La FIT celebra gli eroi degli Internazionali, ma "dimentica" Panatta

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La FIT celebra gli eroi degli Internazionali, ma “dimentica” Panatta

Alla fermata della metropolitana Colosseo grossi adesivi promozionali ricordano i miti vincitori al Foro italico. Da Borg a Pietrangeli, da Nadal a Serena Williams. Ma l’assenza di Adriano fa rumore

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Set vinti e persi a colpi di carte bollate, ricorsi e condanne; sgarbi e torti di vario genere: la storia tra Adriano Panatta e la Federazione Italiana del tennis è tesa da più di quindici anni. Tutto iniziò nel 2002, quando l’organo di governo del tennis italiano risolse unilateralmente il contratto di consulenza e servizi stipulato con la leggenda della racchetta italiana, allora direttore degli Internazionali, per comportamenti ritenuti lesivi dell’immagine e delle finanze della Federazione medesima. Sullo sfondo un’ambigua storia di sponsorizzazioni figlie di compromessi mai del tutto chiariti e una lunga battaglia processuale terminata con la condanna del campione, coincidente con l’inizio del grande gelo tra l’Adriano nazionale e il ras della Federazione Angelo Binaghi.

Un brutto capitolo, forse persino peggiore del pietoso sequel risalente a due anni fa esatti: ai tempi si trattava di celebrare il quarantennale dell’unico trionfo italiano in Davis e Giovanni Malagò, allora come oggi capo del CONI, dovette sudare le proverbiali sette camicie per convincere un recalcitrante Binaghi a organizzare una modesta cerimonia in favore dei quattro moschettieri; una commemorazione messa in piedi in modo tardivo e stiracchiato, con lettere d’invito inoltrate a meno di due settimane dal giorno x e rispedite al mittente dagli interessati. Venti giorni più tardi, Panatta, impegnato tra l’altro a festeggiare il quarantesimo della doppietta Roma-Parigi, avrebbe addirittura premiato Novak Djokovic sul Philippe Chatrier su incarico della FFT.

Posto che nessuno tra i due litiganti, come esplicitamente ammesso dall’ex giocatore, intende fare un passo indietro per ricucire rapporti irrecuperabili, l’archivio di scaramucce e polemiche si arricchisce ogniqualvolta le loro strade per ventura si incrocino. La paternità dell’ultimo pasticcio se l’è presa la Federazione, fautrice di un’iniziativa promozionale in vista dell’ormai prossima nuova edizione dell’evento: sul pavimento della fermata della metropolitana Colosseo sono state posate alcune decine di adesivi recanti le immagini dei campioni che hanno contribuito a scrivere la storia degli Internazionali d’Italia: ci sono Bjorn Borg e Rafa Nadal; ci sono Nicola Pietrangeli, Serena Williams e molti altri campioni. Ci sono tutti, insomma. Anzi, no: l’assente è proprio lui, Adriano Panatta, vittima di una clamorosa “svista” federale.

Esiste la possibilità che la mancanza sia addebitabile all’agenzia incaricata dei lavori, ma il sospetto di un’operazione in qualche modo dolosa resta, l’immagine di Panatta essendo piuttosto ingombrante nella storia della pallina di feltro azzurra. Un altro capitolo di una lunga saga, interessante il giusto, per dire la verità. Il diluvio di indignati a mezzo social già scroscia sullo sfondo, in attesa della tempesta a base di comunicati stampa di cui vi dovremo presto dare conto.

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