AGGIORNAMENTO
È stato effettuato questa mattina a Londra il sorteggio dei playoff del World Group I e II che si giocheranno il 21 e 22 aprile. L’urna ha decretato che a sfidare la squadra azzurra capitanata da Tathiana Garbin sarà il Belgio di Elise Mertens (che al primo turno si è arreso al doppio di spareggio contro la Francia di Mladenovic). Ancora da definire la sede dell’incontro, che si giocherà in Italia visto l’ultimo precedente giocato nella finale di Charleroi del 2006, che ci consegnò il primo titolo della nostra storia. La squadra belga potrà contare, oltre che sulla numero 20 del mondo Mertens, su Kirsten Flipkens (70 WTA), Alison Van Uytvanck (79) e Yanina Wickmayer (117). L’Italia disputerà i playoff del World Group per la quarta volta nella sua storia: nel 2008 e nel 2015 le azzurre si guadagnarono la permanenza nel World Group superando rispettivamente Ucraina e Stati Uniti, mentre nel 2016 furono sconfitte dalla Spagna. Sono sette i precedenti confronti diretti tra le due nazionali, tutti vinti dall’Italia.
Tutte le sfide dei playoff
World Group I
Bielorussia-Slovacchia
Romania-Svizzera
Australia-Olanda
Italia-Belgio
World Group II
Russia-Lettonia
Spagna-Paraguay
Canada-Ucraina
Giappone-Gran Bretagna
Se il week-end di Coppa Davis ci aveva regalato una vittoria in Giappone sofferta oltre ogni previsione, quello di Fed ci ha portato in dono un successo quanto mai inaspettato sulla Spagna visti i valori in campo e i pronostici della vigilia. Eravamo stati i primi a preventivare una sconfitta ritenendo che fare tre punti nei singolari contro Suarez e Arruabarrena fosse un’impresa improba (nel doppio le spagnole erano nettamente favorite) e siamo ben felici di essere stati smentiti. Dov’è riuscito il miracolo?
Le componenti che hanno fatto sì che ci guadagnassimo l’accesso quanto mai insperato ai Play-off per il World Group dell’anno prossimo sono tanti e proviamo ad elencarli: 1) una Sara Errani che non vedevamo da tempo, grintosa come ai bei tempi, determinata, ben presente a se stessa. Prima ha stracciato Arruabarrena poi ha ridotto ad una crisi di nervi la resistenza di Suarez, con la quale è vero che era in vantaggio 8-3 negli scontri diretti, ma non ci giocava dal 2016 e mentre la spagnola agli ultimi Australian Open era arrivata nei quarti (sconfitta solo dalla futura campionessa Wozniacki), la nostra tennista era addirittura uscita nelle qualificazioni. Si dirà, ma si giocava sulla terra. Vero, ma anche Suarez sul mattone tritato si trova bene e comunque era più di 100 posizioni avanti ad Errani nel ranking. Quindi, bravissima Sara. 2) Il ruolo del capitano in Davis come in Fed è molto particolare. Devi saper muovere le corde giuste con chi sta in campo, stargli sempre vicino, fargli sentire che si è in due e non da soli contro l’avversario. Ma soprattutto l’abilità di un capitano deve essere quella di sparigliare le carte, di trovare un jolly inaspettato che smuova gli equilibri. Come sia venuto in mente a Garbin di schierare Deborah Chiesa non lo sappiamo. Ha dichiarato nel postpartita che sapeva che poteva essere l’occasione per la giovane azzurra di giocarsi le sue carte, l’ha motivata a dovere, l’ha trovata pronta. Ecco, il gioco è fatto, Chiesa scende in campo e gioca la partita della vita (a noi ha ricordato l’impresa di un quasi esordiente Volandri a Roma in Davis contro Ivanisevic, guarda caso anche lui sotto 4-1 nel quinto set prima di vincere), Arruabarrena ko e tanti saluti.
3) Il capitano può avere l’intuizione ma poi in campo ci vanno i tennisti, sono loro a dover rispondere presente. Deborah ha giocato con tanto cuore e sfrontatezza, il resto l’ha scritto il nostro inviato sul campo Borgatti in un bellissimo pezzo, null’altro da aggiungere. 4) La Spagna contava sui due punti di Suarez e sul doppio, ma si è presentata a Chieti con una Arruabarrena assolutamente inguardabile. Travolta da Errani, si è fatta battere daChiesa nonostante fosse 4-1 avanti nel terzo set dopo aver perso nettamente il primo. Nelle competizioni a squadre non puoi distrarti, la differenza di valori in campo si annulla se abbassi la guardia, quello che è successo alla tennista spagnola, inerme di fronte alla voglia di vincere di Chiesa. 5) Se vanno fatti i complimenti a Garbin, va sicuramente condannata l’assoluta impotenza sula panchina spagnola di Medina Garrigues, al suo esordio nel ruolo. Faccia tremebonda e pallida in tutti e due i giorni, una paura dipinta in volto che la si vedeva lontana un miglio. La ciliegina sulla torta di un week-end iberico da dimenticare.
