Roland Garros: Djokovic piega Bautista, Verdasco elimina Dimitrov

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Roland Garros: Djokovic piega Bautista, Verdasco elimina Dimitrov

Sofferta vittoria in 4 set per il serbo contro Roberto Bautista Agut, agli ottavi trova un altro spagnolo, Verdasco, che ha dominato in 3 set un deludente Grigor Dimitrov

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[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 20 – Elina e Grigor, che tonfi!

da Parigi, i nostri inviati Ilvio Vidovich e Laura Guidobaldi

NOLE SOFFRE, MA C’È – Alla fine vince con merito Novak Djokovic, ma c’è mancato poco che la partita si complicasse parecchio per lui. Bautista Agut si è infatti ritrovato a due punti dal terzo set e dal conseguente vantaggio di due set a uno e se avesse giocato meglio il colpo successivo all’ottima smorzata con cui aveva chiamato a rete il serbo, forse adesso racconteremmo un’altra storia. Invece, passato lo spavento e vinto il parziale al tie-break, l’ex n. 1 del mondo ha ripreso in mano le redini dell’incontro ed ha chiuso senza grossi problemi il quarto set (6-2) in mezz’ora circa, dopo che complessivamente i primi tre erano durati più di tre ore. “Sono molto soddisfatto del match di oggi, contro un giocatore che sbaglia poco e per la situazione che si era venuta a creare. Ad un certo punto sembra di giocare nel fango, le palline rimbalzavano poco e questo lo favoriva, dato che gioca essenzialmente  piatto. Sono perciò contento di questo match, di come sono riuscito a chiuderlo, considerato che c’è mancato poco che il terzo lo portasse a casa lui” confiderà Djokovic ai giornalisti serbi in conferenza stampa.

All’inizio, un Djokovic molto reattivo fisicamente aveva vinto meritatamente il set d’apertura ed era andato avanti di un break nel secondo, prima di subire il ritorno di Bautista Agut. Che cominciava a trovare l’aiuto della prima di servizio ed a essere più aggressivo da fondo, tattica che gli permetteva di prendere campo e non subire le geometrie di Djokovic, che per lunghi tratti nella prima ora di gioco hanno ricordato quelle dei tempi d’oro. Ma che esponeva anche il 30enne iberico a qualche errore non forzato di troppo, tanto che il tennista serbo aveva le sue occasioni per portare a casa anche il secondo set, sotto forma di tre set point tra il decimo ed il dodicesimo gioco ma non riusciva a sfruttarle. Si andava così al tie-break, dove Nole partiva malissimo, ma poi annullava a sua volta tre set point, addirittura consecutivi sul 6-3. Fatica inutile, perché sul sei pari, dopo aver recuperato due palle incredibili su due attacchi profondissimi del n. 13 del mondo, vanificava tutto sbagliando un dritto nei pressi della rete a campo aperto. Ne pagava le conseguenze la racchetta, distrutta con inaudita violenza in mezzo al campo (“Non sono certamente fiero di questi comportamenti in campo, però capita, era un punto importante, anche questo fa parte dello sport”). Fischi del pubblico, warning e set point a sfavore per il 31enne tennista belgradese. Occasione che Bautista Agut non si faceva sfuggire e portava il match in parità.

Lo spagnolo si faceva invece sfuggire più di una occasione nel terzo set. Sotto forma di un break di vantaggio, prima sul 3-1 e poi sul 5-3, e del punto di cui abbiamo già parlato. Djokovic è ancora alla ricerca di Robonole, però è sempre un campione e se non sfrutti le occasioni, contro uno così finisci per pagarla. Ed infatti il tie-break lo vinceva nettamente il serbo, anche grazie ad un nastro che lo portava sul 6-2 (e per il quale guardava il cielo in segno di ringraziamento). Qualche minuto di stop per la pioggia prima di iniziare il quarto set, nel quale, come detto all’inizio, non c’era storia (“Il migliore giocato qui sinora. Aver giocato così bene dopo tre ore è una cosa che mi dà molta fiducia“).

