WTA Birmingham: tre fioretti per fermare Kvitova

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WTA Birmingham: tre fioretti per fermare Kvitova

Sui prati inglesi sembra impossibile fermare la campionessa in carica. Ci proverà Buzarnescu, il nuovo incubo di Svitolina. E dall’altra parte sarà gran tennis tra Rybarikova e Strycova

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CHI FERMA PETRA? – Dodici mesi fa, sull’erba di Birmingham, era servita un’ottima Ashleigh Barty in finale per creare i primi grattacapi – e togliere il primo set del torneo – a Petra Kvitova, che aveva smarrito appena venti game nel corso dei primi quattro incontri. Quest’anno le cose non stanno andando troppo diversamente, nonostante la livrea delle avversarie affrontate sia stata persino superiore: sette game concessi a Johanna Konta, appena quattro a Daria Gavrilova e oggi cinque nel quarto di finale contro Julia Goerges (quinta testa di serie) per un totale di sedici game persi.

Certo per Goerges il problema non era di semplice risoluzione, considerando le sue caratteristiche. La tedesca può tenere il campo fino a un certo punto, poi l’erba diventa troppo amica delle armi di sfondamento della bi-campionessa a Wimbledon. Il punteggio risulta anche un po’ bugiardo rispetto all’andamento dell’incontro: il 6-1 del primo parziale è frutto di una super-prova in risposta di Kvitova, soprattutto dal lato del rovescio, ma la ceca ha dovuto annullare palle break nei game che le hanno poi fruttato il 3-0 e il 5-0. Si è poi guadagnata la sicurezza necessaria per blindare il servizio: da quel momento infatti ha smarrito appena due punti nei suoi turni di battuta, vincendone a zero quattro su sei, e si è fatta bastare un break ottenuto in apertura di secondo set. Parziale che di fatto non ha proposto alcuna vera lotta, con l’incedere di Goerges nel campo troppo simile a quello di chi si sente condannato alla sconfitta, giunta puntuale e inevitabile dopo 67 minuti di gioco.

SVITOLINA, INCUBO RUMENO – La prossima a tentare di spargere un po’ di sabbia tra gli ingranaggi di questa Kvitova che tutto distrugge sarà Mihaela Buzarnescu, che dopo aver spiegato il tennis su terra a Elina Svitolina, nientemeno che in quel di Parigi dove l’ucraina era tra le favorite, le ha impartito una seconda lezione su erba. Lezione vera e senza appello: 6-3 6-2, due break per set, saggio uso del servizio mancino e un controllo totale su ogni dinamica del gioco. Svitolina ha aperto il mese di giugno nel peggiore dei modi e non lo chiude molto meglio, con l’aggravante della recidiva (e di una terribile stecca di dritto sul match-point). Le due sconfitte in serie contro la tennista rumena non sono però casuali e riflettono la sua difficoltà nell’affrontare giocatrici che non le permettono di speculare sul loro gioco. Buzarnescu spariglia le carte, è leggera ma sa essere incisiva: per fortuna di Svitolina sarà testa di serie a Wimbledon e le due non potranno incrociarsi prima del terzo turno. La rumena appartiene alla stessa stirpe delle altre due semifinaliste del torneo: Magdalena Rybarikova e Barbora Strycova.

MAGDA E ‘BARA’, PIACERI PURI – Si dica come va detta: guardare giocare Rybarikova e Strycova sull’erba è bello, proprio bello. Birmingham avrà la fortuna di ospitarle contemporaneamente sullo stesso campo, come già successo ai prati di Wimbledon nel 2013 quando a sorridere fu Strycova. Poi altre due sfide lo scorso anno, a Tokyo e in finale a Linz, vinte ancora della tennista ceca (Rybarikova ha vinto solo il lontano incrocio del 2007 sul carpet di un torneino praghese). Ma la slovacca di bei segnali questa settimana ne ha sparsi eccome: prevalentemente sotto forma di dritti affettati e di certe sue esecuzioni illeggibili, frutto di una preparazione dei colpi tanto breve che potrebbe riuscire ad eseguirli anche con un muretto alle spalle. La qualificata Jakupovic oggi ha fatto quel che ha potuto ma nei momenti decisivi ha faticato a trovare il campo, soprattutto con il rovescio, dovendo opporre necessariamente colpi di chiusura al tennis vario di Rybarikova al quale non è in grado di rispondere con le stesse armi.

Strycova ha invece trovato in Tsurenko una validissima opponente per dieci game, poi ha aperto la scatola delle meraviglie e ne ha tratto fuori un paio di gemme, su tutte il dropshot che le ha consegnato la prima palla break sul 5-5. Colpita e affondata, anche grazie al fatto che la sua avversaria è tornata ad avvertire quel dolore al tendine del ginocchio che l’aveva costretto al ritiro al Roland Garros dopo appena due game dell’ottavo contro Muguruza. Sul 3-0 Lesia ha scelto di abbandonare il campo, probabilmente con l’idea di non compromettere la partecipazione a Wimbledon.

Rimangono dunque in gioco tre fioretti, quelli di Rybarikova, Buzarnescu e Strycova, contro la clava inesorabile di KvitovaIl più classico degli scontri di stili, come vi venderebbero a poche lire al mercato delle espressioni abusate.

Risultati:

M. Rybarikova b. [Q] D. Jakupovic 6-2 6-4
B. Strycova b. L. Tsurenko 7-5 3-0 rit.
[4] P. Kvitova b. [5] J. Goerges 6-1 6-4
M. Buzarnescu b. [2/WC] E. Svitolina 6-3 6-2

Il tabellone completo

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