E adesso? Il ciclo sta ripartendo? Abbiamo trovato il ricambio generazionale che tanto latitava? Andiamoci piano. Vero è che siamo sempre in tempo per fare pace con Giorgi ed avere comunque un’altra pedina da mettere in campo di buon livello, ma è meglio attendere la prova del nove, anche se la vittoria di Chiesa e la semifinale di Cocciaretto a Melbourne nel torneo junior, ci fanno quanto meno vedere un minimo di luce in fondo al tunnel. Il primo banco di prova comunque sarà proprio lo spareggio per conquistarci il World Group 2019 (sorteggio ore 11 a Londra oggi). Le nostre avversarie potrebbero essere (l’Italia non sarà testa di serie) Bielorussia, Svizzera, Olanda e Belgio. Con Bielorussia, Svizzera e Olanda deciderà il sorteggio il fattore campo, mentre con il Belgio giocheremo in casa visto l’ultimo precedente nella finale di Charleroi del 2006 che ci consegnò il primo titolo della nostra storia. Sicuramente una Olanda o una Bielorussia in casa sulla terra sarebbero avversari ideali. Le olandesi hanno classifiche simili alle nostre, eccezion fatta per Bertens che però ha disertato i quarti negli Stati Uniti (non crediamo sarebbero cambiate le cose con la sua presenza), ma che comunque si trova più a suo agio sul veloce che sulla terra (dove fa più fatica ad imporre la sua esplosività). Rus (che si chiama Arantxa perché la madre aveva come idolo Sanchez-Vicario) e Hogenkamp sono di medio livello, il match sarebbe quanto meno alla portata.
Per quanto riguarda le bielorusse, Sasnovich e Sabalenka sono temibili sul veloce, ma sulla terra sarebbero assolutamente al livello delle nostre ragazze, quindi anche in questo caso un match tutto da giocare. Il discorso sarebbe diverso se la Bielorussia potesse contare su Azarenka, ma i contorni della vicenda per l’affidamento del figlio sembrano ancora lontani dall’essere definiti. Di livello medio superiore sicuramente le svizzere (Bencic, Bacsinszky ma anche Golubic), mentre il Belgio con Mertens sarebbe ostacolo improbo ma non insormontabile, anche se Van Uytvanck e Flipkens non sono da disprezzare come numero 2. Superare anche i play-off sarebbe davvero un bel segnale, soprattutto se fosse sorteggiata un’avversaria abbordabile. Vincere e giocare con grande intensità quando sei sfavorito è facile, vincere quando il pronostico è dalla tua o comunque la vittoria è sulla carta possibile è tutta un’altra cosa, anche lì bisogna dimostrare maturità. Lo speriamo, nel frattempo facciamo di nuovo i complimenti alle nostre ragazze e a Garbin.
Nel World Group le semifinali saranno Germania-Repubblica Ceca e Francia-USA. La Bielorussia vice-campione uscente si è fatta sorprendere dalle riserve della Germania. L’esordiente capitano tedesco Gerlach non ha potuto contare su Kerber, Goerges, Petkovic e Lisicki ma Maria, Lottner e Groenefeld non le hanno fatte rimpiangere. L’impresa tedesca è stata possibile grazie anche al week-end nero di Sasnovich, quasi infallibile nella cavalcata verso la finale dell’anno scorso ma inguardabile nella sfida con le tedesche. Sorpresa da Lottner sabato, non è stata schierata la domenica e la sua assenza è pesata non poco. Le tedesche ospiteranno in semifinale lo squadrone ceco, che se al completo sulla carta non teme nessuno. Liquidate senza problemi le svizzere (Bencic mediocre a Praga), per le vincitrici di cinque titoli negli ultimi sette anni si prospetta una semifinale molto intrigante. Con la squadra al completo (Pliskova, Kvitova, Safarova e Strycova) capitan Pala non ha nulla da temere dalla trasferta tedesca se non ci sarano le “big” teutoniche. In caso contrario invece la sfida sarebbe davvero affascinante e di altissimo livello, da comprare assolutamente il biglietto per essere sul posto, potrebbe essere un week-end da ricordare.
Yannick Noah porta la Francia in semifinale in Fed Cup e deve ringraziare la ritrovata Mladenovic. Costretto a poter contare solo su tre giocatrici (con la nr.1 anche Parmentier e Hesse) vista l’indisponibilità di Garcia alla competizione a squadre e i problemi con l’antidoping di Cornet, il capitano francese si è salvato con il doppio nella sfida casalinga con il Belgio. Davvero fondamentale la nr.1 francese, infallibile in singolare e determinante nel doppio decisivo. Sicuramente Mladenovic da sola non basterà contro gli USA se il team a stelle strisce si presenterà in Europa in semifinale con le Williams e Vandeweghe. Il bulldozer americano ha travolto le olandesi e si dirige spedito verso la Francia per la semifinale. All’orizzonte una finale R.Ceca-USA che con le due squadre al completo sarebbe una delle più belle degli ultimi, Germania e Francia permettendo, naturalmente.
Velocissima panoramica anche sulle altre sfide del World Group II, dove c’era l’Italia. Ha faticato tanto l’Australia contro una Ucraina priva delle migliori giocatrici. Vittoria solo al doppio decisivo e si giocava pure sull’erba. Vita facile invece per Romania (contro il Canada) e Slovacchia che ha superato la Russia senza “big”. Da culla del tennis europeo le russe si trovano ad un passo dalla C, serviranno le migliori per evitare uno scivolone storico.