Sarà stanca l'avversaria di Camila Giorgi?

Wimbledon

Sarà stanca l’avversaria di Camila Giorgi?

Katerina Siniakova nella stessa giornata è stata in campo due ore e 27 minuti per superare 9-7 al terzo Ons Jabeur, e poi ancora un’ora e 49 minuti per il match di doppio

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Camila Giorgi potrà eguagliare il proprio miglior risultato a Wimbledon (quarto turno nel 2012) se riuscirà a battere Katerina Siniakova, la giocatrice ceca che ha sconfitto al termine di una dura lotta Ons Jabeur (5-7, 6-4, 9-7).  Ricordo che il match di secondo turno Siniakova-Jabeur era stato rinviato di 24 ore per la pioggia. Nel tardo pomeriggio Siniakova è di nuovo scesa in campo per il match di doppio, vinto insieme a Barbora Krejcikova per 6-2, 2-6, 6-2 contro la coppia Guarachi/Routliffe. Quindi mentre Camila ha potuto usufruire della canonica giornata di riposo, Siniakova scenderà in campo per due giorni consecutivi, avendo già giocato per 4 ore e 16 minuti oggi.

Ma chi è, e come gioca Siniakova? Attuale numero 42 WTA (best ranking 36), Katerina è nata il 10 maggio 1996 a Hradec Kralove (Repubblica Ceca), e ha il padre russo. Con due genitori di nazionalità diversa, la mamma è ceca, parla perfettamente due lingue. Figlia maggiore, ha un fratello nato sette anni dopo di lei, Daniel, ugualmente promessa del tennis (è stato numero 2 nazionale per livello di età).

Katerina è cresciuta nella sua città natale fino a farsi notare a livello nazionale per le qualità tennistiche e allora a 14 anni ha cominciato a fare la spola tra Hradec Kralove e Praga, per essere seguita da tecnici dello Sparta Praga, uno dei club più importanti per il tennis ceco. Poi si è spostata definitivamente nella capitale e da allora ha cominciato la classica trafila: le affermazioni juniores da ragazzina, prima in patria e poi a livello internazionale. Ha vinto ad esempio il Trofeo Bonfiglio, ma vanta anche una finale all’Orange Bowl 2012 e una agli Australian Open 2013 (entrambe le volte sconfitta da Ana Konjuh). Non sorprende quindi che fosse considerata una grande speranza anche per una nazione che sforna talenti a ripetizione come la Repubblica Ceca.

E anche se forse non ha ancora compiuto una impresa da prima pagina dei giornali, ha comunque già raggiunto ottimi risultati: tre finali perse a livello WTA (Bastad 2016, Tokyo 2016, Shenzhen 2018) ma soprattutto due tornei vinti (Shenzhen 2017 e Bastad 2017). Questo dimostra che ha saputo fare bene sia sul cemento che sulla terra, ma con il suo gioco eclettico si adatta ottimamente anche all’erba.
A livello Slam il miglior risultato ottenuto è il terzo turno (Wimbledon 2016 e Roland Garros 2018). Dunque se dovesse riuscire a superare Camila Giorgi otterrebbe il record  in carriera.

Ma come gioca Siniakova? Secondo la scheda WTA è alta 1,74, e questa fa di lei una giocatrice di statura media per il momento attuale, dove non sono poche le tenniste attorno al metro e ottanta. Non è la giocatrice più potente del circuito, e la sua palla non viaggia ai livelli di Osaka o Keys, ma con il tempo ha sicuramente irrobustito i colpi, incrementando la potenza sia in quelli da fondo che nel servizio.

Si può dire che questi primi anni trascorsi da professionista siano comunque ancora di formazione e che il suo tennis sia tuttora un “work in progress”, visto che nel tempo ha cambiato diverse volte il movimento di preparazione del servizio e anche modificato l’impugnatura del dritto. Questi due colpi ancora oggi a volte difettano di stabilità, e nelle giornate di scarsa vena dà l’impressione di “aggiustare” la meccanica dei movimenti in modo un po’ troppo estemporaneo. Quando invece è in un periodo di ispirazione è capace di ricavare punti non solo con il rovescio (bimane, il colpo più stabile) ma con tutti i fondamentali.

