo parziale Gael paga una partenza orribile. Serve per primo, va 0-40, recupera ma cede poco dopo ai vantaggi. Ha subito un’occasione per rimediare e la manca. Da quel momento in poi per lui è solo una lunga agonia perché Monteiro perde solo un punto nei turni di battuta che lo conducono ad un comodo 6-4. La reazione del francese è veemente, ora gli errori si riducono e i suoi traccianti acquistano finalmente efficacia. Un break al secondo gioco e uno all’ottavo rimandano il verdetto al terzo set. L’equilibrio regna sovrano, Monfils tiene la testa fino al 4 pari e si presenta in battuta ma un rimbalzo fasullo, un doppio fallo e un dritto d’attacco lungo (con Lahyani che scende a controllare) lo mettono nei guai. Monteiro sente il momento e alla terza palla break spinge a tutta costringendo l’avversario a mettere lungo un recupero. Dopo il cambio campo il brasiliano tiene a zero il servizio che vale la semifinale.
L’ultimo incontro di giornata è un’esecuzione. Troppo grande il divario tecnico, tattico e di consapevolezza fra lo spagnolo Albert Ramos Vinolas (21 ATP) e l’austriaco Gerald Melzer (98), mai incontratisi in precedenza. La differenza fra i giocatori la fa spesso la velocità di palla e quella di Ramos è nettamente superiore anche in profondità. Gerald non trova mai antidoti alle traiettorie mancine dell’avversario e cede le armi in poco più di un’ora e un quarto. Primo set senza storia e secondo più combattuto, ma con lo spagnolo sempre in controllo.
Ramos Vinolas sarà quindi l’unica testa di serie rimasta nelle semifinali, che opporranno lui a Monteiro e Martin a Carballes Baena.
Risultati:
R. Carballes Baena b. [8] N. Jarry 3-6 6-2 7-6(5)
[Q] A. Martin b. [WC] C. Moutet 6-3 6-4
T. Monteiro b. [3] G. Monfils 6-4 2-6 6-4
[2] A. Ramos Vinolas b. G. Melzer 6-2 6-4
Raffaello Esposito