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Interviste

Il nuovo Raonic: “Più semplice con Ivanisevic”

Dopo una stagione da dimenticare, il bombardiere canadese è di nuovo in semifinale ad Indian Wells. E grazie al suo nuovo coach ha le idee più chiare che mai

Last updated: 18/03/2018 11:52
By Valerio Vignoli Published 17/03/2018
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4 Min Read

In conferenza stampa, al termine del successo in tre set nei quarti di finale di Indian Wells contro lo statunitense Sam Querrey, è proprio Milos Raonic a riepilogare il suo 2017 costellato dagli infortuni. “Dolori all’adduttore destro e al gluteo sinistro all’inizio dell’anno, strappo ai tendini del ginocchio a febbraio, operazione al polso prima degli US Open, problemi al menisco in novembre”, ricorda ai giornalisti il 27enne tennista canadese. “Ho ricominciato ad allenarmi solo prima degli Australian Open e ora sono qua”. E sì sembra quasi impossibile rivederlo in semifinale nel Masters 1000 californiano per la terza volta in carriera (le altre nel 2015 e nel 2016) dopo tale “catastrofe”, come lui stesso l’ha definita senza mezzi termini.

Eppure è successo. Grazie alle vittorie in serie sul giovane connazionale Felix Auger-Aliassime, poi sull’ostico portoghese Joao Sousa e, dopo il forfait in ottavi del veterano cipriota Marcos Baghdatis, proprio su Querrey, n.21 del ranking ATP. Nonostante il risultato ottenuto al quarto torneo disputato in questa stagione, Raonic non è comunque pienamente soddisfatto della sua prestazione contro l’americano. “Devo essere disciplinato dall’inizio alla fine. Sono stato un po’ altalenante e se non avessi avuto un po’ di fortuna come ho avuto alla fine del primo set le cose sarebbero andate diversamente”, ha commentato il finalista di Wimbledon 2016, precipitato al 38esimo posto della classifica mondiale. “Quindi sì è stata una partita importante. Sono contento ma c’è ancora una lunga strada da fare, un sacco di cose sulle quali lavorare e migliorare”.

E ad aiutarlo nel suo percorso di riavvicinamento ai vertici del circuito ATP ora c’è la leggenda del tennis croato Goran Ivanisevic, trionfatore ai Championships nel 2001 ed ex allenatore di Marin Cilic e Tomas Berdych. Il primo consiglio di Goran a Milos si può riassumere così: keep it simple. “La cosa che ha fatto è essere chiaro con me e cercare di semplificare le cose in maniera che io mi possa concentrare sulle cose che so fare bene e non complicare troppo il mio tennis in questo momento”, ha rivelato il bombardiere nato in Montenegro. “E quando devo prendere una decisione, crederci. Senza alcuna esitazione. Non pensare a quello che succederebbe se. Cosa dovrei fare? Cosa non dovrei fare? Alla fine il mio gioco non dovrebbe essere così complicato: devo andare avanti alla prima occasione, servire bene, picchiare forte quando posso”.

I due hanno diverse cose in comune: origini balcaniche, gran servizio (e le due cose spesso sono andate di pari passo in questo gioco), qualche secondo posto di troppo, e l’aver avuto a che fare con pesanti infortuni. Ivanisevic infatti trionfò a Church Road quando ormai la sua carriera sembrava segnata dai ricorrenti problemi alla spalla. “Sa bene come ci si sente nella mia situazione”, ha detto Raonic. “Ha superato diversi infortuni nella sua carriera”. Insieme questi Raonic e Ivanisevic possono davvero essere un team vincente. A partire da Juan Martin del Potro, suo avversario in semifinale ad Indian Wells, sono tutti avvertiti: Milos is back.


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TAGGED:atp indian wells 2018Goran IvanisevicMilos Roanic
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