Nel complesso un Djokovic migliore rispetto alle due partite precedenti, soprattutto i picchi del suo gioco sono stati di un livello più alto. Ancora qualche black-out di troppo rispetto ai tempi che furono, però bisogna anche considerare chi aveva davanti e ci poteva stare contro un top 15 solido come Bautista Agut (al quale Djokovic ha fatto ancora una volta le condoglianze in conferenza stampa per la recente scomparsa della mamma). Ora ad attenderlo c’è un’altro iberico, Fernando Verdasco : 10-4 a favore di Djokovic i precedenti, che non perde contro lo spagnolo dal 2010.

TERRA “MALEDETTA” PER GRIGOR – Grigor Dimitrov delude ancora. Niente da fare per il bel bulgaro che continua a non trovare feeling con l’ocra parigina. Cede a un ottimo Fernando Verdasco (attuale n. 35 ATP) per 7-6(4) 6-2 6-4 in 2 ore e 21 minuti. Una vecchia “volpe” lo spagnolo che, in piena forma – approfitta subito delle défaillance del n. 4 del seeding. Grigor Dimitrov non ha mai superato il terzo turno dello slam francese da quando ha cominciato a parteciparvi, nel 2011.

Verdasco non si fa attendere e mette a segno il break in apertura di primo set. Dimitrov recupera e pareggia i conti sul 5-5. Sul 6-5 per il bulgaro il gioco è particolarmente combattuto; ma è Verdasco a spuntarla, trascinandolo al tie-break. Nel momento più caldo del set, è proprio il madrileno a salire in cattedra, conquistando la frazione per 7 punti a 4. Grigor continua ad inabissarsi con i suoi troppi gratuiti, “consegnando” così allo spagnolo per 6-3 anche il secondo parziale. In grande spolvero Fernando che continua a picchiare da fondo, facendo spostare Dimitrov da una parte all’altra del campo.

Per Dimitrov continua il festival degli errori e, anche nel terzo parziale, Fernando lo sorprende con il break che, però, Grigor recupera, strappandogli a sua volta il servizio sul 4-2 per poi raggiungerlo sul 4-4. Ma finisce qui. Lo spagnolo chiude per 7-6(4) 6-2 6-4 e accede agli ottavi dove sfiderà il vincente tra Djokovic e Bautista-Agut. Il n. 5 del mondo conferma di non aver ancora trovato la chiave per imporsi sui campi di Porte d’Aueteuil: “No, sapevo che sarebbe stato difficile, ho già perso contro di lui, ed è un peccato perché mi sentivo bene fisicamente; ma i miei nervi hanno ceduto dopo il primo set, ho avuto difficoltà a riprendermi, non ho potuto cambiare l’inerzia del match. Parigi è fantastica ma non riesco mai a cambiare le cose qui. Ora devo guardare al futuro. Speravo di giocare meglio sulla terra rossa, ho quello che serve per vincere ma è colpa mia, devo analizzare le cose, ogni anno sul rosso gioco bene ma non sufficientemente bene. Devo fare il punto della situazione sull’avvenire, per rivalutare tutta la stagione sulla terra battuta e tentare di progredire, non so come ma vedremo. Non voglio essere troppo negativo” Ricordiamo che Fernando Verdasco, ex n. 7 del mondo, l’anno scorso, proprio sui campi del Bois de Boulogne, raggiunse i quarti di finale sconfiggendo Sascha Zverev.

Risultati:

[8] D. Goffin vs [32] G. Monfils 6-7(6) 6-3 3-2 sospesa
M. Cecchinato b. [10] P. Carreno Busta 2-6 7-6(5) 6-3 6-1
[20] N. Djokovic b. [13] R. Bautista Agut 6-4 6-7(6) 7-6(4) 6-2
[30] F. Verdasco b. [4] G. Dimitrov 7-6(4) 6-2 6-4

[7] D. Thiem b. M. Berrettini 6-3 6-7(5) 6-3 6-2
[19] K. Nishikori b. G. Simon 6-3 6-1 6-3
[15] L. Pouille vs K. Khachanov 3-6 5-7 1-1 sospesa
[2] A. Zverev b. [26] D. Dzumhur 6-2 3-6 4-6 7-6(3) 7-5

Il tabellone completo

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