Quest’oggi compie 34 anni, ma Andreas Seppi al ritiro non pensa affatto. Il tennista di Bolzano ha dimostrato nelle ultime settimane non solo di essere ancora competitivo, ma di avere ancora tanta voglia di tennis. Tre titoli in carriera (Eastbourne nel 2011, Belgrado e Mosca nel 2012), altre cinque finali, tra cui la più prestigiosa per lui, quella ad Halle nel 2015, persa contro Roger Federer. Tra i risultati più significativi del suo bellissimo percorso ci sono certamente i tre ottavi di finale all’Australian Open, Roland Garros e Wimbledon e la semifinale ad Amburgo nel 2008. Ma il match “della vita” è certamente quello vinto nel 2015 nello slam australiano contro Federer (allora n. 2 del mondo).
Una performance da manuale per Seppi che estromette a sorpresa il campionissimo svizzero, che si era presentato a Melbourne da favorito. Ma Andreas è spesso ricordato come l’uomo dei cinque set; indimenticabili le performance con Istomin e Cilic all’Australian Open 2012, ancora con Istomin e Nishikori a Wimbledon 2013 e contro Lleyton Hewitt in Australia nel 2014. Così come resteranno tra i suoi migliori exploit, la vittoria – questa volta al meglio dei tre set – con Stan Wawrinka al Masters 1000 di Roma nel 2012, conquistata dopo tre lottatissimi tie-break e quella con Nick Kyrgios a Melbourne nel 2017, ottenuta ancora al quinto set dopo aver concesso i primi due.
Insomma, Andreas, zitto zitto, ha tracciato un percorso lungo e lineare che l’ha portato ad essere il n. 18 del mondo (suo best ranking) ma, soprattutto, ad essere una delle eccellenze del tennis italiano, con costanza e devozione, tanto da essere ormai una delle colonne della squadra dell’ItalDavis. I più giovani devono stare attenti perché Seppi potrebbe “bacchettarli” ancora: è successo la settimana scorsa a Rotterdam ad Alexander Zverev che, nonostante i 10 anni in meno di Andreas, ha ceduto con un perentorio 6-4 6-3. Chi sarà il prossimo?
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