Giorgi avanza, Venus si ferma, Pliskova si candida

Wimbledon

Giorgi avanza, Venus si ferma, Pliskova si candida

Con l’uscita di Venus Williams sono quattro le campionesse eliminate dal torneo nella prima settimana. A questo punto o vincerà Serena o avremo un nome nuovo nell’albo d’oro

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Il tennis è lo sport a eliminazione per antonomasia, tanto che la definizione “tabellone tennistico” è utilizzata anche in altre discipline. Quindi noi appassionati dovremmo essere abituati alle uscite; però non capita di frequente di assistere a cadute tanto numerose e premature di grandi giocatrici come abbiamo sperimentato in questi primi giorni di Wimbledon. Quattro delle cinque campionesse che in passato hanno vinto i Championships sono già fuori: Kvitova, Sharapova, Muguruza, Venus. In più abbiamo perso otto delle prime dieci teste di serie. Le conseguenza sono queste: pur essendo ancora nella prima settimana di torneo sappiamo già che o vincerà Serena o avremo un nome nuovo nell’albo d’oro. Così come sin da ora è certo che l’unica possibile finale tra Top 10 sarebbe Halep vs Pliskova, visto che sono le sole rimaste.
Nel Day 5 hanno vinto Serena Williams, Rodina, Bertens, Pliskova, Goerges, Vekic, Makarova e Giorgi. Le due top ten eliminate sono americane: Venus Williams (tds 9) sconfitta, e Madison Keys (10). Non ho potuto seguire tutti i match, otto sono ancora troppi, ma qualche osservazione si può fare comunque.

Serena prosegue il cammino (7-5, 7-6 a Mladenovic), lungo il quale non ha incontrato avversarie di primissimo livello. Questo il ranking delle tenniste affrontate: 105 Rus, 135 Tomova, 62 Mladenovic. E per il prossimo impegno avrà la 120 Rodina. Sarebbe superficiale liquidare le giocatrici valutandole solo in base al ranking, però certezze sul loro valore non possiamo averne. Mladenovic ha servito per il primo set sul 5-3, ma non è riuscita a tenere la battuta e ha lasciato quattro game di fila: 5-7. Nel secondo set è arrivata al tiebreak che però ha perso 7-2 . Insomma Serena dimostra che, anche se forse non ha recuperato la qualità di gioco degli anni migliori, riesce comunque a dominare sul piano della personalità le avversarie.

Stava quasi riuscendo la stessa cosa anche alla sorella Venus contro Kiki Bertens. Per come stava andando il match, se Bertens avesse vinto in due set non sarebbe stato uno scandalo. Solo che Kiki non ha un gran killer instinct (eufemismo) e dopo aver assistito a tutta la serie di occasioni che non era riuscita a convertire, ho pensato che l’incontro avrebbe avuto lo stesso esito di Miami qualche mese fa (5-7, 6-3, 7-5 per Williams) quando la personalità aveva fatto la differenza. Questa volta non è andata così, ma ugualmente impressiona come a volte una fuoriclasse possa incutere un tale rispetto da portare quasi dalla propria parte match in cui tutti i dati numerici sono contrari. Pur avendo perso solo in volata al terzo (6-2, 6-7, 8-6) Venus ha raccolto 18 punti in meno di Kiki (124 a 106) e concluso con un saldo negativo vincenti/errori non forzati di -14 (22/36), a fronte del +14 di Bertens (34/20). Cifre che farebbero pensare a una netta differenza tra le due, e invece la partita è rimasta in bilico fino all’ultimo.

Assolutamente imprevedibile, almeno per me, la sconfitta di Madison Keys contro Eugeniya Rodina (7-5, 5-7, 6-4); purtroppo non ho visto il match, per cui non posso dire molto se non questo: l’andamento del punteggio a gruppi di game consecutivi a favore di una o dell’altra mi fa pensare che sia stata determinante la componente emotiva. E ormai abbiamo imparato che se una partita si gioca sugli aspetti mentali quasi sempre Madison ne esce male. E questo è davvero un peccato, considerate le enormi potenzialità di cui dispone. Io continuo a pensare (o a sperare) che prima o poi riesca anche in uno Slam a mettere in fila tutte, come sono già state in grado di fare altre giovani o giovanissime: Stephens, Muguruza e anche Ostapenko. Però le stagioni passano e le delusioni si accumulano.

Non hanno perso solo due americane, ma anche tre ceche. Eliminate Safarova (4-6, 6-4, 6-1 da Makarova), Strycova (da 7-6, 3-6, 10-8 da Goerges) e Siniakova (3-6, 7-6, 6-2 da Giorgi). Purtroppo non ho visto Safarova-Makarova, giocato in contemporanea con la partita di Giorgi, ma mi ha colpito un dato di Makarova. Ekaterina ha chiuso il saldo vincenti/errori non forzati con un impressionante +20 (34/14). Nessuna giocatrice impegnata nel Day 5 è riuscita ad avvicinarla in questa statistica: sembra proprio in ottima condizione.

Pensavo che Strycova potesse sconfiggere Goerges, per la sua maggiore adattabilità alla superficie, e invece Julia è riuscita a spuntarla raggiungendo per la prima volta in carriera il quarto turno a Wimbledon. E se dovesse battere Donna Vekic approderebbe per la prima volta in un quarto di finale Slam, traguardo mai raggiunto finora. Vekic da parte sua ha rispettato i pronostici. Ha dimostrato di avere nell’erba la sua superficie di elezione e ha regolato in due set Yanina Wickmayer (7-6, 6-1).

a pagina 2: Siniakova e gli errori degli organizzatori. Pliskova e la fiducia

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