Non sarà uno dei protagonisti della terra battuta, ma Nick Kyrgios è di certo un tennista che ogni torneo vorrebbe con sé. Il pubblico dei tre Masters 1000 primaverili però non potrà divertirsi con le bizzarrie dell’australiano, quest’anno: nel primo pomeriggio è arrivato un annuncio sulle sue condizioni fisiche che odora di ritiri dal Mutua Madrid Open e dagli Internazionali BNL d’Italia, dopo quella “programmata” da Montecarlo.
Lo stesso Kyrgios ha pubblicato sul proprio account Instagram una foto affiancata da una lunga didascalia, in cui spiega di essere tornato in Australia per accertamenti medici dopo l’ATP 250 di Houston e di aver ricevuto la diagnosi di intrappolamento del nervo ulnare al gomito, con conseguente irritazione dello stesso. Sembra l’ennesimo capitolo, e neppure quello definitivo, dell’infortunio che gli ha impedito di rendere al meglio per l’intero 2018 finora (e che probabilmente si trascina già dal 2017, altro anno in cui è stato martoriato dai problemi fisici). “Mi è stato consigliato di non continuare a giocarci sopra” ha scritto Kyrgios nel post, “dopo approfondite indagini e attente considerazioni mi sono sottoposto a una iniezione di corticosteroidi per calmare il dolore e l’infiammazione”.
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I tempi di recupero non sono stati specificati, anche se sarà più facile capirlo nelle prossime ore guardando le entry list dalle quali si cancellerà, ma considerato che lo stesso ventiduenne di Canberra parla di “massimizzare il recupero” e “sviluppare la forza necessaria per competere nell’arco del prossimo mese” molto difficilmente lo vedremo in campo prima del Roland Garros, se non addirittura più tardi. Con tempi di recupero più brevi, forse neppure sarebbe stato necessario un annuncio di questo tenore.
Come detto, per Kyrgios è tutt’altro che il primo infortunio negli ultimi mesi. Più in generale, sembra che il biennio in corso abbia tutte le carte per essere ricordato come quello “dei mille infortuni”: il discorso sull’età può valere per i quattro dei cinque pluri-campioni Slam a turno in visita dal dottore, e ancor di più per il quinto che centellina le sue apparizioni in campo, ma quando sono anche i giovani a finire più spesso in infermeria che sul campo vuol dire che qualcosa non va. Che sia il calendario, il carico di lavoro o altro lo si scoprirà – si spera – prima o poi. Intanto i tabelloni si spopolano, e così a “coccolarsi” Kyrgios è soltanto il suo cane… Si spera che la pet therapy possa sortire l’effetto desiderato.