Ma parlare soltanto dei colpi-base per Siniakova e credere che con questi costruisca il suo gioco sarebbe profondamente sbagliato.  Katerina infatti è, sul piano tecnico, una delle tenniste più complete della sua generazione. Colpi slice, drop-shot, soluzioni choppate, la capacità di verticalizzare lo scambio, sono parte integrante del suo modo di intendere il tennis. Con i colpi in back non solo difende molto bene, ma è capace di utilizzarli per cambiare ritmo allo scambio, chiamare avanti l’avversaria, inventarsi geometrie nuove.
Ricordo anche che Siniakova è un’ottima doppista, tanto che ha vinto l’ultimo Roland Garros in coppia con Barbora Krejcikova. Coppia “storica”, visto che insieme da junior avevano vinto  tre quarti del Grande Slam (Roland Garros, Wimbledon e US Open 2013).

Al momento il suo maggiore problema è sicuramente la continuità, ma se le capita il giorno giusto diventa un osso durissimo per tutte, perché non c’è area del campo o situazione di gioco in cui non si senta a proprio agio. In carriera Siniakova ha già sconfitto tre top 10 (Konta e Halep a Shenzhen 2017 e Wozniacki nella finale di Bastad 2017).

Ma è impossibile parlare di Katerina senza ricordare il suo modo di comportarsi durante i match. Mi rifaccio a una parte dell’articolo che avevo dedicato a lei due anni fa. L’aspetto che colpisce inizialmente di Siniakova è il carattere: battagliero e grintoso, ma anche estroverso e mutevole. Tutto questo fa sì che a volte i suoi match prendano una piega quasi teatrale: è difficile rimanere indifferenti al suo modo di stare in campo. La ricordo arrivare alle lacrime a Bad Gastein 2014, di fronte a un’avversaria come Sara Errani che le teneva testa in scambi lunghi e lottatissimi, sino a procurarle un misto di rabbia e frustrazione. O un’altra volta a Roma 2015, inquadrata quasi piangente a un cambio campo, trasformare in un sorriso la sua espressione nel momento in cui si era accorta che era ripresa in primo piano.

In Siniakova l’atteggiamento merita di essere sottolineato perché non è fine a se stesso: è parte integrante del suo modo di concepire il tennis. Di fronte a chi prova a ridurlo a una disciplina estremamente fisica, basata sulla potenza e la standardizzazione tattica, Katerina rimane una “giocatrice”, cioè qualcuna che cerca di sorprendere le avversarie con soluzioni inedite, che è capace di inserire nello scambio un dritto choppato per cambiare ritmo, o che considera il campo come un luogo nel quale provare a costruire geometrie insolite. E che dà sempre l’impressione di “pensare” alla scelta del colpo che sta per eseguire. Insomma: tutto il contrario del tennis come attività basata sulla ripetitività e la normalizzazione.

Per questo è davvero difficile prevedere come possa andare la sua partita contro Giorgi; perché entrambe nella loro carriera hanno difettato in continuità e questo le rende particolarmente imprevedibili. Camila probabilmente cercherà, come sempre, di prendere in mano il gioco; ma Katerina ha le armi per difendersi e anche per condurre a sua volta lo scambio. E non dovremo sorprenderci se proveranno anche a verticalizzare, sempre che la velocità della palla e i tempi di gioco lo consentano. Ma la prima cosa da augurarsi è che tutte e due arrivino ispirate al match, perché allora avremo spettacolo assicurato.

Scontri diretti: Giorgi – Siniakova 1-1
2017 Cincinnati (hard): Giorgi d. Siniakova 6-2, 6-2
2014 Mosca (hard):  Siniakova d. Giorgi 7-6(3), 4-6, 7-5

 

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