Nadal, Serena e Djokovic: la stampa internazionale sui grandi classici

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Nadal, Serena e Djokovic: la stampa internazionale sui grandi classici

PARIGI – Su El Pais un articolo di Toni Nadal sulle difficoltà dei grandi tennisti nei primi turni

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Sembrano quasi aver ascoltato la sparata di Fabio Fognini di ieri sera. I grandi giornali internazionali, con le firme presenti qui a Porte d’Auteuil, continuano a battere sui grandi nomi. L’America pensa a Serena, la Spagna a Rafa, il Regno Unito a Djokovic che parla di Murray. Più che campanilismo sembra veramente una certificazione della critica all’opinione del n.1 azzurro secondo cui la Next Gen gode troppo dei riflettori ATP, quando alla loro età…

El Pais naturalmente parla di Nadal, soffermandosi più che sul facile secondo turno contro Guido Pella (6-2 6-1 6-1) su quanto detto da Rafa in conferenza stampa a una domanda su Zinedine Zidane, dimessosi da allenatore del Real Madrid dopo aver vinto tre Champions League consecutive: “È stata una sorpresa, difficile da accettare per molte ragioni. Primo, perché è un grande allenatore che ha fatto enormi risultati. Secondo, perché è una brava persona, umile, che per me rappresenta molti valori e un esempio perfetto per lo sport e la società in generale. Fa le cose senza parlar male del club, dei giocatori, degli arbitri. Io posso solo ringraziarlo per tutto. Vorrei che un giorno tornasse al Real.  Più rilevante un pezzo di Toni Nadal, che si concentra sulla necessità dei giocatori di carburare nella prima settimana: “I tennisti riscaldano i motori” il titolo dell’articolo, dove spiega che il gioco di Rafa da ormai diversi anni nei primi turni del Roland Garros è meno solido e regolare. “Ma non credo che sia l’unico: ricordo di inizi torneo con un Novak Djokovic che salvava partite meni brillanti delle aspettative per poi mostrare un crescendo fino a livelli difficilmente superabili. Così come Roger Federer. Del resto, non sto dicendo nulla di nuovo. Quando Rafa incontrava difficoltà impreviste, intervenivo subito: ‘Che ti aspettavi? Che ti andasse sempre tutto bene? Devi imparare a vincere anche quando le cose non girano per il verso giusto’. Una delle differenze principali tra un buon tennista e i più grandi giocatori è proprio questa: vincere quando si gioca male. Nadal, Djokovic e Federer si adattano meglio degli altri ai propri errori, quando non succede infatti ti sale un fuoco dentro che ti uccide. Rafa sa che vincere il Roland Garros alla grande come l’anno scorso o come nel 2008 non è la normalità, la normalità è soffrire a ogni match. Sperando che sia sufficiente”.

Passando dalla Spagna agli Stati Uniti, naturale che il focus si sposti su Serena Williams, “Come neo mamma, Serena si mostra feroce e sincera”, soffermandosi sull’outfit da Catwoman. “Non nasconde nulla ed è esattamente ciò che Serena vuole per farsi portavoce di tutte le donne che hanno lottato coi cambiamenti fisici e mentali implicati da una gravidanza e vogliono tornare a riappropriarsi del loro corpo e credere in loro stesse, con ferocia e schiettezza”. Passando infine ai giornali britannici, The Guardian parla delle belle parole che Novak Djokovic ha rivolto all’amico Andy Murray: “Djokovic riserva un pensiero per Murray dopo un turno di routine” titola Kevin Mitchell, precisando quanto detto dal campione di Parigi 2015: “Posso solo immaginare quanto sia dura per lui convivere con l’infortunio. Speriamo di vederlo sull’erba perché sono convinto sia la superficie dove vuole più giocare”.

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