Giorgi avanza, Venus si ferma, Pliskova si candida - Pagina 2 di 2

Wimbledon

Giorgi avanza, Venus si ferma, Pliskova si candida

Con l’uscita di Venus Williams sono quattro le campionesse eliminate dal torneo nella prima settimana. A questo punto o vincerà Serena o avremo un nome nuovo nell’albo d’oro

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Di Giorgi vs Siniakova ho trattato altrove (rimando alla cronaca e alle interviste QUI), però credo che un ragionamento sulla programmazione che ha riguardato Katerina Siniakova vada fatto. Al di là delle preferenze personali o dei nazionalismi, penso che come appassionati di tennis si debba desiderare che ogni giocatrice sia messa nella condizione di dare il meglio di sé. In modo che tutte partano alla pari, e che sia tutelato anche lo spettacolo. E non sono convinto sia accaduto per Siniakova.

In tutto questo Giorgi non c’entra assolutamente nulla, però a mio avviso gli organizzatori hanno preso alcune decisioni sbagliate. Secondo me il primo errore è stato fatto il giorno del secondo turno. Ormai le indicazioni meteo sono abbastanza attendibili e si sapeva che nel tardo pomeriggio poteva arrivare la pioggia. Per garantire la massima regolarità gli organizzatori avrebbero potuto programmare alla stessa ora i match delle giocatrici che si sarebbero dovute incontrare nel turno successivo. Così in caso di pioggia o tutte e due avevano terminato la loro partita, o tutte e due sarebbero state rinviate al giorno dopo. Anche se nel tennis solo il primo match ha un orario sicuro, almeno il tentativo della contemporaneità andava fatto. Invece non è accaduto.

Il secondo errore è stato quello dell’orario della partita di terzo turno. Visto che Siniakova a differenza di Giorgi aveva dovuto giocare il giorno prima (con in più anche il doppio), un logico, semplice criterio sarebbe stato darle qualche ora in più di riposo per favorire il recupero fisico. Invece programmandola per prima e nel momento più caldo della giornata è accaduto il contrario.

A cose fatte, in conferenza stampa, Siniakova non ha voluto avanzare recriminazioni: ha rifiutato l’aggettivo “unfair” (ingiusto) riferito alla programmazione e ha proposto “unlucky”, cioè sfortunato. Ma dubito che Federer o Nadal o Serena Williams avrebbero subito un trattamento del genere.
Alla fine è stato positivo per Camila, ma certo non per Katerina e nemmeno per lo spettacolo, visto che Siniakova nel terzo set a un certo punto è apparsa in riserva, fisica e mentale. Nel tiebreak avevamo assistito ad alcuni ottimi scambi, incluso uno da 25 colpi di grande intensità. Avremmo potuto vedere un terzo set di quel livello, e invece la partita si è spenta, insieme alle energie di Katerina.

Ora Camila ha due giorni di pausa in attesa dell’ottavo di finale di lunedì. Traguardo già raggiunto nel 2012, quando venne battuta da Radwanska (che poi sarebbe arrivata in finale, sconfitta in tre set da Serena Williams). Forse Makarova non è un ostacolo così alto come quella Radwanska, ma non sarà affatto una partita semplice.

Ultimo match Pliskova vs Buzarnescu (3-6, 7-6, 6-1). Dato che in giornata avevano già perso tre ceche, a un certo punto sembrava che il Day 5 si stesse trasformando in una vera e propria débâcle per la Repubblica Ceca, quando Pliskova si è trovata sotto 3-6, 1-4. Poi ha saputo recuperare la situazione, forse anche grazie alla maggiore esperienza. Non dimentichiamo che malgrado i 30 anni compiuti Buzarnescu è esordiente a Wimbledon e trovarsi sul Court 1 per la prima volta potrebbe non averla aiutata.
I numeri conclusivi non sono straordinari: Pliskova ha chiuso il saldo vincenti/errori non forzati con -1 (17/18) Buzarnescu con -4 (23/27), ma la partita mi è piaciuta ugualmente, perché sia Karolina che Mihaela fanno viaggiare la palla con grande naturalezza. E vedere “colpire bene” a tennis lascia sempre ammirati, anche quando il match non è particolarmente scintillante.

Ma l’aspetto più inatteso riguardo a Pliskova è stata la successiva conferenza stampa, e la sicurezza con cui ha risposto alle domande. Avrebbe potuto essere più diplomatica ed elusiva, e invece ha detto:

“Sapevo che Buzarnescu è una giocatrice che può andare incontro a momenti di frustrazione, anche in vantaggio 6-3, 4-1. Per questo mi sono detta di provare a far aumentare la sua tensione”.
(Versione originale: I know she can get a lot frustrated. Especially, like, when I see her getting frustrated being 6-3, 4-1 up, then I talk to myself, Look, there’s chance she’s going to panic little bit more).

“Pensare adesso a Serena è prematuro, ma non c’è ragione di cui preoccuparsi. L’ho già battuta agli US Open”.
(Versione originale: She’s not in my next round, so far I don’t care about her. (…) I beat her in US Open, so there is no reason why I should be worried.)

“Ho giocato contro Bertens a Stoccarda. Non voglio dire facile ma è stata forse la mia vittoria più semplice della stagione (vinse 6-2, 6-2). Non che avesse giocato male, ma io stavo piuttosto bene. Non so se ha davvero il tennis per l’erba, ma è nel quarto turno. Sarà dura di sicuro”.
(Versione originale: “Well, we played this year in Stuttgart. It was, I don’t want to see easy but it was probably my easiest match this year. Not that she played bad, but I just felt pretty good. I don’t know if she really has a game for grass. She’s in fourth round. It’s going to be tough, for sure).

“Voglio vincere altre partite perché il tabellone è aperto ed è una grande opportunità per me. Non voglio pensare al passato e al fatto che non ho giocato bene qui. Ora sono al quarto turno, seconda settimana di Wimbledon”
(Versione originale: I want to win more matches because I know the draw is open and there is a big chance for me. I just don’t want to think about in the past I didn’t play well here, now I’m in the fourth round, second week of Wimbledon).

Karolina ha chiuso raccontando un particolare curioso. Alla domanda su chi tra i familiari  la stesse accompagnando a Wimbledon ha risposto che c’era solo il papà, perché la mamma non la segue mai. Né dalle tribune né in TV. E nemmeno dal livescore. È troppo nervosa e non riesce a reggere la tensione quando le figlie giocano. (She doesn’t even see the score, nothing. She’s really nervous).

Insomma sembrava una Pliskova particolarmente in fiducia: aperta e diretta, con l’intenzione di non farsi intimidire o sopraffare dalla situazione. Lunedì scopriremo se anche in campo avrà lo stesso atteggiamento.

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